L'importanza di ‘Zero’, la nuova serie di Netflix Italia
La serie co-sceneggiata da Antonio Dikele Distefano racconta con humor e intelligenza la Black Culture in Italia
21 Aprile 2021
Dopo mesi di attesa, la nuova serie di Netflix Italia, Zero, è finalmente disponibile sulla piattaforma streaming.
Scritta insieme al team Netflix da Antonio Dikele Distefano, che ha tratto ispirazione dal suo libro Non ho mai avuto la mia età, la serie, ambientata nell’immaginario quartiere di Barrio di Milano e possiede un cast prevalentemente Afro-Italiano capeggiato da Giuseppe Dave Seke nei panni del protagonista Omar, aka Zero. Nel corso della vicenda Omar, un adolescente introverso in cerca d’identità in un mondo che lo fa sentire invisibile, incontrerà un gruppo di amici che lo ispireranno a esplorare diversi lati di se stesso – portandolo anche a scoprire di avere un vero superpotere: l’invisibilità. La scoperta della sua abilità sovraumana porterà Zero e i suoi amici ad aiutare la propria comunità, vivendo una serie di nuove avventure.
Nel corso degli otto episodi dello show, la serie riesce a creare un mix perfetto di umorismo, satira e fantascienza pop in una storia che rimane comunque molto realistica, capace di bilanciare intrattenimento e intelligente resoconto della realtà quotidiana della comunità Afro-Italiana. Raccontando la storia di un personaggio Afro-Italiano che si sente invisibile, Distefano invita gli spettatori a uscire dalla cornice narrativa della serie e contestualizzare la realtà che la ispira ma senza politicizzarne esplicitamente la trama. L’anno scorso, l’autore aveva infatti spiegato:
«Con la serie non volevo affrontare troppi argomenti, perché la cosa che voglio fare è chiarire che questi sono solo ragazzi che vivono una vita normale come tanti altri ragazzi in Italia. Sicuramente esistono alcune differenze tra questi personaggi e altri ragazzi italiani, come la loro esperienza a casa. Il fatto che quando sono a casa almeno uno dei genitori parla nella sua madrelingua, o sono le stesse abitudini familiari a cambiare. Tuttavia, non voglio fare una serie troppo "americana", spesso al centro di molte serie americane ci sono azioni politiche. Nella nostra serie la dichiarazione politica risiede nell'esistenza della serie stessa. Una serie che parla di italiani neri, con un cast tutto nero, è già una sorta di azione politica».
Grazie all'ottimo cast di attori Afro-Italiani, e anche grazie alla sua esperienza personale di Afro-Italiano, Distefano sfrutta i tropes della narrazione supereroistica e del concetto di invisibilità, percepito di solito come uno svantaggio, per raccontare gli elementi di positività che esistono all’interno di realtà marginalizzate dalla rappresentazione dei media tradizionali e, nel farlo, offre una prospettiva molto precisa della bellezza della black culture in Italia, liberandosi di tutti quegli stereotipi che invece abbondano in certe narrazioni più tradizionali.
Anche se la storia è ovviamente di finzione, la serie potrebbe essere un perfetto biglietto da visita per la vera Italia, un paese multiculturale, capace di produrre una generazione di grandi talenti, consapevoli di se stessi e pronti a scendere in campo e raccontare la propria storia – un importante primo passo verso l’obiettivo finale da raggiungere: un' autentica e veritiera rappresentazione del multiculturalismo nei media italiani.