Come il merch può cambiare il futuro dei ristoranti milanesi
Hoodie, tee e accessori per fare fronte alla crisi
05 Febbraio 2021
Per anni il merch ha rappresentato la forma di sostentamento primaria di qualsiasi band avesse il coraggio di avventurarsi nel mondo della musica. Più dei dischi o dei concerti, tee e hoodie sono da sempre il modo in cui i fan esprimono non solo la loro passione, ma anche il loro supporto economico per una band. Una forma di business semplice, talmente tanto da essere arrivata nel giro di poco tempo anche nel mondo della ristorazione, diventando la base del nuovo business per tutte quelle attività, dai ristoranti alle piccole botteghe, in difficoltà tra DPCM, lockdown e zone arancioni.
Anche Milano non è da meno, con alcuni dei suoi nomi storici in prima linea nel droppare maglie di qualsiasi tipo. C'è chi come Miscusi punta sulla simpatia con maglie di coppia per San Valentino (carbonara e scarpetta per gli amanti dei carboidrati, ma anche pomodorino e burrata per chi non vuole il primo) o chi come Burgez (che ha anche una biografia) preferisce le provocanti Boiocottiamo Burgez e L'hamburger più schifoso del mondo è quello di Burgez come statement da regalare ai propri fan. C'è chi invece, come Giannasi, punta tutto sul branding con hoodie, tee e cappelli in cui il logo del chiosco di Porta Romana troneggia come protagonista assoluto, mentre Healthy Color decide di far leva su uno dei suoi soci, Marcel Burlon, con item che riprendono da vicino il design di quelli più celebri del creativo di El Bolsòn. Diverso è il caso di Gastronomia Yamamoto, che oltre a pensare ai più piccoli con una Polo Onigiri per bimbi, ha creato una tee con Uniqlo per celebrare il compleanno dello store milanese.
In realtà il mondo della ristorazione non è il primo ad aver preso in prestito il merch dalla musica. Agli albori della crisi della carta stampata testate come il The New Yorker, Atlantic o anche il nostrano Internazionale hanno iniziato a puntare su maglie, tote bag e tazze per invogliare i lettori a supportare le proprie testate preferite. Mai come in questo caso però l'idea dietro il merch si basa su un modello locale che vuole richiamare in qualche modo il senso di comunità in cui realtà più o meno piccole fanno appello all'affetto e ai ricordi condivisi.
Un'idea portata avanti anche da Converse, che insieme a Maurizio Tentella, “gastronauta” marchigiano d’origine e milanese d’adozione, ha lanciato il progetto Milano Delicious, un calendario-guida che omaggia Milano e le sue realtà culinarie più iconiche. Che sia con un ordine su un'app di delivery o con una hoodie da indossare durante le vostre noiose giornate casalinghe, sembra che lo spirito di "support your local shops" nato durante la pandemia si sia allargato fino a Milano portando realtà lontane dal mondo dell'apparel a cercare un nuovo modo per resistere fino al prossimo DPCM.