I 10 italiani più influenti del 2020
Chi ha dominato la cultura pop del lockdown?
29 Dicembre 2020
Ogni anno la cultura pop italiana ha i suoi protagonisti, ma i protagonisti pop dell’annata 2020 hanno dovuto essere molto più che semplici VIP per dominare la propria scena. In un anno in cui il mondo è stato costretto a diventare digitale, a confrontarsi con le proprie mancanze e limitazioni, il successo ha premiato non solo chi è stato in grado di adattarsi, sopravvivere e prosperare a dispetto di ogni condizione ostile ma anche chi è riuscito a promuovere un cambiamento della cultura nonostante tutte le limitazioni e i ritardi imposti dallo stato di lockdown che ha definito la vita e il dibattito collettivo di quest’anno.
Chiara Ferragni e Fedez
Sempre più avviati a diventare i nuovi Royals italiani, la power couple di Milano è diventata uno degli esempi migliori di come i VIP dell’era digitale abbiano tra le mani il potenziale per fare concretamente del bene. Lo dimostrano la candidatura all’Ambrogino d’Oro e l’ormai famosa telefonata di Giuseppe Conte, ma, onorificenze a parte, lo dimostrano soprattutto i milioni raccolti dai due su GoFundMe, i pacchetti da 5000€ donati da Fedez in giro per Milano in diretta su Twitch, le foto agli Uffizi e nel resto dei musei italiani per promuovere il turismo e la svolta attivistica intrapresa da Chiara Ferragni nel discutere di importanti temi sociali.
Sfera Ebbasta
I risultati raggiunti da Sfera nel 2020 sono già strabilianti di per sé, ma il più emblematico (che non è nemmeno il migliore fra tutti) è stato sicuramente la piazza di Cinisello Balsamo dedicatagli e chiamata come lui. Questo è stato l’anno in cui il successo di Sfera Ebbasta è esploso ancora di più: collaborazioni internazionali con Tommy Jeans e Dolce&Gabbana e anche con KFC, l’apertura di uno studio di registrazione per i giovani di Cinisello, un docu-film su Amazon Prime, un nuovo album che ha fatto i record di vendite e l’ingresso nella famiglia adidas al fianco di figure come Pharrell e Jonah Hill.
Remo Ruffini
Ambizione, lungimiranza e una straordinaria capacità di fiutare il successo sono caratteristiche imprescindibili per qualunque CEO, ma l’avanzata trionfale di Remo Ruffini con il suo Moncler è il frutto di una visione del tutto personale, misto di moda e finanza. Un successo che è andato ben oltre la riuscita di Moncler Genius ma che è stato anche coronato dall’acquisizione di Stone Island a dicembre - facendo di Ruffini una delle figure più cruciali della moda made in Italy del 2020.
Giorgio Armani
Nel 2020, Armani è diventato una figura familiare per milioni di italiani, appassionati di moda o meno. Campione della responsabilità sociale, paterno ma mai paternalistico, capace di riportare le sfilate in prima visione sulla tv nazionale, Armani è diventato nel 2020 il volto di un impegno umanitario svolto con una dignità e una sicurezza di cui l’intero paese, in un anno così caotico, aveva bisogno.
Alessandro Sartori
Dirigere Ermenegildo Zegna provando a comunicarne i valori anche alle generazioni più giovani è un’impresa che solo Sartori poteva portare a termine. Il suo highlight dell’anno è stato sicuramente la collaborazione con Jerry Lorenzo, la cui discreta influenza non ha solo prodotto una valida collezione ma anche segnato un cambio di marcia per un brand che è riuscito a trovare un equilibrio perfetto tra il proprio heritage e le esigenze di un mercato nuovo. E se questo non bastasse, lo show SS21 del brand, ambientato nell’Oasi Zegna, ha inserito il concetto di sostenibilità nello storytelling del brand con una naturalezza assoluta.
Miuccia Prada
A 71 anni Miuccia Prada è più di una semplice designer: è parte dell’anima collettiva di Milano. Oltre a essere rimasta sulla cresta dell’onda per quarant’anni, ormai, Miuccia è riuscita quest’anno a rilanciare ancora di più il suo brand non solo vincendo a mani basse il gioco delle presentazioni digitali ma anche nominando Raf Simons come suo co-capitano alla direzione creativa di Prada - una mossa epocale eseguita magistralmente in una delle congiunture storiche più difficili e complicate della sua lunghissima e onorata carriera.
Riccardo Tisci
Trionfatore dei Fashion Awards 2020, Riccardo Tisci è stato un altro esempio di creative director italiano capace di condurre Burberry non solo verso un radicale cambio d’immagine sviluppato e coltivato negli ultimi anni, ma anche di farlo rimanere un protagonista sul campo di sostenibilità e impegno umanitario. Burberry ha infatti utilizzato la forza della sua supply chain per fabbricare e consegnare mascherine chirurgiche agli ospedali inglesi, riconvertendo la celebre fabbrica di trench a Castleford per la produzione di materiali sanitari che sono stati in seguito donati.
Massimo Bottura
Non solo il miglior chef d’Italia (se non del mondo), non solo un personaggio pubblico tanto trasversale da poter firmare il panettone di Gucci Osteria mentre apre refettori solidali in tutto il mondo tramite la sua no-profit Food for Soul, ma anche un ambasciatore dell’ONU, un albergatore innovativo insieme alla moglie con la guest house Casa Maria Luigia e un imprenditore capace di declinare la gastronomia verso un mondo cross-settoriale che ci ricorda tutto quello che si può conquistare con la creatività e il cuore al posto giusto.
Achille Lauro
Se la cultura musicale italiana ha cominciato a farsi più vivace negli ultimi anni, rimane vero che l’elemento della disruption è rimasto sostanzialmente estraneo al nostro ecosistema nazionale. Enter Achille Lauro - capace di accattivarsi la Gen Z, di entrare in dialogo (e nei lookbook!) di Gucci e, soprattutto, di portare la New Masculinity su un palco tradizionalista e spesso noioso come quello di Sanremo. Sul piano della cultura pop italiana, sarebbe davvero difficile provare a superarlo.
Italy Segreta
Fondato da Marina Cacciapuoti, l’account Instagram di Italy Segreta è stato in grado, in un anno di chiusure e isolamenti, di distillare l’estetica mediterranea dell’Italia estiva e raccontarla a 214.000 follower su Instagram. Tra foto di aperitivi sulle terrazze di Panarea fino a uno spaghetto allo scoglio in Costiera, passando per una colazione con vista sul Lago di Como. Italy Segreta si è fatta portavoce di un'estetica familiare e delicata che ha sintetizzato il feeling dell’estate più italiana da vent’anni a questa parte.