Quella volta in cui Apple creò una collezione di moda
Quando un Apple Watch costava 35 dollari
21 Dicembre 2020
Ben prima di diventare sinonimo di tecnologia e avanguardia, Apple si è guadagnata nel corso degli anni il rispetto di un'enorme fetta di pubblico grazie ai suoi prodotti e al suo status eterno. Macbook, iPod, iPhone e Apple Watch sono solo alcuni dei nomi che ci vengono in mente quando pensiamo ai numerosi successi della casa di Cupertino, la stessa che deve buona parte della sue fortune a un nome in particolare, quello di Steve Jobs. Ma cosa è successo quando Jobs ha deciso di lasciare il suo posto alla Apple?
Era il 1986 e solo un anno prima Jobs si era dimesso dal ruolo di presidente dopo una lite con John Sculley, un momento complicato per la compagnia che aveva bisogno di ritrovare la fiducia dei suoi clienti creando qualcosa che potesse dargli la possibilità di esprimere tutto il loro amore per l'azienda. Nasce così la Apple Collection, il più grande passo falso dell'azienda americana nel suo momento più disperato. L'idea alla base era semplice: prendere alcuni dei maggiori trend di quel periodo e riempirli di loghi Apple, trasformandolo così in un merchandising infinito che avrebbe fatto impallidire anche la collabo tra Travis Scott e McDonald's. Abbigliamento per adulti e per bambini, con tee e maglioni che urlano anni '80 accompagnati da accessori di qualsiasi tipo. Ci sono gli occhiali da sole, i cappelli e le borse da donna, ma soprattutto un insospettabile precursore dell'Apple Watch a soli 35$.
La Apple Collection però non si fermava qui, anzi voleva accompagnare gli affenzionati clienti in ogni momento della loro giornata, dal lavoro al tempo libero. Ci sono gli oggetti per l'ufficio, come i raccoglitori e i post-it, ma anche item di dubbio gusto come un copri mouse a forma di topo di peluche. Non mancano le spille, le collane, i portachiavi, ma anche i bicchieri da vino e qualsiasi tipo di zaino vi venga in mente. C'è davvero di tutto in quello che all'epoca fu un vero e proprio flop, ma che in un certo senso denota come in realtà Apple, pur nel suo momento di maggiore confusione, fosse già un passo avanti.
Perché non nascondiamolo, se questa collezione uscisse oggi, nell'epoca dell'hype a tutti i costi, probabilmente andrebbe sold-out in pochi minuti, per ritrovarci qualche settimana dopo in ufficio circondati da colleghi con il lunchbox Apple. Se fenomeni come la collabo tra Travis Scott e McDonald's ci hanno insegnato qualcosa è che nell'hype culture tutto è possibile, anche ritrovarsi a comprare un asciugamano da mare Apple su StockX.