Il ritorno del QR Code durante la pandemia
C'entrano i ristoranti e i pagamenti contactless
16 Ottobre 2020
Dimenticato da anni, il QR Code sembra aver trovato una seconda giovinezza in questi mesi di pandemia da Covid-19. Quando nessuno aveva voglia di entrare in contatto con oggetti e superfici, bar e ristoranti hanno rispolverato il codice a barre bidimensionale per consentire ai propri clienti di navigare i menù usando i propri smartphone.
Negli Stati Uniti Paypal e Venmo hanno introdotto delle modalità di pagamento contactless basate sui QR Code, mentre la società sanitaria CVS ha annunciato la volontà di portarle in oltre 8000 negozi entro la fine dell'anno. Nei prossimi mesi sarà possibile utilizzare i QR Code all'interno di una serie di app in grado di esportare le cartelle cliniche degli utenti per determinare se questi potranno tornare in ufficio, entrare in un negozio o imbarcarsi su un volo.
Se questo ritorno di fiamma ci sembra strano, in Cina più della metà della popolazione usava metodi di pagamento contacless basati sul QR Code già dal 2017. Inventato nel 1994 da un'azienda sussidiaria di Toyota, lo scopo originale del codice era quello di aiutare la casa automobilistica a tenere traccia delle parti di auto prodotte con una capacità di archivio superiore al classico codice a barre. Il QR Code è rimasto confinato all'uso industriale fino al 2010, quando gli smartphone hanno finalmente introdotto una funzione che fosse in grado di leggerli.