Che cos’è il #FreeBritney
Il movimento che vuole liberare Britney Spears dalla custodia del padre
14 Luglio 2020
Nelle ultime settimane, l’hashtag #FreeBritney è tornato di tendenza su Instagram e Twitter. Spiegato con precisione da Diet Prada (@diet_prada) in un post commentato e condiviso anche da Chiara Ferragni, si tratta di una vera e propria campaign in sostegno di Britney Spears, nata nel tentativo di liberare la pop star dalla tutela legale del padre, che può essere sostenuta dai fan anche attraverso azioni concrete. Per quanto possa sembrare difficile da prendere sul serio, anche per via di un diffuso qualunquismo nei confronti delle celebrità, quella di Britney in realtà è una vera tragedia umana che punta riflettori su tutte quelle star che, dopo aver raggiunto la fama internazionale, oggi sono intrappolate in un baratro da cui non riescono a risalire (da Lindsay Lohan a Macaulay Culkin, passando anche per Maradona), spesso diventate oggetto di scherno e derisione.
Tutti ricordano il 2007 di Britney: la triste performance agli MTV Video Music Awards e le foto dei paparazzi con i capelli rasati, momenti che hanno ispirato persino una collezione di tazze di dubbio gusto con lo slogan “If Britney survived 2007, you can handle today”. In pochi però sanno che da quel momento la pop star ha perso il controllo sulle sue finanze e, più in generale, sulla sua vita. Nonostante abbia continuato a lavorare e nel 2018 il suo patrimonio fosse stimato ad almeno 59 milioni di dollari, dal 2008 tutti i suoi soldi sono gestiti dal padre Jamie Spears (all’anagrafe James), nominato suo tutore in virtù di uno strumento legale che prende il nome di conservatorship.
This is a story about a girl named Britney
Britney Spears è una delle più grandi icone degli anni Novanta e dei primi Duemila. Dopo aver mosso i primi passi tra i giovani del Mickey Mouse Club (insieme a Christina Aguilera, Ryan Gosling e Justin Timberlake), ha raggiunto il successo internazionale nel 1999 con l’album …Baby One More Time. Da lì in poi ha sfornato una serie di successi senza tempo, sopravvissuti fino a oggi senza perdere la loro iconicità (complice anche il trend della nostalgia degli anni Novanta). Nel 2002 è stata dichiarata da Forbes la celebrità più pagata del mondo, nonché l’ottava artista più pagata del primo decennio del 21esimo secolo secondo Billboard. Parallelamente, però, sono iniziati anche i problemi, prima con la dipendenza dalla droga e poi con il mental breakdown, peggiorato da un’attenzione mediatica morbosa nei suoi confronti, fino al ricovero e al TSO.
Che cos’è la conservatorship
La conservatorship è uno strumento legale americano che prevede la nomina di un tutore per la gestione delle finanze e delle decisioni più importanti di una persona che non viene giudicata in grado di prendersi cura di se stessa, per motivi sia fisici che mentali. La prima richiesta per la conservatorship di Britney fu avanzata dal padre dopo gli episodi del 2007, prima per un periodo di tempo limitato, per poi essere resa permanente già alla fine del 2008. Da quel momento tutte le entrate di Britney sono gestite da lui: per questo incarico, Jamie Spears è pagato circa 130.000 dollari all’anno ed è il principale responsabile non solo delle decisioni economiche, ma anche di tutte le attività quotidiane della figlia. Stando a quanto spiega Diet Prada, senza il permesso del padre Britney non può guidare, votare, sposarsi, spendere i suoi soldi, usare un cellulare né i social media in modo autonomo, nemmeno rilasciare interviste che non siano concordate in precedenza o vedere i suoi figli.
#FreeBritney
Per quanto i suoi post su Instagram e TikTok facciano sorridere, tra fiori, citazioni un po’ boomer e inconfondibili balletti, la situazione è drammatica: la conservatorship è una misura radicale, ma insolita per una persona di 38 anni, dato che di solito viene applicata a persone anziane o disabili. Eppure, dopo la crisi del 2008, Britney sembra aver ripreso in mano la sua vita. Anche la sua carriera ha vissuto una seconda fase interessante: dal 2008 a oggi ha pubblicato tre album (Blackout, Circus e Femme Fatale), ha tenuto una residency di quasi 250 concerti a Las Vegas e una poltrona fra i giudici di X Factor. Per questo motivo i fan dell'artista chiedono la revoca della conservatorship, ormai attiva da più di 12 anni. Soltanto pochi giorni fa Alli Sims, cugina ed ex-assistente della popstar, aveva commentato una foto su Instagram scrivendo: "Free Britney. Sto in silenzio perché devo starci."
L'hashtag #FreeBritney tra l'altro era già saltato all'attenzione dei tabloid nel 2019 grazie al podcast Britney’s Gram, condotto dalle due comiche americane Tess Barker e Barbara Gray e interamente dedicato ai post Instagram dell’artista (che spesso diventano dei veri e propri meme), quando un messaggio telefonico ricevuto da una fonte anonima aveva sollevato nuovi dubbi sulla sua autonomia. L’episodio aveva restituito vitalità al movimento, tanto che durante un suo concerto persino Miley Cyrus aveva gridato “Free Britney”. Per sedare gli animi, Britney Spears in persona dovette intervenire per rassicurare i fan sul suo stato di salute.