La quarantena ha decretato il successo degli influencer del pane
Forbes ha calcolato una media di 833 ricerche l'ora sul pane fatto in casa negli ultimi giorni
04 Maggio 2020
Il panico da Covid-19 e la quarantena che ci ha relegato a casa hanno influito in più di un modo sulle nostre vite. Con a disposizione più tempo libero di quanto credevano di saper gestire, molte persone si sono dedicate a riscoprire i piaceri della cucina tornando a dedicarsi a uno dei rituali gastronomici più antichi di sempre: il pane fatto in casa. E non solo nelle prime fasi dell’emergenza farina e lievito sembravano essere scomparsi dagli scaffali del supermercato, ma su Instagram molte pagine specializzate in panetteria, come quella di Maurizio Leo o Breadhead, Blondie + Rye, The Bread Bakers Guild, hanno visto il numero dei propri followers lievitare, letteralmente, in poche settimane. Una di queste pagine è @fullproofbaking i cui follower, secondo una stima di Forbes, sono incrementati del 30% nell’ultimo mese, con una media di messaggi privati che sfiora i 200 al giorno e un servizio di tutoring privato da 70$ l’ora.
La panetteria è diventata il nuovo passatempo nazionale tanto negli Stati Uniti che in Italia. Cercando la parola “pane” su Google Trends si può notare una brusca impennata nelle ricerche sull’argomento che inizia il 1 marzo e culmina il 28. Sempre sulla stessa pagina si vede come le ricerche per l’argomento “pane istantaneo” siano aumentate del 1700% dall’inizio del 2020. Anche Forbes ha segnalato come, su Instagram, l’hashtag #bread sia stato cercato 30.000 volte in trentasei ore con una media di 833 ricerche l’ora. Il fenomeno è arrivato a toccare anche Twitter, in cui vari utenti americani ironizzavano su come a inizio emergenza la merce esaurita fosse la carta igienica e ora, invece, farina e lievito di birra. Qualcosa di simile era accaduto in Italia a inizio emergenza, con vari supermercati che si erano trovati costretti a razionare le vendite di lievito.
tried to get to the grocery store early today only to be faced with a 40 minute line and no flour to be had.
— chill (@bracketmanps) April 16, 2020
gaaahhhhhh pic.twitter.com/QWii4O4Jxi
Questo trend della panetteria potrebbe effettivamente suonare strano – prima della pandemia era un hobby limitato a relativamente poche persone. Ma la motivazione umana dietro il fenomeno è, come nel caso della skincare, psicologica. Osservare la lievitazione, come anche l’odore del pane caldo, attivano i centri del piacere del nostro cervello oltre che reazioni pavloviane che risalgono alla preistoria. Come Donna Pincus, docente di psicologia alla Boston University, ha spiegato in un’intervista all’Huffington Post:
“Fare il pane in realtà richiede molta attenzione. Bisogna calcolare le dosi, concentrarsi fisicamente sull’impasto. Se si è dediti solo all'olfatto e al gusto, e ci si focalizza sulla propria attività creativa, l'atto di essere consapevoli del momento presente può anche risultare nella riduzione dello stress”.