10 auto italiane che hanno fatto la storia del design
Quando le automobili diventano il simbolo dei sogni e delle aspirazioni dell’epoca
05 Maggio 2020
L’automobile non è mai stata considerata solo un semplice mezzo di spostamento, forse per le emozioni in grado di suscitare in chi la guida, forse per il senso di libertà che può dare, o forse per la sua estetica più o meno ricercata. Diventata nel corso degli anni bolide da corsa, protagonista di pellicole cinematografiche, tela di opere d’arte e molto altro, l’automobile assume un’importanza sempre maggiore a livello culturale e stilistico.
In questo articolo abbiamo selezionato 10 automobili italiane che hanno fatto la storia del design e del nostro paese.
Lancia Aurelia B24 Spider - 1955
In quegli anni a ridosso del boom economico la Casa torinese rafforza il legame tra eleganza e sportività, che la renderà celebre in tutto il mondo. La grande popolarità di questo modello, considerato tra i bolidi più eleganti e veloci di sempre, in grado di raggiungere i 180 km/h, viene rafforzata dal capolavoro di Dino Risi del 1962 “Il sorpasso”, dove un giovane Vittorio Gassman guida con spavalderia nel corso di tutto il film una Aurelia B24 Convertibile che diventa anch’essa protagonista della pellicola fino al drammatico epilogo.
Fiat 500 - 1957
Nel pieno del miracolo economico italiano, la Fiat 500 contribuì alla motorizzazione di massa in Italia e, di fatto, fu la prima citycar. Declinandosi in varie versioni, da quelle più sportive (Abarth) a quelle più cool da summer vibes (Jolly by Ghia), ha di fatto accompagnato moltissimi neopatentati dell’epoca nei primi passi della guida.
Alfa Romeo Spider “Duetto” - 1966
L’Alfa Romeo Spider, divenuta nota come “Duetto” viene lanciata sul mercato nel 1966. Equipaggiata con un motore 1.6cc 4 cilindri dalle prestazioni entusiasmanti, era pensata per un target specifico: i giovani e la nuova borghesia. Il puro stile italiano delle forme morbide e pulite, donato da Pininfarina, incarna i sogni e le aspirazioni di una nuova classe sociale che stava cavalcando un’onda di benessere generato dal boom economico che si stava sviluppando in quegli anni in Italia. Con questo modello, Alfa Romeo è stata in grado di far sognare numerose generazioni di italiani. Vi abbiamo parlato di una restomod su base Duetto firmata Garage Italia qua.
Lamborghini Miura - 1966
Ferruccio Lamborghini nella fase di sviluppo del concept della Miura decise di puntare sull’innovazione e sul design, scelta che poi si rivelerà sfruttata in modo magistrale. Nessuna auto stradale dell’epoca era così bella e avveniristica. Bassa e compatta, aggressiva ma seducente, con un motore V12 da 350 cavalli, può essere considerata come la prima vettura stradale nata da una produzione in serie, con tutte le caratteristiche per vincere in pista.
Ferrari 308 GTS - 1977
Versione aperta della GTB, possiede tutti gli stilemi delle Ferrari dell’epoca: fari a scomparsa, cerchi a cinque razze e prese d’aria NACA. Diventa subito un simbolo degli anni 70’ - 80’ e infatti risulterà una delle linee più longeve della storia del Cavallino. Deve parte del suo successo alla presenza nella serie TV americana “Magnum P.I.”, dove il giovane Tom Selleck impersona un investigatore privato alla guida della Ferrari 308 GTS.
Fiat Panda 4x4 - 1983
Versione 4x4 della popolare Panda, questa versione è in grado di affrontare qualsiasi tipo di terreno grazie alla sua efficienza e leggerezza. Nata per un utilizzo in fuoristrada, ha rappresentato (e lo fa tutt’ora) un approccio alla vita con semplicità, divertimento e tenacia. Vi avevamo parlato del restomod anch’esso firmato Garage Italia della Panda 4x4 qua.
Lamborghini LM002 - 1986
Lamborghini in un periodo di crisi, intuisce il potenziale sul mercato di un mezzo fuori da ogni schema per differenziare l’offerta: nasce così quello che può essere considerato il primo SUV, in anticipo di 35 anni sulla nuova Urus. Interni in pelle e legno, motore V12, grandi ruote da fuoristrada e una carrozzeria squadrata sono gli ingredienti alla base dell LM002, che conquista subito il mercato diventando uno status symbol e trovando subito clienti nel mondo dello spettacolo, dello sport e nei Paesi Arabi. È stupefacente la capacità in questo modello di unire lusso, prestazioni e avventura.
Ferrari F40 - 1987
Nata per celebrare i 40 anni della casa di Maranello, è considerata la prima supercar dell’era moderna. Si tratta infatti di una vera e propria auto da corsa adattata alle esigenze da strada, dotata di un elevato contenuto tecnologico e dalle prestazioni estreme. La Ferrari più ambita degli anni 80’ - 90’ ma per molti irraggiungibile, a causa dell’elevato prezzo di listino e delle cifre astronomiche raggiunte presso le case d’asta già in quegli anni. Le straordinarie linee aerodinamiche, i nuovi materiale utilizzati e le prestazioni sbalorditive hanno reso l’F40 un vero e proprio oggetto di culto.
Lancia Delta Integrale HF Evoluzione - 1991
La Lancia Delta a quattro ruote motrici è il modello sportivo della Lancia che ha raccolto in assoluto più vittorie e titoli nel campionato del mondo Rally e anche per questo motivo ha fatto sognare tantissimi appassionati di ieri e oggi.La Delta Evoluzione, rispetto alle versioni precedenti è più bombata, più piazzata, più cattiva. L’alettone quasi verticale e i passaruota maggiorati la fanno sembrare pronta gareggiare. Diventa presto la vettura più amata dagli appassionati di rally per le sue prestazioni mozzafiato: 0-100 km/h in 5.7 secondi e velocità massima di 221 km/h.
Maserati MC12 Stradale - 2004
La Maserati MC12 Stradale è una delle supercar più estreme – e un po’ folli – mai realizzate, nata con il contributo di Michael Schumacher. Venne prodotta in solo 50 esemplari e venduta al pubblico ad un prezzo di 720.000 euro. La MC12 non tradì lo spirito Maserati che voleva qualsiasi automobile marchiata con il Tridente rifinita con cura. Negli interni troviamo infatti rivestimenti in pelle blu, numerosi componenti in carbonio e particolari in Brightex, un materiale sintetico considerato troppo raffinato e costoso persino per l’industria della moda. L’assenza di un sistema di radio o lettore CD costringe con orgoglio i fortunati passeggeri a godere unicamente del sound del V12.