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L'estetica provinciale di 'Summertime'

Netflix Italia riparte da Federico Moccia e dalla Riviera Adriatica

L'estetica provinciale di 'Summertime' Netflix Italia riparte da Federico Moccia e dalla Riviera Adriatica

Odio l'estate... cantava Bruno Martino negli anni Sessanta. E proprio su questa melodia si apre Summertime, la nuova serie originale di Netflix Italia

Dopo Suburra - La serie, Luna nera e Baby (ma soprattutto dopo l'acquisto dei diritti su SKAM Italia), mercoledì 29 aprile Netflix ha rilasciato tutti gli 8 episodi della sua quarta serie di produzione italiana, liberamente ispirata a Tre metri sopra il cielo di Federico Moccia, il romanzo cult che nei primi anni Duemila si era già trasformato nel film di debutto di Riccardo Scamarcio (un pezzo di storia per tutti gli adolescenti millennial).

Se per la sua produzione spagnola sta puntando sul thriller (La casa di carta, Élite e Vis a vis - Il prezzo del riscatto), in Italia Netflix sta scommettendo tutto sul teen drama: prima con il successo inaspettato di Baby, la serie sulle baby-squillo del Parioli di Roma (con Benedetta Porcaroli e Alice Pagani), quindi con SKAM Italia (di cui ha prodotto la quarta stagione). Sulla scia di questa onda, arriva infine Summertime

Fin dal trailer, la sensazione è quella di trovarsi dentro a un lunghissimo spot del Cornetto Algida. Ma anche dentro una canzone di Gino Paolisapore di sale, sapore di mare. I personaggi sembrano usciti da un videoclip di Katy Perry, tra feste in stile commedia estiva dei Vanzina e corse sulla moto à la Fast & Furious. Il protagonista Ludovico Tersigni ha svestito i panni del "Gio" di SKAM per rivestirli praticamente identici, ma con un altro nome: adesso si chiama Alessandro ed è una promessa mancata del motociclismo, un po' Valentino Rossi, un po' Paul Walker. Tra amori fugaci, adolescenti impazziti e un cast giovanissimo di attori quasi mai visti sul grande o piccolo schermo, questo quarto esperimento di Netflix soffre di forti limiti di scrittura, ma si distingue per alcuni elementi centrati e relativamente furbi. Uno su tutti: la provincia italiana.

 

Romagna mia, Romagna in fiore

Summertime ha un pregio innegabile: la provincialità. Dopo anni passati a venerare la vita metropolitana di grandi città come Milano e Roma, Netflix ha capito che la provincia italiana funziona e piace al pubblico. In Summertime, il vero protagonista sullo sfondo è la Riviera Adriatica: un mondo fatto di stabilimenti balneari, primi baci e calcio balilla.

Sicuramente è una provincia ripulita, inesistente, fatta di colori surreali e con il cielo di un azzurro impossibile. Ma l'ispirazione è l'estate italiana al suo meglio, la stessa atmosfera catturata dal fotografo Claude Nori durante i suoi viaggi lungo la costa romagnola insieme a Luigi Ghirri alla fine degli anni Settanta, raccolti nel libro Un'estate con te (Postcart Edizioni). Ironia della sorte, nel 2019 è stato in mostra proprio a Riccione.

 

Punk is not dead

Lo stile dei personaggi non è poi così degno di nota: tolto qualche volgarissimo product placement di Vans e Lacoste, tutti i protagonisti si vestono come si vestirebbero i "ragazzi particolari" visti attraverso gli occhi dei loro genitori. Ascoltano Achille Lauro, Salmo e l'indie italiano (tutto quel filone di artisti "accettati" dalla generazione dei loro padri) e hanno tatuaggi brutti, ma in fondo sono dei bravi ragazzi. Fa sicuramente sorridere che il più stiloso sia il padre del protagonista, una specie di ex "punkabbestia" in jeans skinny e camicie da mercatino vintage, rozzo e appassionato di motori.

Soundtrack

Una menzione speciale va alla colonna sonora, firmata da Giorgio Poi: grandi classici della canzone italiana come Il cielo in una stanza di Mina e Estate di Bruno Martino, mixati a pezzi cult degli anni Ottanta come I Like Chopin e Tainted Love, ma soprattutto all'indie contemporaneo di Frah Quintale, Franco126, Tommaso Paradiso, Francesca Michielin e ovviamente Giorgio Poi (con tanto di partecipazione straordinaria di Raphael Gualazzi e dei Coma_Cose). Inutile dire che la playlist su Spotify è già una hit.

Summertime non è una bella serie. Ma non è nemmeno brutta. Sicuramente fa ridere, non sempre in modo del tutto involontario. Ed è così che, in men che non si dica, Tre metri sopra il cielo si è trasformato in Tre metri sopra Cesenatico. Una cosa è certa: il Mar Adriatico non è mai stato così blu. E come canta EMMANUELLE in Italove (presente nella soundtrack ufficiale): "È tutto blu, ci piace di più...