Chi è Joe Exotic?
La vera storia del Tiger King narrata nell’ultima serie Netflix
31 Marzo 2020
Capelli ossigenati, mullet, piercing, una lingua velenosa, outfit country-kitsch che sembrano rubati dal guardaroba di Lil Nas X e una spropositata quantità di droghe sintetiche e armi da fuoco. Questo è in breve l’aspetto di Joe Exotic, proprietario di uno dei più celebri e controversi zoo privati d’America, e protagonista dell’ultima docu-serie Netflix Tiger King: Murder, Mayhem and Madness – serie che ha fatto scoprire a tutto il mondo un’icona del trash che fino a qualche giorno fa era famosa solo sulle pagine dei tabloid scandalistici americani. E quella di Joe Exotic è stata una vita piena di scandali, assurdità e situazioni al limite. Un percorso che si concluse nel 2018, quando il Tiger King venne dichiarato colpevole di due tentati omicidi, otto imputazioni di vendita illegale di animali in via d’estinzione, e nove imputazioni di abuso su specie a rischio. Tutti reati per cui il cinquantasettenne sta scontando ventidue anni in prigione. Non tutti lo ritengono colpevole: la sostenitrice più recente che si è guadagnato è Cardi B, che ha persino lanciato un GoFundMe per aiutarlo a uscire di prigione.
La storia di quest’uomo sembra davvero un romanzo. Figlio di immigrati tedeschi nel Kansas, Joe crebbe circondato da animali insieme a due fratelli e due sorelle. Era una famiglia in cui disciplina e dovere avevano un peso maggiore dell’affetto – fatto che spinse Joe a riversare il proprio amore nella cura degli animali fin da giovanissimo. I problemi iniziarono subito: a cinque anni Joe fu vittima di ripetuti stupri nella sua stessa casa. La sua famiglia si spostava di continuo da uno stato all’altro, causando non pochi problemi di socializzazione al futuro Tiger King che a un certo punto divenne vittima di bullismo per la sua omosessualità. I bulli dovettero rivedere le proprie strategie, perché il giovane Joe, per vendicarsi, disseminò il parcheggio della scuola di chiodi facendo esplodere gli pneumatici di un centinaio di automobili – una storia che il diretto interessato ripete spesso ma che non è mai stata confermata dall’istituto scolastico o dagli ex-compagni di classe.
Dopo il liceo, Joe fu brevemente un poliziotto nella cittadina texana di Eastvale. In seguito a un incidente d’auto le cui dinamiche rimangono avvolte nel mistero (secondo Joe fu un tentato suicidio, secondo il suo fidanzato di allora un banale tamponamento), si trasferì in Florida dove visse per due anni entrando per la prima volta in contatto con dei cuccioli di leone Joe tornò poi in Texas dove iniziò a lavorare nella security di un cowboy gay bar dove incontrò il diciannovenne Brian Rhyne che divenne in seguito suo marito. I due si trasferirono ad Arlington, passando i propri pomeriggi in un camper a fumare crystal meth tinta di rosa poco lontano dal negozio Pet Safari, che Joe e il fratello acquistarono e gestirono insieme per qualche anno. Tutto cambiò nel 1997 quando il fratello di Joe morì investito da un camion – un evento traumatico per cui la compagnia di trasporti pagò un’ammenda che divenne il capitale con cui Joe acquistò sedici acri di terra in Oklahoma che divennero il suo celebre zoo privato: il Garold Wayne Exotic Animal Memorial Park.
Le prime due tigri vennero acquistate nel 2000, per nutrirle Joe abbatteva i cavalli donatigli dagli allevatori locali e ne lasciava le carcasse tutte intere dentro le gabbie. L’anno dopo il primo marito di Joe morì di AIDS. A partire dalla morte del suo primo amore, una relazione durata dieci anni, il personaggio di Joe Exotic come lo conosciamo iniziò a prendere forma. Al primo marito ne seguirono altri quattro: J.C. Hartpence John Finlay, Travis Maldonado e Dillon Passage. Le cose finirono molto male fra lui e il ventiquatrenne Hartpence, fra minacce di morte e pistole puntate. I due si separarono e qualche anno dopo Hartpence finì in carcere a vita per omicidio. Finlay e Maldonado vennero si sposarono con Joe nella stessa cerimonia, in un bizzarro matrimonio a tre in cui tutti gli sposi indossavano outfit da cowboy con camicie rosa shocking. Nel frattempo lo zoo ospitava oltre mille animali, inclusi novanta grandi felini, in condizioni igieniche a dir poco vergognose. Ed è a questo punto che la storia inizia a diventare veramente surreale.
Joe iniziò a diventare famoso, ricevendo visite e sponsoring da una star come Shaquille O’Neal e organizzando spettacoli di magia nei grandi centri commerciali americani in cui erano inclusi cuccioli di tigre e altri animali. Un business ai limiti della legalità coronato da un episodio completamente bizzarro: mancandogli una tigre per uno spettacolo, Joe decise di dipingere una pecora di arancione e nero e farla passare per tigre davanti al pubblico. Naturalmente nessuno gli credette. Intanto Joe si era attirato addosso la collera dell’attivista Carol Baskin, proprietaria di uno dei principali santuari per animali vittime d’abuso americani, che avviò una vera e propria campagna di sabotaggio nei confronti di Joe. Per vendicarsi, lui organizzò altri spettacoli fingendo di lavorare per la Baskin e violando il suo copyright. La causa che ne seguì, portò Joe a sborsare un milione di dollari di danni, dichiarare bancarotta e vendere lo zoo a Jeff Lowe, un altro pregiudicato, che gli consentì di proseguire il proprio lavoro. Nel 2015, inoltre, Joe provò a candidarsi a Presidente degli Stati Uniti, ovviamente fallendo, e nel 2018 si candidò sempre senza successo a Governatore dell’Oklahoma. Nello stesso anno, Joe provò a reclutare un sicario per uccidere la nemica che gli stava rovinando gli affari, ma senza saperlo contattò un agente FBI sotto copertura che lo arrestò.
Ci sono altre ombre nella vita di Joe Exotic. Durante gli anni della sua faida con Carol Baskin, aveva iniziato a farsi registrare da un giornalista, Rick Kirkham, per un reality show mai realizzato di nome Joe Exotic: Tiger King. Kirkham riprendeva tutto ciò che avveniva nello zoo – incluse le attività illegali. Fu un evento sospetto, dunque, l’incendio che nel 2015 rase al suolo il suo studio, incenerendo tutto il materiale video potenzialmente incriminante. Sei mesi dopo, anche la casa del giornalista andò a fuoco, questa volta incenerendo il suo cane. Secondo Kirkham è Joe il responsabile di entrambi gli incendi: avrebbe pagato qualcuno per appiccarli perché sapeva che all’interno dei filmati si nascondevano le prove dei suoi svariati crimini. Inoltre, nel 2017 il nuovo marito di Exotic, Travis Maldonado, nel tentativo di dimostrare che una pistola priva di caricatore non era pericolosa, dimenticò un proiettile in canna e si sparò in uno degli uffici dello zoo. Questa è la versione di Joe Exotic, ma altre voci non escludono un suicidio. La morte di Maldonado avvenne il 6 ottobre. L’11 dicembre dello stesso anno, Joe sposava il suo attuale marito, Dillon Passage.
Questi sono solo alcuni episodi della vita di un personaggio al di là di ogni regola, di cui la docu-serie Netlfix fa un ritratto insieme surreale e inquietante. Va comunque detto che il Tiger King non è l’unico cattivo della storia: tutti i personaggi intervistati da Eric Goode nel corso delle otto puntate della docu-serie, dal manipolatore Bhagavan "Doc" Antle alla possibile uxoricida Carol Baskin, sono creature avide e spietate, sfruttatori dal primo all’ultimo sia di animali che di persone, ed è subito chiaro che sono loro i veri predatori, più brutali di qualunque leone. È impossibile invece non provare pietà per le vere vittime dell’intera vicenda: gli animali intrappolati in quelle gabbie, esibiti come costosi giocattoli, trattati alla stessa stregua di cose e in alcuni casi persino uccisi con un’impietosa pallottola in mezzo agli occhi.