Come TikTok sta cambiando l’estetica del porno
La realtà è l’afrodisiaco definitivo
07 Febbraio 2020
Fu Tom Ford, durante il suo periodo di reggenza creativa da Gucci, a cementificare con le sue campagne pubblicitarie l’universale lezione di marketing: “Sex Sells”, il sesso vende. Una nozione che va molto oltre gli anni ’90 e la pubblicità, ma parte dalla Venere di Willendorf, attraversa secoli di arte, penetra nel marketing e approda finalmente sui social media ai giorni nostri. A quanto pare l’ultima applicazione di questo motto riguarda uno dei social network più prosperi dell’ultimo anno: TikTok. Così come su Instagram, anche su TikTok esistono dei membri molto popolari, la cui celebrità è stata di recente sdoganata in ambiti esterni all’app da Hedi Slimane, che ha fatto del diciottenne Noen Eubanks il nuovo volto di Celine. Proprio come capita su Instagram, sono molti gli utenti di TikTok che hanno fondato il proprio successo sull’esibizione del proprio corpo e di questi sono moltissimi quelli che hanno fatto il (breve) passo successivo: trasformare l’esibizione in profitto. Così il porno è sbarcato su TikTok.
Da un punto di vista tecnico, TikTok proibisce la condivisione di contenuti pornografici. Ma l’algoritmo che sorveglia la correttezza dei post degli utenti, qui come anche su Instagram, è una rete dalle maglie molto larghe – abbastanza larghe da lasciar passare una parziale nudità. In breve si è formato un gruppo di vere e proprie pornostar di TikTok, che pubblicano video più o meno provocanti ma non pornografici di per sé, per promuovere altri contenuti, questa volta pornografici, all’esterno dell’app, presenti su piattaforme come OnlyFans e Patreon, che sono sostanzialmente versioni erotiche e a pagamento di Snapchat. Questo tipo di contenuti presentano un tipo di estetica amatoriale, dovuta al fatto di essere girati e condivisi su smartphone ed essere ambientati in bagni e camere da letto “reali”, che fa sembrare i performer al suo interno più autentici, più vicini e, in un certo senso, più accessibili ai loro consumatori. In sostanza, il porno non è più un film girato su un set con una videocamera, ma un video girato col telefono, che accentua il suo carattere di esperienza reale. E a quanto pare la sospensione dell’increduilità è un elemento importante per il successo di simili contenuti: secondo il report di PornHub la categoria pornografica più ricercata del 2019 è stata proprio “Amateur”.
Alex Hawkins, vicepresidente di xHamster, è stato intervistato a proposito da Mel Magazine:
“Abbiamo visto un drastico cambiamento nell’industria, dalle produzioni in studio a quelle dei performer-producer. Sospettiamo che tutto ciò sia dovuto in parte alla comparsa di produzioni ‘reali’ come quelle di performer amatoriali indipendenti, social a pagamento, clip personalizzate e siti a cui ci si deve iscrivere […]. Questa nuova ondata di produzioni sposta il sesso dallo studio alla casa, o dormitorio del college o percorso da trekking”.
E il trend dovrebbe persino accrescersi con le prossime uscite di smartphone dalle fotocamere sempre più sofisticate. Tutti i contenuti pornografici derivati da TikTok, che includono foto di natura pornografica rubate da siti a pagamento, recuperate dalla app stessa prima di essere cancellate o liberamente concesse, finiscono poi per rifluire su Internet, in particolare su Reddit, dove sopravvivono nel fondo dei forum più nascosti ma anche dove alcune “professioniste” non esitano a farsi pubblicità, vendendo ai fan contenuti, per così dire, premium a pagamento. Esiste un forum in particolare, r/TikTokNSFW, che convoglia tutti i contenuti più spinti e contiene già 50.000 utenti. Una pornostar di TikTok in particolare, Bree Louise, possiede un OnlyFans da 7500 follower che pagano ciascuno 15$ al mese (per un totale mensile di 112.500$, a cui va detratto il 20% trattenuto dalla piattaforma, per arrivare a un guadagno personale di 90.000$ al mese) per poter osservare i suoi contenuti – che finiscono poi per riversarsi in questo sub-Reddit.
OnlyFans insomma è un business vero e proprio che consente a molti perfomer, che si basano su TikTok per promuoversi, di mettere la cena sul tavolo e pagare le bollette all’interno di un’industria di produzione video che, invece, langue. Una di queste performer, per esempio, Kaylen Ward, ha venduto a 10$ ciascuna delle sue foto senza veli per raccogliere fondi di beneficenza per i territori australiani colpiti dagli incendi. Ha raccolto poco meno di un milione di dollari in una settimana. Ma esiste anche una deriva potenzialmente pericolosa all’interno di questa cultura, ed è quella degli utenti che manipolano e diffondono i contenuti “innocenti” di TikTok, inframezzandoli con vera pornografia. Questo potrebbe creare problematiche in futuro inerenti alla privacy dei semplici utenti che non svolgono attività da performer su piattaforme secondarie. L’unica cosa sicura è che questo fenomeno ha fatto ritornare nelle mani delle donne il potere di guidare i trend dell’industria pornografica, settore tipicamente controllato dagli uomini, e ha dato spazio a rappresentazioni più autentiche, intime e oneste della sessualità e del corpo umano, a cui la nuova generazione di utenti internet si dimostra molto più interessata.