Immerso: un rifugio temporaneo per immergersi nella natura
L’interessante progetto di un giovane duo di architetti italiani
15 Novembre 2019
Soggiornare nel mezzo della natura, dormire sotto le stelle, in comunione con l’ambiente circostante, ma con tutti i comfort. L’ultima frontiera dei designer contemporanei è trovare una soluzione abitativa che coniughi alla perfezione questi elementi. Francesca Turnaturi e Fabio Vignolo ci sono riusciti con Immerso, un modello di prefabbricato innovativo, dal design interessante ed eco-friendly. L’idea era realizzare un riparo temporaneo che fosse agile da montare e facilmente adattabile a diversi paesaggi e funzioni, trasformandosi all’occorrenza da shop a bivacco montano, da tenda per il glamping a spazio per degustare vini in un vigneto. Per il progetto il giovane duo di architetti torinesi si è ispirato alla Veneer House del prof. Hiroto Kobayashi della Keio University di Tokyo e ad AccuPoli, un centro polifunzionale costruito dall'associazione Help 6.5 (fondata dall'architetto Lorena Alessio con un gruppo di ex studenti del Politecnico di Torino) nell’omonimo paese in provincia di Rieti dopo il terremoto del 2016. Il risultato è una struttura simile a una piccola capanna, pensata per ospitare al suo interno solo un letto più qualche bagaglio e realizzata interamente in pannelli di multistrato fenolico di betulla e pannelli trasparenti in Lexan a incastro. Come sottolineano Turnaturi e Vignolo, la vera peculiarità di Immerso è proprio “l’estrema facilità di montaggio, anche da parte di operatori non esperti e senza l’uso di utensili alimentati elettricamente”. Infatti, bastano poco più di 2 ore di lavoro e 4 persone per montare un modulo di circa 6 mq.
Il primo Immerso è stato posizionato fino allo scorso settembre a Pian dell’Alpe, Usseaux (TO) un altopiano a circa 1900 m slm, tra pascoli di mucche e foreste di larici, non lontano dal maestoso Forte di Fenestrelle, mentre ora si trova mentre ora si trova nel paese di La Morra, tra i filari dei vigneti delle Langhe.