Cosa sono le B corporations?
Da Patagonia a Burton, le aziende che hanno un impatto positivo su persone e ambiente
25 Ottobre 2019
Kickstarter, Hootsuite, Kathmandu, Athleta, Etsy, Patagonia, Danone sono solo alcune di numero crescente di aziende che ha deciso di aderire ad un nuovo paradigma di business che si concentra su alti standard ambientali e sociali. Si chiamano B-Corporation, “aziende for benefit”, sono più di 2.000 in tutto il mondo operanti in centinaia di settori diversi. Non si tratta di aziende “no profit”, né di brand attenti solamente alla salvaguardia ambientale, ma di realtà che si assumono l'impegno di agire in modo trasparente affiancando ad obiettivi di tipo economico-finanziari un progetto che abbia un impatto positivo sulle persone e sull'ambiente.
Secondo quanto si legge nella sezione Getting Woke del report The State of Fashion 2019, realizzato da BoF e McKinsey&Company, nove consumatori su dieci appartententi alla generazione Z sono convinti che le grandi aziende abbiano la responsabilità e il dovere di agire rispetto ai temi sociali e ambientali più importanti del nostro tempo. Si tratta di uno step successivo rispetto alla generazione precedente, quella dei Millennial, per cui la componente green aveva una rilevanza maggiore in confronto a temi politici e sociali, diventati invece centrali per i consumatori più giovani. Questa evoluzione nell'approccio all'acquisto di un nuovo pubblico di consumatori, per cui comprare un item diventa quasi una dichiarazione politica, va di pari passo all'adesione di un numero crescente di aziende al paradigma di business delle B-Corp.
La procedura di certificazione prevede un fee annuale, con prezzi che variano di paese in paese. Il primo passo da fare è misurare le performance della propria azienda completando il B Impact Assessment. Se raggiunge una soglia soddisfacente, cioè di almeno 80 punti su 200, toccherà a B Lab verificare l’esattezza della misurazione. Il terzo ed ultimo step prevede la firma della Dichiarazione di Interdipendenza delle B Corp.
L’Italia è stata una delle prime nazioni a sostenere questa trasformazione positiva, introducendo nel gennaio 2016 l’equivalente forma giuridica di Società Benefit:
Le aziende che nell’esercizio di una attività economica, oltre allo scopo di dividerne gli utili, perseguono una o più finalità di beneficio comune e operano in modo responsabile, sostenibile e trasparente nei confronti di persone, comunità, territori e ambiente, beni ed attività culturali e sociali, enti e associazioni ed altri portatori di interesse.
Questo tipo di società, pur condividendo gli stessi obiettivi delle aziende certificate B Corp, sono chiamate ad agire in conformità a specifiche norme di legge. La legge italiana chiede il rispetto degli obiettivi (che devono essere inseriti a pieno titolo nell’oggetto sociale), una relazione annuale da allegare al bilancio e pubblicare sul sito internet. Infine vanno comunicati i risultati ottenuti. L’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Antitrust) vigilerà sulla corretta procedura.