Che cos'è Threads, la nuova chat privata di Instagram
Per condividere foto, video e Stories con i propri contatti preferiti
04 Ottobre 2019
Si chiama Threads ed è l’ultima app di Facebook che presto sarà disponibile su IOS e Android. Si tratta di una sorta di club privato che permette di condividere contenuti in uno spazio privato con utenti selezionati, quelli inclusi nella sezione “Amici più stretti” di Instagram.
"Threads è un’app a sé progettata pensando a privacy, velocità e alle persone con cui abbiamo legami più stretti. Si possono condividere foto, video, messaggi, Storie e altro con la lista di amici Instagram più stretti, avendo il pieno controllo di chi può contattarti tramite Threads e con la possibilità di personalizzare l’esperienza in base alle persone più importanti per te."
Ha spiegato di Robby Stein, Director of Product di Instagram.
Quest’ultima opzione ha sollevato qualche preoccupazione riguardo alla privacy. Il problema è che lo stato automatico si basa su informazioni come la propria posizione e le attività svolte solitamente nel corso della giornata, una sorta di stalking virtuale che a molti no piace. Per questo motivo, Facebook e Instagram hanno spiegato in un post che la nuova app utilizzerà informazioni come: “la tua posizione, i tuoi movimenti, il livello della tua batteria e la connessione alla rete cellulare per determinare quali informazioni di contesto condividere”. Specificando inoltre che:
“Prima che l'Auto Status sia abilitato ti verrà comunicato quali informazioni sono richieste e ti verrà chiesto di concordare in modo specifico. L'Auto Status non condividerà la tua posizione precisa con i tuoi amici, e quando Threads invia le informazioni sulla posizione al nostro server non vengono memorizzate lì: questi dati vengono conservati sul tuo dispositivo solo per un tempo limitato…le informazioni sulla localizzazione precisa collezionate per l'Auto Status non verranno utilizzate a scopo pubblicitario”.
Dopo i recenti scandali, l’azienda di Mark Zuckerberg, vuole evitare ulteriori problemi. Ci riuscirà?