Rocca di Frassinello: una cantina di arte e di vino
Progetta dall’archistar Renzo Piano
28 Ottobre 2018
Architettura e arte del vino si incontrano a Gavorrano nella Maremma Toscana. Qui, tra verdi colline e ettari di preziosi vigneti, sorge la Rocca di Frassinello, una tenuta acquistata a fine degli anni ’90 da Paolo Panerai, editore e CEO di Class Editori, con una joint venture tra Castellare di Castellina, azienda chiantigiana capostipite delle proprietà di Panerai, e Domaines Barons de Rothschild-Château Lafite. La sua particolarità? È l’unica cantina progettata da Renzo Piano in tutta la sua carriera.
Qui, uno spazio di circa 8.000 metri quadrati contornato da altri 500 ettari di cui 125 occupati dalla vigna, l’archistar ha sviluppato l’intero complesso attorno ad un edificio di colore aranciato dalle forme essenziali, ma suggestive: la barriccaia. Si tratta di un salone quadrato (40 metri per 40), interrato, privo di colonne di sostegno e con le finiture in cemento a vista, una “chiesa del vino”, come la chiama Piano, con 2.500 barriques disposte a gradoni concentrici. Questo luogo è il cuore del progetto anche perché attorno si svolge la tipica lavorazione dell'uva a caduta: «l'uva è raccolta in maniera iperselettiva e quindi collocata in cassette, arriva sul grande sagrato della cantina dove viene sottoposta a ulteriore selezione sul tavolo di lavoro. Quindi per caduta, attraverso vari chiusini, va nel tino d'acciaio sottostante». Ai lati della barricaia sono distribuite tutte le e altre funzioni del ciclo produttivo: con un padiglione di vetro ospita gli spazi amministrativi e commerciali; mentre la sala degustazione, gli uffici e le residenze sono sul lato Nord. Impossibile non notare la terrazza il “sagrato di Rocca di Frassinello”, una piazza a cielo aperto di oltre 5.000 mq, dove, al centro, si erge una torre che ha lo scopo di controllare la temperatura, l’umidità e altre intemperanze meteorologiche. A completare l’opera di Piano c’è la natura, con i vitigni da cui nasceranno vini come Vermentino, Sangioveto, Cabernet Sauvignon, Syrah e Merlot.
Un paio di curiosità: il famoso artista David LaChapelle si è innamorato l’artista di questo posto speciale nella Maremma, tanto da avere ad esso dedicato un opera chiamata Rapture of the Grape, da cui è stata tratta un’edizione limitata di bottiglie di vino. Il secondo fatto è di carattere archeologico. Sulla proprietà è stata rinvenuta una necropoli con 8 tombe al cui interno sono stati ritrovati oggetti legati alla cultura del vino, tra i quali un’anfora vinaria di origine greca con la riproduzione di un balletto con Dioniso risalente al 480 a.C..