Netflix VS Kevin Spacey
39 milioni di dollari per "stare dalla parte delle donne"
24 Gennaio 2018
2017: oltre 11 miliardi di dollari.
Una crescita del 36% rispetto al 2016.
Ed ora cosa si prevede per il 2018?
Netflix conquista Wall Street, il pubblico di Internet e l'intero panorama globale dell'intrattenimento. La sua crescita pare non volersi arrestare, e perchè d'altronde? Gli utenti si intensificano costantemente nonostante il leggero aumento degli abbonamenti, i contenuti autoprodotti risultano sempre più apprezzati e di successo - come non citare la notorietà conquistata dalla Serie Tv Stranger Things o il lancio recente della super chiacchierata The End of the F***ing Word. Nulla pare poter arrestare Netflix ad eccezione di...uno scandalo.
Non si tratta di una bufala o di semplici chiacchiere prive di fondamento.
A compromettere uno dei colossi dell'intrattenimento dei nostri giorni sembra essere uno dei casi più sentiti, più combattuti e urlati dei nostri giorni: lo scandalo legato agli abusi sulle donne.
Il caso, che prende nome da quella terrificante miccia che è Harvey Weinstein, ormai più che noto, ha dato il via ad una serie di denunce che hanno investito celebri nomi del panorama cinematografico hollywoodiano, da James Franco, Dustin Hoffman arrivando fino al Premio Oscar Kevin Spacey. E proprio quest'ultimo era infatti una delle star più acclamate su Netflix, grazie alla premiatissima serie House of Cards o a quello che sarebbe dovuto essere un traguardo in partenza, Gore, film diretto da Michael Hoffman, in cui Spacey era stato selezionato come protagonista. La piattaforma si è subito mostrata pronta a combattere queste ingiustizie e, infatti, ben 39 milioni di dollari le è costato "stare dalla parte delle donne", appoggiare una giusta causa, respingere un uomo che non ha mostrato rispetto, o peggio, sembra aver imposto la sua superiorità - di genere, professionale, non importa - su attrici, colleghe, Donne.
Medesimo destino ha subito TriStar Pictures che ha pagato 10 milioni di dollari per il reshoot del film Tutti i soldi del mondo, in cui Spacey è stato sostituito in maniera fulminea dall'attore Christopher Plummer.
Tutto questo cosa ci fa pensare? Che bisogna spendere milioni di dollari americani per "licenziare" premi oscar che dietro la loro statuetta d'oro nascondono viltà, meschinità? Netflix di certo non fallirà ma di sicuro subirà un "ridimenzionamento interno", come dichiara David Welles, direttore finanziario di Netflix, in seguito alle accuse di molestie sessuali legate non solo al nome di Spacey ma anche a Danny Masterson, protagonista di The Ranch, e Louis C.K., comico americano che sul canale aveva uno show.
Giusto o sbagliato ormai non interessa. Dobbiamo iniziarci a chiedere se per caso il mondo, nel 2018, possa essere "cambiato" (e non "corretto") solo tappando i buchi con il denaro(?)