LIBERATO e le storie dietro la soundtrack di 'Ultras'
LIBERATO ha pubblicato la colonna sonora integrale del primo film di Lettieri
23 Marzo 2020
Nella notte tra domenica e lunedì, LIBERATO ha pubblicato l’edizione integrale della colonna sonora di Ultras - il primo film di Francesco Lettieri - che era stata anticipata nelle settimane e nei giorni passati da WE COME FROM NAPOLI e O CORE NUN TENE PADRONE, entrambe contenute nell'album. Un disco di 14 tracce, che alternano brani strumentali a qualche inedito: in particolare VIEN’ ‘CCA (PART II), il terzo brano che LIBERATO ha realizzato in collaborazione con 3D dei Massive Attack.
Nella soundtrack di Ultras, LIBERATO vira decisamente le sue sonorità verso l’elettronica e l’house, come già aveva fatto in maniera appena accennata nel precedente disco, dimostrando di poter avere un suono riconoscibile senza l’aiuto della voce e del dialetto napoletano. Il dialetto tuttavia non scompare, anzi, nella scelta dei titoli delle tracce si trasforma in una sorta di vocabolario dei modi di dire napoletani, dai più antichi e nobili, ai più recenti e “volgari”. Le tracce 1, 7 e 14 compongono, in maniera simmetrica, un detto popolare in verità diffuso in tutta Italia: GRAZIA, GRAZIELLA e GRAZIOCAZZ, un modo di dire che si utilizza come risposta a una ovvietà e che ha origine dalle Tre Grazie della mitologia romana. Nonostante il posizionamento all’interno della tracklist, se ascoltate in maniera consequenziale le tre tracce propongono un climax crescente della stessa melodia.
Ben più strana è la genesi di A MAMMA E CHI N’ALLUCC': l’espressione è evidentemente una evoluzione di una delle filastrocche più diffuse tra i giovani napoletani per tutti gli anni ‘80, ‘90 e primi 2000, dal titolo Do Re Mi. Lo stesso LIBERATO l’aveva cantata al RockinRoma, suscitando l’ilarità della folla. Il concetto alla base dei due testi è molto simile, nonostante il significato della filastrocca sia abbastanza oscuro e probabilmente inesistente.
FUNICULÌ FUNICULÀ è invece il titolo di uno dei più celebri brani della musica napoletana, scritto nel 1880 per l'inaugurazione della funicolare del Vesuvio. Negli anni il brano è stato reinterpretato da tantissimi artisti napoletani e non, fino a diventare un vero e proprio classico, uno dei simboli della tradizione partenopea. Così tanto che nel film No grazie, il caffè mi rende nervoso (Lodovico Gasparini, 1982), Funiculì Funiculà viene utilizzato come nome del misterioso personaggio che cerca di boicottare il festival “Nuova Napoli”, al grido di “Napoli non deve cambiare”.