K-Conjog: LE STORIE CHE INVENTO NON LE SO RACCONTARE. Ep vinilici in "videoserie"
01 Luglio 2011
Un modo di essere, quello di K-Conjog, che dà nome alle emozioni riversate nelle quattro tracce del suo primo ep in vinile uscito per la Dirty Demos, etichetta indipendente londinese.
E' timido Fabrizio, produce folktronica, musica intima, fatta di echi, di storie.
L'altro timido, che risponde all'appello, é Francesco Lettieri, videomaker napoletano, studente di regia al Dams.
Dopo aver realizzato diversi cortometraggi Lettieri è nel trip dei montaggi audio-video. Ascolta chapter II , scrive un soggetto, lo interpreta, lo dirige. Regala un videoclip.
Non si conoscono, i due. Accade una di quelle cose strane, si incontrano, si piacciono artisticamente. Diventano amici e insieme intraprendono due progetti: uno è quello che li vede impegnati nella produzione della videoserie di "le storie che invento non le so raccontare", concetto coniato da Lettieri.
E' un progetto fresco e nuovo: montare tutti i pezzi dell'ep con una serie di corti, la cui storia si intreccia in un ironico noir moderno.
Toni oscuri, dal sapore anche un pò splatter. Un giallo ben ordito, a episodi, che lascia col fiato sospeso.
Ognuno ha un sapore univoco, sottolineato dalla color correction fatta da 3 creativi diversi, perché di fatto ogni traccia, ogni chapter dell'ep, è una storia a sè.
I numerosi premi vinti dal primo video servono ad autofinanziarsi. Una troupe indipendente, ma dalla qualità professionale elevata ed evidente, costituita dagli amici di sempre: chi si occupa di regia, chi di montaggio, chi di fotografia, chi presta il volto per fare l'attore, chi si presta come sceneggiatore. Una passione comune che ha dato i suoi frutti.
Li giudichiamo bei frutti, ed è per questo che li portiamo alla vostra attenzione.
Le Storie che invento non le so raccontare diviene così un importante traguardo per chi di musica e nel cinema indipendente ci vive.
Sono: Salvatore Landi, Giuseppe Truppi, Francesco Cianciulli, Giuseppe Maio, Vincenzo Rocco, Francesca Borrelli, Gennaro Visciano.
L'altro progetto è quello del live visual K-Conjog.
“Fabrizio” K-Conjog monta i suoni e Lettieri suona le immagini.
Il risultato è davvero suggestivo, trapela una sensibilità non scontata, una cosa mirabile.
"And love will come with a red light in her hands" è il nome dell'idea.
Ambizione e amore in questo progetto, che vuole proporsi come concettuale e sperimentale, ma nel suo intimo essere ha tutto il gusto di saper cogliere quei semplici dettagli. Hai presente quelli che rendono bella la vita?
Sta tutto nel saper giocare con quelle sensazioni che sembrano essere perdute nella routine meccanica del quotidiano, ma che alla fine della giornata escono fuori con una forza inaudita, esplodendo in un armonioso flusso di colori ed emozioni. Melodie ed atmosfere che non possono non essere accostate timidamente ai Port-Royal o addirittura ai Boards of Canada, K-Conjog sembra sia in grado di decostruire e riprogettare mondi e ricordi persi attraverso la sua musica eterea tipica dell'indole postrock-electro-ambient, ma soprattutto l'esperienza del live che si intreccia inevitabilmente con tutti e cinque i sensi.
Sono suoni da ricordare, quelli di K-Conjog, atmosfere che evocano uno spazio senza tempo, da condividere nel caos urbano in momenti di difficoltà.
Sono quei piccoli dettagli a rendere la nostra giornata migliore. E a volte le parole sembrano non servire.
Basta premere play e lasciarsi andare.