Terraforma Festival torna per la sua sesta edizione
Qui tutti i dettagli e gli artisti in line-up
22 Febbraio 2019
La sesta edizione di Terraforma, il festival internazionale di musica, sperimentazione e sostenibilità, tornerà dal 5 al 7 luglio tra i boschi di Villa Arconati - FAR a Bollate, vicino Milano, quest'anno dedicato al tema del linguaggio.
L'ospite più atteso di Terraforma 2019 è senza dubbio Laurie Anderson, visual artist, compositrice, musicista d'avanguardia, regista, poeta urbano, femminista, moglie del compianto Lou Reed. Anderson, esempio perfetto di artista multidisciplinare, presenta per la prima volta in Italia The Language of The Future, una performance interessante e imprevedibile che unisce narrazione (parole), musica (violino elettronico e orchestra digitale) e proiezione di video interattivi.
Un'artista che traduce il linguaggio visivo contemporaneo in musica è la cantautrice e compositrice inglese Mica Levi, conosciuta anche come Micachu. Tra i suoi lavori più noti figurano le colonne sonore dei film Under the Skin (2013) con Scarlett Johansson, Jackie (2016) e Monos (2019). La producer, modesta e prolifica, riesce sempre ad avventurarsi in territori inesplorati e a manipolare ogni composizione, sia che sia pop, elettronica o classica, rendendola accessibile a tutti.
La performance che aprirà Terraforma, dopo il successo della scorsa edizione con un'installazione di un planetario temporaneo, sarà quella di Caterina Barbieri, acclamata producer elettroacustica e compositrice, che da Berlino torna in Italia. Le sue composizioni sono un lungo excursus analogico su temi come l'intelligenza artificiale, il tempo e lo spazio, dando nuovo significato al linguaggio minimale.
Dopo il potentissimo set che ha scosso i muri di Assab One a Milano per la preview di Terraforma nel 2015, DJ Stingray è pronto ancora una volta a far risuonare i suoi beat post industriali all'aperto, nella cornice che lo scorso anno ha visto protagonista Jeff Mills.
La musica di Terraforma parla ad un pubblico sempre più attento all'ambiente e al rapporto con la natura, allo stesso tempo dando risalto alla bellezza dei boschi di Villa Arconati. Tra i progetti sostenibili, il festival ha realizzato un labirinto di siepi, seguendo il progetto originale di Marc'Antonio Dal Re del 1743, andando a piantare oltre 500 esemplari di carpino in cinque cerchi concentrici. Come nelle scorse tre edizioni, anche quest'anno il labirinto ospiterà performance artistiche che si relazionano con lo spazio circostante.