Frah Quintale e lo streetwear della porta accanto
Ingredienti: un po' di Graffiti Pop, un pizzico di nostalgia 90s e un merch home made
20 Novembre 2018
Frah Quintale non ha più bisogno di presentazioni. Lo conosciamo talmente bene che se capitasse di incontrarlo per strada, verrebbe quasi naturale salutarlo. Forse è per quel suo atteggiamento da bonaccione, quell'aria da “amico di una vita” che fa venir voglia di scambiarci due chiacchiere. Oppure, molto più probabilmente, è merito del suo successo che lo sta portando sulla bocca e nelle orecchie di tutti. Da tempo, infatti, Frah Quintale, per gli amici Francesco, è sulla cresta dell'onda del successo grazie a un album pazzesco, Regardez Moi (Undamento, 2017), alcune collaborazioni azzeccate – vedi Missili con Giorgio Poi e Chapeau con Carl Brave – e molte altre ciliegine sulla sua carriera – come per esempio l'aver aperto il concerto di Calcutta allo Stadio Domenico Francioni di Latina.
Ma qual è il segreto di Frah Quintale? Semplice: è stato il primo a unire, con successo e bravura, una certa street attitude al cantautorato indie del momento. Atmosfere pop e una buona dose di cultura hip hop vanno a braccetto con le tendenze musicali della scena indie italiana, da cui Frah prende i codici di scrittura e la schiettezza dei testi. I brani sono orecchiabili, quel tipo di canzoni da cantare a squarciagola con gli amici, ma non stanno male nemmeno sulla pista da ballo – grazie soprattutto alla produzione curata da Ceri, già collaboratore di Coez. Non è un caso se proprio Frah Quintale è il massimo esponente di uno dei nuovi generi musicali che sta spopolando nelle classifiche, ovvero il Graffiti Pop.
Dunque, siamo tutti d'accordo sul fatto che questo artista unisce sapientemente cantautorato italiano e hip hop, ma il suo guardaroba cosa dice di lui? Come la maggior parte dei suoi colleghi, anche il nostro eroe bresciano predilige un abbigliamento casual: niente giacche sartoriali, pantaloni eleganti e manierismi da divo o rockstar; piuttosto felpe larghe, tute comode, giacche sportive e t-shirts colorate. E qui entra in gioco la sua street attitude: la sua divisa, infatti, è un'alternarsi di felpe morbide, giacche sportive firmate adidas Originals dai colori più disparati – ma il verde sembra essere la costante – e t-shirt di ogni tipo, dai pattern pop, a quelle monocolore e perfino fantasie tie-dye in perfetto mood Nineties. Immancabile il cappellino, dal benie invernale a quello con la tesa, e calzettoni di spugna sempre alti come vuol la scuola californiana.
Così come i disegni dello stesso musicista, che attingono e omaggiano la street art e il Graffiti Writing di qualche decennio fa – e che sembrano essere il fil rouge estetico del progetto di Frah Quintale. Ma non si tratta di un espediente di marketing, piuttosto del bisogno del cantautore di unire la sua passione per la musica a quella artistica, che, anche in questo caso, riflette il sodalizio tra urban attitude e cantautorato pop. Un'accoppiata talmente vincente che ha ispirato una vera e propria new wave musicale italiana, il Graffiti Pop per l'appunto, caratterizzato da melodie pop, ritmi club e Nineties vibes che si mescolano alla tradizione cantautoriale contemporanea – vedi i Coma_Cose, Masamasa e Mecna. I codici stilistici di questo nuovo genere sarebbero degni di un vero studio semiotico visivo: il livello figurativo presenta uno streetwear casual, una certo gusto per l'estetica anni Novanta e richiami alla cultura pop, il tutto veicolato sul livello plastico dal dualismo hip hop/cantautorato, rap/melodico, street attitude/testi introspettivi. Piccola parentesi accademica per dire che il Graffiti Pop mette tutti d'accordo.
Dunque, Frah Quintale sembra essere la sintesi perfetta di uno streetwear “accessibile”, senza brand e trend da divo dei riflettori. Uno stile semplice, ma diretto, senza fronzoli patinati, che si concede solo un pizzico di ricercatezza e la giusta dose di autoironia che non guasta mai. Un'immagine, quella di Frah, che lo rende “alla portata di tutti”, proprio come i suoi testi, in cui è impossibili non immedesimarsi almeno una volta. Ed è per questo che ci piace tanto.