Il tuffo solista di Franco 126: Frigobar
Il giovane artista romano esce dal coro con il suo primo singolo
23 Ottobre 2018
Solo due anni fa, Franco Bertolini iniziava a girare l’Italia insieme all’amico di una vita, Carlo Coraggio, dietro al nome d’arte di Carl Brave x Franco 126. Con il loro disco, Polaroid (uscito, ai tempi, per l’etichetta indipendente Bomba Dischi e ad oggi distribuito sotto licenza dalla major Universal Music Italia), hanno dato una svolta decisiva alla scena musicale italiana, portando a galla tutta una serie di scelte stilistiche che hanno condizionato il nuovo pubblico che sta prendendo forma in questi anni e, soprattutto, quella branca di discografici, giornalisti, manager, editori e tutta una serie di persone che ci piace definire gli “addetti ai lavori”. I passi mossi insieme da Carlo e Franco sono stati importanti per la scena indipendente italiana: insieme hanno dimostrato che fenomeni come I Cani e Calcutta non sono stati casi isolati e alieni, che in Italia chiunque può arrivare al successo con la propria musica, una buona dose di sbattimento e originalità. Con Carlo e Franco ha preso vita il genere musicale definito da Spotify come “graffiti pop”, sono tornate di moda le vere Polaroid, le dediche romantiche sotto alle fotografie e la scena musicale romana è ripartita in quarta: insieme ad altri artisti indipendenti si sono fatti portavoce di una generazione, innalzando particolari del quotidiano, come le Enjoy, le sigarette e le birre da 66, a veri e propri stendardi. Ma questa è storia vecchia.
Ora, a pochissimi mesi di distanza dall’esordio solista del collega, Franco ci ha colpito con il suo esordio da solista. Ha messo da parte l’autotune e tutti gli “eh-eh” del caso a cui (dai) ci eravamo ormai affezionati, per affidare il suo nuovo romantico progetto solo al suo timbro vocale - basso e armonico - e ad un pianoforte. Un’incessante batteria elettronica tiene il tempo all’interno della produzione - affidata a Ceri, già producer di Frah Quintale -, rievocando vagamente il sapore rap del suo recente passato artistico (possiamo già definirlo così?) ma le atmosfere classiche e per niente scontate di questo primo brano, ci fanno ben sperare nel disco. Disco da solista che, come raccontato a Futura 1993 dopo uno degli ultimi concerti con Carl Brave a Home Festival, dovrebbe uscire per la fine di questo 2018, sempre per Bomba Dischi.
Insomma, dopo il vincente featuring di Giorgio Poi e Frah Quintale e l’ironica ballata Chapeau sempre tra quest’ultimo e Carl Brave, Frigobar sembra essere il nuovo tassello del puzzle che consolida la collaborazione tra Undamento e Bomba Dischi. Cambiano i giocatori ma la partita è sempre la stessa ma, a questo giro, siamo davvero in attesa di qualcosa di forte da parte di Franchino, che con questo testo accorato e fuori dagli schemi ha decisamente alzato le aspettative.
Così, come quando da piccoli si spiava dal buco della serratura senza riuscire ad avere un’idea totale di cosa succedeva nella stanza, Franco ci lascia guardare nel suo intimo attraverso lo sportellino di un frigobar: rassegnazione, amore, consapevolezza, rimorsi e un lungo autunno per pensare e rinascere. Quest’inno alla solitudine (manco a farlo apposta) è la sintesi perfetta di un genere che non è più un genere, dell'indie che si crede, della nuova onda del cantautorato uscito da YouTube e Spotify. Un brano figlio del nostro tempo attraverso il quale Franco 126 si confida, raccontandosi come forse non aveva mai fatto nei lavori precedenti. Attraverso questo primo lavoro da solista emerge una forte crescita, l’atmosfera evocata dal brano è totalmente diversa da quella che accompagnava Carl Brave x Franco 126. La pioggia che batte sul finestrino rimpiazza le partite di pallone e il ricordo di un amore finito male si scontra con la goliardia raccontata insieme al collega. Ora Franchino ci guarda (o non ci guarda, impossibile dirlo dagli occhiali neri che gli coprono il viso durante tutto il videoclip) e questa volta è solo, seduto a bordo di una piscina olimpionica: fuma una sigaretta mentre si fa sera e qualcosa ci dice che tra poco deciderà di tuffarsi.