
Sarà il Super Bowl più politico di sempre?
Trump e Kendrick Lamar, due Americhe a confronto
07 Febbraio 2025
Più di Kanye, più di Luigi Mangione, di Elon Musk e di Timothée Chalamet, gli uomini dell’anno negli Stati Uniti sono stati Kendrick Lamar e Donald Trump. Il primo è un rapper e cantautore pluripremiato (tra i riconoscimenti ventidue Grammy, un premio Oscar e un Pulitzer) dai testi apertamente politici contro le ingiustizie che impregnano l’America; il secondo è un imprenditore repubblicano diventato Presidente per la seconda volta che, nel corso dell’ultima campagna elettorale, ha promesso che avrebbe dato vita al «più grande programma di deportazione nella storia degli Stati Uniti». Cosa potrà mai andare storto questa domenica, quando entrambi si ritroveranno al Caesars Superdome di New Orleans per l’evento sportivo americano più atteso dell’anno? Non solo: cosa potrà mai andare storto quando Lamar salirà sul palco dell’half time show con un microfono in mano di fronte a 120 milioni di spettatori? La Casa Bianca ha da poco confermato la partecipazione di Trump alla partita del Super Bowl di questo weekend (è la prima volta che un Presidente degli Stati Uniti è presente all'evento) ed è stata rimossa la scritta "End Racism" dalla end zone del campo per la prima volta nella storia del match. Per adesso, non ci è dato sapere se il Presidente americano ha intenzione di fare due chiacchiere con il rapper prima del suo concerto.
La pubblicità è un ottimo strumento per misurare la politica di un Paese: nel caso degli Stati Uniti, il migliore campione da prendere in considerazione sono i Super Bowl Ads. Quest’anno i costosissimi spezzoni pubblicitari che andranno in onda durante lo scontro di domenica (i Kansas City Chiefs contro i Philadelphia Eagles) riflettono chiaramente la svolta repubblicana del Paese a stelle e strisce: macchine da corsa, protagoniste provocanti e frasette come «Papa, please let me deliver beer» raccontano di un’America che ha fatto i conti con il proprio destino e che ha scelto di mettersi dalla parte del conservatorismo politico. Del resto, lo stesso è accaduto sul fronte tech, con Elon Musk assunto al governo e Mark Zuckeberg che ha mostrato il proprio supporto per le politiche trumpiane eliminando il fact-checking dalle sue app e aggiungendo Dana White, alleata del presidente, al consiglio di amministrazione di Meta. Non è una novità che tra i dirigenti d’azienda delle principali corporazioni nazionale viga il motto «follow the money», eppure tutto questo favoritismo ha già sollevato qualche polemica circa la «libertà di espressione» tanto inneggiata da Zuckerberg e colleghi. Se all'half time di questa domenica sentiremo un nuovo pezzo di Kendrick Lamar, possiamo essere certi che il rapper abbia avuto un bel po’ di spunti da cui prendere ispirazione negli ultimi mesi.
Nel corso della sua carriera, Lamar ha utilizzato la musica per affiancarsi e supportare varie cause politiche, in particolare il movimento Black Lives Matter. Se però fino a qualche anno fa i brani più popolari del rapper erano carichi di speranza e di denuncia sociale (come Alright, che è diventato un anthem per la comunità nera americana), i suoi ultimi successi fanno pensare che Lamar non sia più interessato all'attivismo - come rappa in Savior, pubblicata nel 2022, la pressione della fama e il mito che gli è stato cucito addosso gli stanno stretti. Nell’ultimo anno, proprio durante le elezioni presidenziali, ha fatto parlare di sé unicamente in relazione al dissing con Drake - da cui Not Like Us, che ha appena vinto cinque Grammy. Che lo volesse o meno, la sua voce si è comunque fatta sentire durante le elezioni, con la stessa Not Like Us e Freedom scelte dalla democratica Kamala Harris come colonna sonora della propria campagna politica. A questo punto non ci resta che aspettare e vedere cosa succederà domenica, quando Lamar salirà sul palco di fronte a Trump e a tutta l’America. Nel caso in cui si ignoreranno, potremo sempre contare sul beef tra il Presidente degli Stati Uniti e Taylor Swift, la pop star famosamente definita «childless cat lady» dal vicepresidente americano JD Vance che sarà presente alla partita in supporto del fidanzato Travis Kelce. Dissing o meno, quello di domenica sarà uno show imperdibile.