A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

A Guide to All Creative Directors

Vedi tutti

Il Cammino di Santiago è diventato un'altra cosa

Ormai non si può quasi più definire pellegrinaggio

Il Cammino di Santiago è diventato un'altra cosa Ormai non si può quasi più definire pellegrinaggio

Negli ultimi decenni il Cammino di Santiago ha visto un costante aumento di popolarità. Dal 1993 al 2023, il numero di persone che lo hanno percorso è salito da 99mila a 446mila, trasformandolo in uno dei percorsi più frequentati al mondo. Questo incremento ha portato benefici economici significativi per molte località lungo il tragitto, spesso colpite dallo spopolamento, specialmente nei centri minori. Secondo uno studio condotto dalla Regione Galizia nel 2018, la maggior parte degli abitanti ritiene che i vantaggi del turismo superino gli le avversità. Ma c'è un ma. Nei periodi di alta stagione, l’afflusso massiccio di pellegrini comporta disagi significativi per le comunità locali: nella cittadina di Santiago de Compostela, che conta meno di 100mila abitanti, il crescente flusso di visitatori sta generando problemi simili a quelli di altre destinazioni europee molto ambite, come Barcellona o Venezia.

Nel centro storico di Santiago, negozi tradizionali pensati per i residenti sono stati in gran parte sostituiti da attività commerciali orientate ai turisti, come negozi di souvenir. Anche il mercato immobiliare ne ha risentito: numerosi alloggi destinati a studenti e cittadini sono stati trasformati in locazioni turistiche ed Airbnb, contribuendo all’aumento dei prezzi delle case. A sottolineare questi cambiamenti è nato su Instagram il profilo @compostelaresiste, che documenta con immagini e riflessioni l’impatto del turismo sulla città. Parallelamente, il comune ha diffuso indicazioni su come essere turisti più rispettosi nei confronti della città e dei suoi abitanti. Anche Sarria, un piccolo centro nel nord-ovest della Spagna con circa 14mila abitanti, è coinvolta in questa trasformazione. Situata lungo il fronte francese del Cammino, il tratto più popolare dei percorsi che conducono a Santiago, Sarria ha accolto oltre 130mila visitatori nel 2023. Nonostante le sue dimensioni ridotte e un patrimonio storico limitato, il centro è ormai ricco di attività pensate per i pellegrini, tra cui negozi di articoli per il trekking e souvenir.

Il fenomeno dell'overtourism di Santiago 

La crescente popolarità del Cammino di Santiago non è casuale. Nel 1985 il centro storico di Santiago de Compostela è stato inserito dall’Unesco nella lista dei patrimoni dell’umanità, una decisione che ha attirato un maggior numero di visitatori, ma che negli anni ha suscitato critiche per il suo impatto sui contesti locali. Nel 1993, l’anno considerato come l’inizio del boom internazionale del Cammino, la Regione Galizia ha approfittato dell’Anno Santo per promuovere il pellegrinaggio con una massiccia campagna turistica, finanziando interventi per migliorare il percorso, restaurare edifici storici e sviluppare una rete di ostelli economici per i pellegrini. In quell’anno, quasi 100mila persone hanno ottenuto la Compostela, il documento che certifica il completamento del pellegrinaggio, riservato a chi percorre almeno 100 chilometri a piedi o a cavallo lungo i percorsi ufficiali. Oggi il Cammino di Santiago è ancora uno dei pellegrinaggi più importanti per i fedeli cattolici, ma sempre più persone lo affrontano per motivi non religiosi, attratte dall’idea di vivere un’esperienza unica. Come riportato dal New York Times nel 2003, questo cambiamento aveva portato alla nascita del termine “turisgrini”, un incrocio tra turisti e pellegrini, per descrivere i viaggiatori che combinano spiritualità e turismo. Inoltre, nuovi servizi sono stati introdotti per rendere il percorso più accessibile, come i furgoni che trasportano i bagagli dei pellegrini tra una tappa e l’altra, rendendo l’esperienza meno impegnativa.