TikTok è sempre più vicino al ban negli Stati Uniti
Ma un miliardario potrebbe risolvere la situazione
10 Gennaio 2025
Oggi la Corte Suprema degli Stati Uniti affronterà un caso senza precedenti che potrebbe cambiare radicalmente il mondo dei social media in America: il ban di TikTok. Il social media dell’azienda cinese ByteDance potrebbe presto affrontare un possibile ban nazionale a partire dal prossimo 19 gennaio se non interverrà un compratore che la renda un’azienda basata negli USA risolvendo il problema di sicurezza dei dati che preoccupa il governo USA. TikTok conta oggi circa 170 milioni di utenti mensili attivi negli Stati Uniti, ossia più della metà della popolazione americana, che sono comunque una minuscola parte degli oltre 1,5 miliardi di utenti che l’app ha in tutto il mondo. Ma l’estrema diffusione di TikTok negli USA preoccupa il governo, che teme fughe di dati e rischi per la sicurezza data la provenienza straniera del social media. È per questo che nel 2022, il presidente Biden ha firmato una legge nota come Protecting Americans from Foreign Adversary Controlled Applications Act (PAFACA) che sostanzialmente obbliga ByteDance a vendere TikTok a una compagnia non cinese entro il 19 gennaio 2025. In caso contrario, la legge prevede il blocco dell’app negli Stati Uniti. L’approvazione della legge è stata sostenuta da un consenso bipartisan al Congresso, con la maggior parte dei membri di entrambi i partiti che ha espresso preoccupazione per la potenziale interferenza cinese sui dati americani. Il problema è che ByteDance non è ancora riuscita a trovare un acquirente, complicando ulteriormente la situazione anche se il miliardario Frank McCourt si è offerto di acquistare l’app, spostarla negli USA e anche modificarne l’algoritmo – un piano che però, come racconta Forbes nei suoi ultimi aggiornamenti, richiederebbe enormi investimenti finanziari.
La principale accusa contro TikTok è che, essendo di proprietà di ByteDance, l’app potrebbe consentire al governo cinese di accedere ai dati sensibili degli utenti americani. Questi dati includono posizioni GPS, cronologie di navigazione, messaggi privati e altre informazioni personali. Inoltre, si teme che TikTok possa essere utilizzato per diffondere disinformazione o influenzare l’opinione pubblica americana, specialmente in periodi elettorali, un po' come ha fatto Elon Musk con X. Al momento però non sono mai state presentate prove concrete che si siano verificate attività di spionaggio o manipolazione e TikTok e ByteDance hanno ripetutamente negato le accuse, sottolineando che tutti i dati degli utenti americani sono ora archiviati in server cloud di Oracle, situati sul suolo statunitense. Tutte giustificazioni che comunque non hanno convinto il governo USA che al momento ritiene l’app una minaccia. La questione chiave che la Corte Suprema dovrà discutere è se il divieto di TikTok violi il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti, che protegge la libertà di espressione dato che un ban dell’app potrebbe essere interpretato come un ostacolo alla libertà di parola e un pericoloso precedente per la regolamentazione di altre piattaforme digitali.
an entire state is burning down, their next president is threatening literal war with multiple countries and most americans cant even afford groceries anymore but SURE! LETS BAN TIKTOK!!! https://t.co/uXclh3f3Lw pic.twitter.com/omSNOig9hS
— lara (@ghostinkissys) January 9, 2025
Se il divieto verrà approvato, la sua implementazione sarà tutt’altro che semplice dato che la legge non obbligherebbe gli utenti a disinstallare TikTok né imporrebbe al governo di bloccare direttamente l’accesso all’app, limitandosi a regolamentare TikTok attraverso restrizioni tecniche come il divieto di distribuire, mantenere o aggiornare l’app e di offrire servizi di hosting o infrastrutture tecnologiche necessarie per il funzionamento dell’app. TikTok potrebbe essere rimosso dagli app store di Apple e Google, impedendo agli utenti di scaricare aggiornamenti o nuove versioni dell’app che nel tempo diventerebbe vittima di bug e problemi di sicurezza fino alla quasi completa inutilizzabilità. L’app potrebbe anche perdere i suoi fornitori di servizi per distribuzione di contenuti, pagamenti e servizi pubblicitari creando un “decadimento” tecnico, con tempi di caricamento più lunghi e problemi di caricamento dei video.
@yenaxkim The offers are starting to roll in for Bytedance, TikTok’s parent company ahead of their Jan 19 ban #tiktokban2025 #tiktokvsmeta #technews #frankmccourt #tiktokacquisition original sound - yenakim
Le implicazioni da un punto di vista di industria del marketing sono ovviamente devastanti. Negli Stati Uniti, il mercato pubblicitario su TikTok vale oltre dieci miliardi di dollari secondo Statista, e l’app ha contribuito significativamente alla crescita di piccole e medie imprese. Inoltre un divieto di TikTok negli Stati Uniti potrebbe avere ripercussioni globali. Paesi come l’India hanno già vietato l’app nel 2020, citando motivi di sicurezza nazionale, ma questo ha portato a un “vuoto digitale” riempito solo parzialmente da alternative come Instagram Reels e YouTube Shorts. Il divieto potrebbe accelerare la frammentazione di internet, creando ciò che Forbes definisce uno “splinternet” dove l’accesso alle piattaforme digitali varia in base alla geografia. Secondo Prateek Waghre, esperto di politiche tecnologiche in India intervistato da Forbes: «Questa frammentazione è un tradimento dello spirito originario di internet, concepito come uno spazio libero e universale». Il conto alla rovescia verso il 19 gennaio è iniziato e l’app potrebbe essere bannata un giorno prima dell’insediamento di Donald Trump che ha detto di voler salvare l’app che ha tanto aiutato la sua campagna ma la cui vicinanza a società come X e Meta, rivali di TikTok, potrebbe spingerlo a eliminare la concorrenza per loro e stabilire il dominio dei social media made in USA.