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La Signora in Giallo sta per tornare

Storia e successo del cult che si prepara a tornare sul grande schermo

La Signora in Giallo sta per tornare  Storia e successo del cult che si prepara a tornare sul grande schermo

Per i nostalgici della mitica Jessica Fletcher, sagace detective e scrittrice di gialli fedele alla propria macchina da scrivere, c’è una buona notizia: La Signora in Giallo, personificata da Angela Lansbury, attrice che per due decenni ha dato il volto alla nostra investigatrice preferita, si prepara a tornare sul grande schermo (oltre la serie, negli anni '90 e 2000 erano stati prodotti ben quattro film dedicati all'investigatrice). A rivelarlo il magazine Variety, che afferma che potrebbe essere il premio Oscar Jamie Lee Curtis a interpretare il ruolo della Fletcher. Punto di riferimento delle serie televisive tra gli anni ’80 e gli anni ‘90 con i suoi capelli cotonati, i tailleur in tweed, il trench coat color crema e i cardigan coordinati ai foulard, la cortese ma intraprendente Signora in Giallo rappresenta una costante in un mondo in continuo cambiamento.

Murder She Wrote è il titolo originale del cult che ha consacrato la Lansbury nell’immaginario collettivo del genere whodunnit, il classico giallo deduttivo caro ad Agatha Christie e di cui fanno parte anche il leggendario Tenente Colombo, interpretato da Peter Falk, e Miss Marple, personificata anni prima dall’attrice stessa. Curiosa, caparbia, con un innato senso della giustizia, la Fletcher è entrata nelle case di milioni di famiglie per dodici stagioni a partire dal 1984: la sua voce rasserenante e ferma ha accompagnato un pubblico intergenerazionale fino al 1996. Il successo della trasmissione si evidenzia anche nei suoi numeri, con una media di ascolti di 25 milioni di spettatori per episodio e picchi fino a 40. 

@murdershewroteofficial when the phone calls when working stream #murdershewrote original sound - Murder, She Wrote

La serie si basa sulla figura di un’insegnante in pensione da poco rimasta vedova, reduce dal successo come scrittrice arrivato quasi per caso, con una passione per l’investigazione che la porta ad anticipare la polizia nella risoluzione dei casi più complessi, sullo sfondo della soleggiata cittadina di Cabot Cove, nel Maine. Sembra legato al destino il ruolo che ha coronato il successo di Angela Lansbury: è il 1984 quando Jean Stapleton, che era stata la prima scelta del regista, rifiuta il ruolo della tenace detective per motivi personali, come aveva confermato la Lansbury in un’intervista a PEOPLE«Aveva appena perso suo marito e non voleva fare nulla». Riferendosi al copione aveva affermato: «Quando l'ho letto, ho sentito che avrebbe potuto essere scritto per me. Inoltre, ci sono così pochi ruoli decenti per le donne in televisione, e sono rimasta subito colpita da Jessica». 

Così, senza distintivo, la Signora in Giallo si appropria delle scene del crimine di una Gotham City ricoperta di merletti e diventa un personaggio eroico nel suo essere terreno e vicino a tutti noi, come se fosse plasmato a immagine e somiglianza delle nostre migliori caratteristiche. Empatia, la capacità di vedere il buono nelle persone, intelligenza e ovviamente buone maniere hanno conquistato il cuore di milioni di spettatori. La Signora in Giallo riesce a incantare chiunque e ad affrontare ogni sfida con coerenza e coraggio, chiudendo ogni puntata con un sorriso. «Tentare di portare avanti il mio show è una grande sfida. Se ce la faccio, all'età di 59 anni, sarà un piccolo miracolo. Sentivo che sarebbe stata una lacuna nella mia esperienza da attrice se non avessi mai fatto una serie televisiva. Volevo recitare per quel vasto pubblico almeno una volta.» aveva continuato la protagonista, che ha anticipato in tempi non sospetti un’intera generazione di attrici che hanno trovato la fama dopo i cinquant’anni, determinando una rivincita per le donne più mature che fino ad allora venivano scritturate per ruoli marginali.

Sono diversi i dettagli che hanno trasformato la Fletcher, con il suo intuito creativo, in un personaggio corale che ci ha preso per mano nella ricerca di indizi per la risoluzione dei casi, come l'iconica bicicletta o la svariata quantità di taxi sui quali risolve i misteri della città. Con uno schema narrativo lineare e coerente, riusciamo ad intuire l’epifania della scoperta del colpevole - che avviene di default dieci minuti prima della fine della puntata. Altro elemento rassicurante della Signora in Giallo è sempre stata la location, in particolare l'indirizzo di casa sua, 698 di Candlewood Lane, nella fittizia Cabot Cove, invariato fino alla sesta stagione. Nel corso della settima, infatti, a fronte di un calo degli ascolti, Angela Lansbury stessa decise di investire nella serie diventando produttrice esecutiva e, per assecondare il rapido cambiamento dei tempi, decise di spostare l’ambientazione a New York e di sostituire la macchina da scrivere con il computer, senza tuttavia perdere nemmeno un briciolo del suo atteggiamento autentico e sagace. Sono proprio questi dettagli che, a distanza di anni, rendono La Signora in Giallo un fenomeno intramontabile, ideale per chi vuole prendersi una pausa dalle serie che ruotano solamente intorno a intrighi e scandali familiari: non importa se gli attori co-protagonisti non sono nomi di punta del panorama hollywoodiano, se il ritmo e a volte persino la trama dello show non cambiano di puntata in puntata, perché è sempre stata la certezza che il crimine verrà risolto a farci seguire le avventure della Fletcher.

Nel tempo, non sono tardate ad arrivare le varie declinazioni social della Signora in Giallo: l’account Instagram @murdershelook ha trasformato la detective in un’icona per Millennial. Cici Harrison, nata nel 1984 - lo stesso anno della prima puntata della serie - ha deciso di celebrare lo show che è stato perno dei suoi anni formativi creando un profilo con le immagini dei look più belli indossati dalla protagonista, tra jeans a vita alta, cappelli eleganti, outfit da cowgirl e camicie a scacchi sgargianti. Mai fuori posto, con look che sembrano provenire dal rack dei nostri amati vintage. Trench, gonne lunghe di colori discreti, turbanti, giacche sartoriali: lo stile impeccabile della Lansbury è ben pianificato, come afferma la costumista Eilish Zebrasky al LA Times in un’intervista del 1992: il personaggio «non deve dimostrare nulla a nessuno e deve essere se stessa», a conferma di uno degli insegnamenti più popolari della nostra ficcanaso preferita. «Chi ha bisogno di dimostrare il proprio valore, non vale poi molto».