Vedi tutti

Guida per arrivare preparati al prossimo mandato di Trump

Cosa ci aspetta dopo il suo insediamento, in breve

Guida per arrivare preparati al prossimo mandato di Trump Cosa ci aspetta dopo il suo insediamento, in breve

Il Congresso degli Stati Uniti ha convalidato l’esito delle elezioni presidenziali di novembre, vinte da Trump e il partito repubblicano. Si trattava solo di un passaggio formale, ma erano state comunque attivate numerose misure di sicurezza perché l’ultima volta – il 6 gennaio del 2021 – che si era tenuto i sostenitori di Trump presero d'assalto il Congresso, cercando di impedire la ratifica. Il tentativo, che era senza precedenti, fu seguito da centinaia di denunce e processi, e Trump fu incriminato con l’accusa di aver cercato di sovvertire il risultato di una regolare elezione. A differenza dell'avversario, quest'anno la candidata democratica Kamala Harris ha riconosciuto subito la sconfitta, contattando Trump il giorno seguente per congratularsi con lui come da prassi. Dopo la sessione del Congresso, presieduta dalla stessa Harris (in quanto vicepresidente uscente), avverrà l’insediamento del candidato repubblicano, che inizierà ufficialmente il suo secondo mandato il 20 gennaio. Il futuro presidente degli Stati Uniti ha già dato un anticipo di quello che il mondo si potrà aspettare dal suo nuovo mandato ieri, nel corso di una conferenza stampa a Mar-a-Lago. Trump ha di fatto dichiarato che la forza militare non sarà esclusa per un'eventuale conquista del canale di Panama e per l'annessione della Groenlandia, affermazioni che hanno scosso profondamente la politica internazionale.   

Proprio perché Trump è già stato presidente, è semplice farsi un’idea delle posizioni e delle misure che promuoverà: lui stesso aveva più volte anticipato che in caso di vittoria avrebbe portato avanti o riattivato molti dei provvedimenti approvati quando era alla Casa Bianca – tra il 2017 e il 2021. Uno dei cambiamenti più evidenti rispetto alla legislatura di Biden si osserverà quasi sicuramente in politica estera. Trump ha una fascinazione molto forte nei confronti dei leader con tendenze autoritarie, occidentali e non: tra gli altri, è particolarmente vicino al primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, e a quello ungherese, Viktor Orbán. Inoltre, Trump ha già fatto capire che intende ridurre o interrompere del tutto la fornitura di armi e il sostegno economico all’Ucraina. Da tempo, si parla anche della possibilità che gli Stati Uniti lascino la Nato, cioè l’alleanza militare che lega il Paese a gran parte degli Stati occidentali. Il timore è che gli USA riducano in maniera sostanziale il loro impegno nella difesa dei Paesi europei dalla politica estera sempre più aggressiva della Russia.

@theusap45 Birthright Citizenship at Risk: Trump’s Executive Order Threat #parati #whitehouse #unitedstates #newyork #fyp #presidentdonaldtrump #boss #president #usa/a> #trump2024 original sound - the USA Politics

Per quanto riguarda il commercio, Trump ha già annunciato il ritorno di dazi molto pesanti (persino più ingenti di quelli attivati in passato) non soltanto sui prodotti cinesi ma anche su quelli europei: l’obiettivo è incentivare la produzione e l’acquisto di beni statunitensi. Questo sarà un grosso problema soprattutto per i Paesi europei che basano la propria economia sulle esportazioni, e che nel tempo hanno costruito un importante legame commerciale con gli Stati Uniti. Trump ha anche annunciato un piano per espellere tutti i migranti irregolari che vivono nel Paese – vale a dire circa 11 milioni di persone. Il progetto è praticamente irrealizzabile, ma resta il fatto che Trump prenderà posizioni molto dure sull’immigrazione, e quasi sicuramente cercherà di ridurre al minimo il numero di persone straniere a cui è consentito trasferirsi negli Stati Uniti. Inoltre, non appena Trump arriverà alla Casa Bianca, probabilmente si inizierà a discutere della possibilità di rendere più difficile accedere all’interruzione di gravidanza: nonostante durante la campagna elettorale il candidato repubblicano aveva detto che non avrebbe modificato il diritto all’aborto, in un secondo momento si è espresso in maniera piuttosto contraddittoria sul tema. In questo contesto di incertezza è probabile che i suoi sostenitori più radicali – come la destra cristiana – faranno pressione affinché Trump approvi misure maggiormente restrittive per controllare le gravidanze. 

Come sarà composto lo staff di Trump

In occasione del suo secondo mandato, Trump ha scelto il suo staff principalmente sulla base della fedeltà personale e dell’adesione alla sua visione ideologica. Ma, come ha osservato il New York Times, mano a mano che vengono svelati nuovi nomi sta emergendo con chiarezza un’altra tendenza: Trump sembra stia volutamente selezionando le persone meno adatte a guidare quelle stesse agenzie che, secondo lui e i suoi sostenitori, lo avrebbero ostacolato maggiormente durante il suo primo mandato. L’ultima nomina di questo tipo è quella di Robert Kennedy Jr. a segretario alla Salute, un noto complottista e promotore di teorie no-vax. La scelta, dunque, appare deliberatamente provocatoria e in contrasto con le esigenze del settore. La strategia non si limita all’ambito sanitario, ma si manifesta in modo ancor più marcato nelle nomine relative alle agenzie di sicurezza e alla giustizia. Qui Trump ha optato per figure spesso ritenute impreparate, estremamente radicali e, in alcuni casi, apertamente ostili alle stesse istituzioni che si troveranno a dirigere. Secondo molti osservatori, queste personalità non solo mancano di esperienza, ma sembrano animate più che altro da un approccio eversivo, volto a stravolgere dall’interno le strutture che invece dovrebbero rafforzare.