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Keira Knightley e Ben Whishaw sono ottime spie in “Black Doves”

La spy-serie natalizia che intreccia conflitti internazionali e segreti personali

Keira Knightley e Ben Whishaw sono ottime spie in “Black Doves” La spy-serie natalizia che intreccia conflitti internazionali e segreti personali

Black Doves ha due anime. La serie originale di Netflix, uscita lo scorso 5 dicembre e al numero uno tra gli show più visti della piattaforma, è ideata da Joe Barton e ha come protagonisti due splendidi Keira Knightley e Ben Whishaw - di certo uno dei fattori trainanti del successo del progetto. Poi c’è l’ambientazione spionistica, il ginepraio che si cela dietro il loro lavoro da agenti segreti e da sicari infallibili, pur entrambi con diverse cedevolezze ed errori che li metteranno in seri guai durante il corso della storia. Le due anime, dunque, sono proprio nel tipo di prodotto che la finestra streaming offre e come viene decostruito, partendo da un evento che smuoverà i fili degli equilibri internazionali per arrivare poi all’interiorità e alla psicologia dei suoi personaggi. Se l’intero setting di Black Doves suggerisce infatti una struttura molto classica per ciò che concerne il genere dello spy movie, qui suddiviso in episodi per la sua confezione seriale, è la sceneggiatura che va pian piano scardinando i suoi soliti passaggi, partendo dall’universale (un fatto che rischia di creare conflitti mondiali) per giungere poi al particolare (le singole motivazioni che muovono i protagonisti). Una tridimensionalità che crea spessore allo show Netflix, suggerendo una propria personalità che giocherà per tutte e sei le puntate con il lato sia professionale delle figure di Knightley e Whishaw e del loro essere delle spie/assassini, sia con la propria coscienza e profondità, con cui dovranno scendere a patti fino a condiziore molte delle scelte che compiranno.  

I due personaggi, Helen e Sam, sono ex-amici e colleghi che hanno affrontato un accadimento traumatico nel passato che li ha allontanati. La protagonista, la cui vita è continuamente sotto copertura come moglie del ministro della difesa britannico, viene scombussolata quando viene ucciso il suo amante, tanto che Sam viene richiamato a lavorare a Londra dopo sette anni di latitanza per poterla aiutare. La dinamica che i due attori intraprendono è fresca e affettuosa, pur in un contesto crudo dove vigono combattimenti corpo a corpo, cervella fatte saltare in aria e fucili nascosti nelle custodie delle chitarre. La sintonia che instaurano i protagonisti rende ancora più autentico il loro legame e, di riflesso, anche le personalità dei loro Helen e Sam. Gli attori aggiungono sfumature ai personaggi quando condividono lo schermo, lasciandoli scoprire sempre di più agli spettatori e arricchendoli di luci e ombre che mantengono anche quando il racconto divide ogni tanto le loro strade. 

Questo personale che confluisce in una tela fatta di segreti e intrighi è esattamente l’aspetto più appassionante di una serie dove vengono smantellati i dogmi delle spie impenetrabili, ma che per il resto si abbina a tante altre narrazioni simili, che segnano per l’appunto il contraltare classico e convenzionale di Black Doves. Ben girato da Alex Gabassi e Lisa Gunning, ancor meglio diretto per ciò che riguarda la recitazione dei suoi interpreti, lo show suscita il piacere di scardinare le solite svolte delle trame thriller, ma non si allontana abbastanza per offrire un prodotto davvero unico o originale. Un’operazione che concede comunque uno svago godibile con cui intrattenersi, facendo interrogare su quanto le proprie azioni, anche le più piccole, possano avere delle conseguenze catastrofiche che non ci aspettavamo.