Come fa Johnny Depp a riscuotere ancora tanto successo?
Abbandonato dagli USA, amato oltreoceano: la parabola curiosa di un divo
26 Novembre 2024
Nel 2019 alla 76esima Mostra del Cinema di Venezia viene presentato Waiting for the Barbarians di Ciro Guerra. Opera di per sé poco rilevante, se non per un dato che riguarda il proprio cast. I protagonisti della pellicola sono Robert Pattinson, Mark Rylance e Johnny Depp ed è quest’ultimo che tutti vogliono vedere sfilare sul red carpet del festival internazionale. Le persone cominciano ad appostarsi già dalla sera prima, il lembo di terra che divide strada pedonale e tappeto rosso inizia ben presto a riempirsi, con gente appostata che rimarrà a presiedere il proprio fortino tutta la notte solo per poter ricevere un autografo, una foto, stringere la mano o anche solo vedere il divo. Perché è vero, più Pattinson che Rylance ha un pubblico di affezionatissimi che da Twilight ai suoi titoli d’autore lo seguono fedelmente, ma del trittico di Welcome for the Barbarians è il loro collega Depp a smuovere mari e monti. E sarebbe da dire che è in grado di farlo ancora oggi, nonostante la strana piega presa dalla sua carriera. La storia si ripete uguale in questo 2024, quando alla Festa del Cinema di Roma l’attore e regista viene a presentare in anteprima nazionale il suo secondo film da regista, Modì - Tre giorni sulle ali della follia, ripetendo il fenomeno del 2021 quando, sempre durante la manifestazione cinematografica nella capitale, venne per promuovere l’improbabile e animato Puffins da lui doppiato. La gente comincia ad appostarsi fin dalle prime ore del mattino, una giornata stranamente nebbiosa per l’ottombrata romana che ha accolto la Festa, dal clima abbastanza rigido a cui gli appassionati di Johnny Depp sembrano non fare caso. Sebbene sia chiaro che avere un’enorme star hollywoodiana faccia gola a qualsiasi festival e, in particolar modo, al proprio pubblico, la folla di gente che in queste ultime occasioni italiane si è riversata con tale foga per l’interprete di Blow e Chocolate apre un quesito che lascia curiosamente perplessi: come mai, ad oggi, Johnny Depp continua a riscuotere così tanto successo?
@thequirkycinephile Johnny Depp alla Festa del Cinema di Roma per la premiere di Modì, Three Days on the Wing of Madness. Ho dovuto censurare le mie urla per mantenere un minimo di dignità . . . . . . . #JohnnyDepp #roff19 #romefilmfestival #romefilmfest #festadelcimemadiroma #cinema #cinemalover #cinematography #cinephile #movies #movieaddict #filmphotography #film #cinematographytiktok #filmontiktok #cinematok #trend #2024 Pirates Of The Caribbean (Title Theme) - Voidoid
Non si parla della sua carriera professionale che, proprio in contrasto con questa tendenza ad acclamarlo ancora e ancora, ha subito ormai un arresto che non si sa se riuscirà ad avere prima o poi un nuovo slancio - e no, la regia di Modì non lo è. Bensì del come mai un attore che da tempo non riesce ad uscire dall’ombra di se stesso riesca ancora a trascinare tante persone su di un red carpet, formando una calca che per pochi altri divi “stagionati” si smuove con tanto clamore, facendo delle sue uscite pubbliche un grande evento. La risposta, forse, è da ritrovarsi nell’aver saputo incastonarsi in un panorama cinematografico talmente popolare e di riferimento da poter campare di rendita anche dopo quasi dieci anni di irrilevanza delle sue ultime pellicole. Oltre, da aggiungere, il fattaccio brutto brutto del divorzio e del processo con Amber Heard, che negli Usa ha totalmente cambiato la percezione della rilevanza e del fascino di Depp, rendendolo ad oggi molto più influente lontano dagli States, soprattutto quando si tratta di produzioni cinematografiche e, quindi, di possibilità di lavoro. Depp, inoltre, più di tanti altri suoi colleghi che si ritagliano l’iconicità con un ruolo solo, massimo due, ha avuto la fortuna e l’accortezza di scegliere un parterre di svariati e invidiabili personaggi rimasti immutati e immutabili. C’è la collaborazione con Tim Burton che ha corso su una parallela a sé, fatta anche di opere su cui sono inciampati entrambi come il sequel di Alice in Wonderland. Ma a quanto pare se hai fatto Edward mani di forbice una volta, sei Edward mani di forbice per sempre. Un po’ come per la fortuna/maledizione di essere Jack Sparrow (pardon, Capitan Jack Sparrow), tanto che nel dirigere Riccardo Scamarcio in Modì la sequenza iniziale ricorda una delle corse dinoccolate e accidentate del protagonista di Pirati dei Caraibi. Come se, ormai, sapesse fare (e far fare agli altri) solo quello.
Che comunque una carriera invidiabile, almeno fino ai primi anni del Duemila, Johnny Depp l’ha avuta. Ha fatto film di cassetta che hanno scaldato il pubblico come Buon compleanno Mr. Grape (accanto, tra l’altro, a un giovanissimo Leonardo DiCaprio) o Neverland - Un sogno per la vita. Si è dato ai cult con Cry Baby, Paura e delirio a Las Vegas o Donnie Brasco. “Perché Johnny è Johnny”, risponde una degli appostati alla Festa del Cinema quando le si chiede il perché di tanta attesa. Eppure ora, a differenza di altri colleghi-coetani, la carriera dell’interprete ha subito un’inflessione, al contrario ad esempio di Brad Pitt e George Clooney, (ri)messi addirittura insieme per Wolfs - Lupi solitari, divertente e energica comedy action di cui si avrà anche un sequel. Conseguenze private - e qui torna il processo Depp-Heard, ma non solo - che ne hanno anche condizionato l’immagine pubblica. Impossibile non notare il gonfiore che per diverso tempo ha caratterizzato le passerelle e i red carpet dell’attore, dovuto ad un abuso d’alcol oltre che da sostanze stupefacenti che Depp si è deciso di affrontare mediaticamente tramite interviste e dichiarazioni, rilasciate proprio durante il divorzio dall’ex moglie così da mettere a tacere varie dicerie. Rivelazioni tra cui dovrebbe esserci anche una depressione e un contemplato suicidio, che ha cercato di contrastare partendo in tour con la sua band musicale, gli Hollywood Vampires.
It’s becoming more n more obvious that Hollywood is slowly trying to reintroduce Johnny depp https://t.co/JBu54evT7z
— (@revengemomy) July 19, 2024
Tuttavia di un uomo non più evidentemente in forma a causa delle sue dipendenze, di un interprete che aveva bisogno dell’auricolare perché gli venissero suggerite le battute (sembrerebbe aver confessato anche questo) e diventato poco gradito agli studios tanto da venir sostituito nel ruolo di Grindelwald in Animali Fantastici da Mads Mikkelsen (poco male, visto come è andata a finire la saga), i fan sembrano (vogliono?) vedere solo il bello, ciò che c’è stato. Un affetto riconosciuto dai brand, coscienti dei nomi che piacciono alla gente, anche quando il cinema sembra non volerli più così tanto. Dior, infatti, ha stipulato con Johnny Depp un contratto di rinnovo da 20 milioni di dollari nel 2023 come volto del best-seller maschile Sauvage, il più alto mai firmato per un profumo, con il divo ancora una volta ambassador del marchio dopo tutti questi anni, dal 2015 in poi. Vero che per la pubblicità o la campagna promozionale deve solo mostrare i tatuaggi e presentarsi con la sua aurea da gipsy grunge che lo contraddistingue, specie a partire dai primi Duemila. Chissà se sarà Terry Gilliam, con cui ha già lavorato proprio per Paura e delirio a Las Vegas e Parnassus, a ridargli attorialmente spessore col prossimo The Carnival at the End of Days, le cui riprese sono previste per il 2025, ma solo se l’autore troverà i fondi necessari. Anche in questo caso, comunque, al divo è riservata una parte più da “simbolo” come Satana, accanto a Jeff Bridges nel ruolo di Dio e a Adam Driver. Ruolo di certo intrigante, ma non originale, tanto ai fan non sembra importare. Che continui o meno, che abbia un risveglio o no, forse il segreto di Johnny Depp è stato l’aver preso talmente tante buone decisioni prima da potersi giocare la carriera in seguito, trovando la maniera comunque di tenere per sempre dalla propria parte il pubblico, che pur di vederlo lo seguirebbe ovunque. Alla Mostra del Cinema, alla Festa di Roma o, finanche, all’inferno.