Perché sempre più utenti scappano da X
E molti stanno passando a Bluesky
20 Novembre 2024
Di recente ha fatto molto discutere la scelta del Guardian, una delle testate britanniche più importanti e seguite del mondo, di non utilizzare più i propri account su X, perché i benefici sarebbero «ormai superati dagli aspetti negativi». Nel comunicare la propria decisione, il Guardian ha scritto che la scelta di smettere di pubblicare i suoi articoli sul social network di Elon Musk non è stata improvvisa: «È qualcosa che stavamo prendendo in considerazione da un po’ di tempo, visti i contenuti spesso inquietanti promossi o presenti sul social network. [...] La campagna elettorale presidenziale degli Stati Uniti è servita solo a sottolineare ciò che avevamo già constatato: cioè che X è una piattaforma mediatica tossica e che il suo proprietario, Elon Musk, ha usato la sua influenza per plasmare il discorso politico». La stessa cantante americana Kelsey Lu, su Instagram, ha commentato il post del Guardian con un semplice «assolutamente». Secondo molti osservatori, infatti, dopo averlo acquisito nel 2022, l’imprenditore statunitense avrebbe trasformato progressivamente X in un ambiente che favorisce le correnti politiche di destra ed estrema-destra, facendo in modo che i contenuti pubblicati da questi account vengano messi in maggiore risalto rispetto agli altri. Il social network, inoltre, sarebbe diventato volutamente piuttosto permissivo nella moderazione di contenuti violenti e razzisti, cosa che avrebbe determinato la diffusione di post che incitano all’odio e veicolano teorie del complotto, suprematiste o transfobiche, così come fake news. La decisione del Guardian di non utilizzare più X è stata comunicata poche ore dopo l’annuncio che Musk avrà un incarico di governo nella prossima amministrazione di Donald Trump, che gli ha affidato il compito di tagliare le spese delle agenzie federali statunitensi. Musk, infatti, oltre a sostenere con centinaia di milioni di dollari la campagna elettorale del candidato repubblicano, avrebbe favorito l’elezione di Trump rendendo il suo stesso social network una sorta di “macchina di propaganda politica”. Il Guardian ha spiegato che non cancellerà i propri account, e che i suoi giornalisti potranno continuare a usare X, soprattutto per la raccolta di informazioni. Alcuni utenti, però, hanno visto nella decisione della testata britannica anche una mossa di marketing: la comunicazione in cui il Guardian annuncia di lasciare il social network di Elon Musk si conclude con la richiesta di un contributo economico da parte dei lettori.
Lasciare X per Bluesky
#Bluesky passes 18M users
— Culture Crave (@CultureCrave) November 17, 2024
It's now adding 1M users a day pic.twitter.com/opTIwKvXL6
Ma il Guardian non è l’unica organizzazione che recentemente ha deciso di non pubblicare più i suoi articoli su X (al profilo principale della testata è stata aggiunta l’indicazione «questo account è stato archiviato»). Altre importanti aziende editoriali e personaggi famosi hanno scelto di fare lo stesso. Il giornale spagnolo La Vanguardia di recente ha comunicato che non utilizzerà più il social network: allo stesso modo del Guardian, la testata ha fatto notare che «i post contro i diritti umani, come l’odio per le minoranze etniche, la misoginia e il razzismo, fanno parte dei contenuti distribuiti su X, dove diventano virali e assorbono la maggior parte del tempo degli utenti». C’è poi il giornalista statunitense Don Lemon, che contava oltre 1,5 milioni di follower sulla piattaforma: nel lasciare il social network ha fatto notare che X ha cambiato i propri termini di servizio in modo che eventuali procedure legali siano gestite nei tribunali texani, dove c’è una maggiore probabilità che vengano affidate a giudici di orientamento conservatore. Ma anche l’attrice statunitense Jamie Lee Curtis ha disattivato il proprio account, e lo stesso ha fatto il regista messicano Guillermo del Toro, precisando che avrebbe iniziato a pubblicare con maggiore frequenza sulla piattaforma concorrente Bluesky. Qui, infatti, di recente si stanno trasferendo quasi tutti gli utenti che smettono di usare il social network di Elon Musk.
@girthmasterr.real Bluesky kinda goes hard, i love it #girthtok #bluesky original sound - girthmasterr
Bluesky, nato nel 2021, conta attualmente poco più di 14 milioni di utenti. X ne registra ancora oltre 400 milioni, mentre Threads – anch’esso visto come un’alternativa alla piattaforma di Elon Musk – ha superato i 270 milioni di iscritti. Bluesky si basa su un protocollo ideato dal fondatore di Twitter, Jack Dorsey, ed è lo stesso su cui si fonda Mastodon. Si tratta del cosiddetto “fediverso”, che in sostanza fa sì che un social network non venga gestito da una singola organizzazione (che come per X può influenzarne le dinamiche), ma da chiunque voglia contribuire all’iniziativa – per questo la sua proprietà è definita “diffusa” o “decentrata”. Sia Bluesky che Mastodon, da quando moltissime persone hanno iniziato a lasciare X, stanno ricevendo sempre più attenzioni. Bluesky, in particolare, negli ultimi mesi ha guadagnato milioni di utenti, stanchi della ricorrente propaganda pro-Trump su X. La piattaforma ha confermato che solo da inizio novembre ha registrato oltre un milione di nuovi iscritti provenienti dagli Stati Uniti e dal Regno Unito. Secondo alcune rilevazioni, inoltre, si stima che almeno 100mila persone abbiano disattivato i loro account su X il giorno dopo le elezioni statunitensi.