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La musica italiana all’estero non andava così bene dal 2010

Fatturato record per gli ascolti oltreconfine

La musica italiana all’estero non andava così bene dal 2010 Fatturato record per gli ascolti oltreconfine
Fotografo
Vincent Migliore

Per inaugurare la Milano Music Week 2024, il festival della città dedicato alla musica e ai suoi protagonisti che si terrà fino al 24 novembre, ieri si è tenuto il convegno di apertura nel Teatro di Triennale Milano. Alcuni dei principali esponenti del settore musicale italiano, tra cui Federica Tremolada, General Manager Europe Spotify, Paolo Franchini, Consigliere di Gestione SIAE e Nur Al Habash, Direttrice Artistica Milano Music Week ed esperta di music export, hanno riportato dati esorbitanti sulla performance della musica italiana all’estero nell’arco del 2023. Secondo le analisi di Spotify, dal 2019 ad oggi c’è stata una crescita complessiva di ascolti del 160%, mentre la SIAE (Società Italiana degli Autori ed Editori) ha annunciato che le revenue di diritto d’autore sulla musica italiana all’estero hanno registrato l’incasso più alto dal 2010. Anche la FIMI (Federazione Industria Musicale Italiana) ha confermato i dati di Spotify e di SIAE: nel 2023, i ricavi solo dall’export sono arrivati a più di €26milioni, il 20% in più rispetto al 2022 e una crescita complessiva di €15 milioni in soli quattro anni. 

I dati riportati da Spotify e SIAE non si fermano alla crescita degli export, ma offrono un quadro approfondito dell’andamento della categoria in tutto il mondo. Secondo il report del fatturato sui diritti d’autore, i Paesi che ascoltano maggiormente musica italiana sono gli Stati Uniti, la Francia e la Svizzera (ma in top 10 ci sono anche il Giappone, l’Olanda e il Brasile), mentre Spotify ha affermato che sulla sua piattaforma streaming i principali ascoltatori sono la Germania e gli Stati Uniti. Complessivamente, il 60% degli ascolti della musica italiana su Spotify arriva oltreconfine, e solo un quarto degli ascoltatori internazionali hanno un’età compresa tra i 18 e i 24 anni. Con un rendimento così grande da parte del settore (Il valore economico della musica in Italia nel 2023 ha registrato un importo totale di più di €4,3 miliardi, hanno affermato tutte le parti coinvolte al convegno di ieri), tutti i promotori della Milano Music Week hanno sottolineato la necessità di maggiori supporti per ampliare il business della musica italiana oltre i confini nazionali, in modo che la crescita continui anche nel 2025.