Anche voi fate doomshopping quando siete stressati?
Dopo il doomscrolling, un altro trend della Gen Z
14 Novembre 2024
C’è poco da dire: il 2024 ha stressato un po' tutti, d'altronde si dice "anno bisesto, anno funesto." La crisi immobiliare, l’inflazione, il lusso in caduta libera, Moo Deng che ha predetto la vittoria di Trump, il turismo di massa e chi più ne ha più ne metta. Ormai i feed dei social sono pieni solo di cattive notizie e lo stress esterno sembra influenzare la vita quotidiana come mai prima d’ora. Secondo un nuovo studio di Rakuten, i consumatori non sono mai stati così stressati, e questi sbalzi umorali si riflettono nei comportamenti di mercato. Il sondaggio, che ha intervistato più di 2mila adulti americani, ha rivelato che lo shopping indotto dallo stress è stato un grande fil rouge dell'ultimo anno e si prevede che diventerà uno dei trend principali nell'approccio alle vendite del 2025. Rakuten ha specificato che, a differenza della “retail therapy,” i nuovi atteggiamenti d'acquisto sono molto più simili al fenomeno del doomscrolling, ma con un tocco di produttività in più. Una peculiare correlazione, che riesce a riassumere la condizione della salute mentale collettiva ed allo stesso tempo fa luce sugli strani trend del mercato attuale.
More than a quarter of Americans say they’re “doom spending” — that is, shopping to soothe economic anxiety — mostly due to the cost of living, inflation, and the recent election. pic.twitter.com/UFBJxfW23u
— Origin Financial (@useorigin) November 11, 2024
Tra i trend più rilevanti nella Gen Z è stato individuato quello dello "shopping insonne," cioè gli acquisti effettuati a notte fonda, quando il sonno tarda ad arrivare. Questo fenomeno riguarda il 73% degli intervistati della generazione zeta. Tra le categorie più ricercate di notte ci sono scarpe, elettrodomestici, gioielli e persino animali. La principale motivazione dietro a questa “melatonina digitale”? Il rilascio immediato di dopamina - data la gratificazione istantanea dell'acquisto - che riesce a calmare la mente stressata. Secondo il sondaggio, più della metà dei Millennial e della Gen Z preferisce lo shopping come meccanismo di coping rispetto alla palestra, paragonando la soddisfazione degli acquisti impulsivi alla scarica di adrenalina di un allenamento.
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Nonostante tutto, la maggior parte dei consumatori resta "budget conscious": il sondaggio rivela infatti che molti intervistati confessano di concedersi al doomshopping solo quando, dopo ore di ricerca, trovano grandi sconti o prezzi stracciati. Un altro dato significativo emerso dal report di Rakuten è l’impatto delle comunità costruite, sia online che di persona, tra brand o retailer e consumatori, che influiscono sulle abitudini d’acquisto, dalla scelta dei punti vendita fino alla giustificazione delle spese. Ben il 56% dei consumatori ha dichiarato di considerare lo shopping un'attività sociale, e oltre il 30% della Gen Z ha ammesso di apprezzare che qualcuno suggerisca quali trend seguire durante gli acquisti. Con l’arrivo delle vacanze di Natale, ci si aspetta un boom dello stress shopping, non solo per via dei regali last minute, ma anche perché, come sottolinea Rakuten nel report, «con l’attuale clima politico le persone saranno molto più propense a farsi auto-regali e a dare priorità alla self-care». D'altronde, tra inflazione e crisi globali, il desiderio di gratificarsi con un piccolo lusso diventa quasi un riflesso condizionato: un modo per ritagliarsi una pausa dal caos, magari per sentirsi un po’ più in controllo della propria vita. In fondo, in un modo o nell’altro, bisognerà pur consolarsi.