In che senso Strava può essere un pericolo per i capi di stato?
A volte consente di scoprire informazioni che sarebbe meglio restassero segrete
07 Novembre 2024
Di recente Le Monde ha pubblicato alcune inchieste sull’utilizzo di Strava da parte delle guardie del corpo di alcuni importanti capi di stato, mostrando quanto il servizio sia potenzialmente un pericolo per la loro sicurezza. L’app è molto popolare tra chi è appassionato di corsa: con Strava – che oggi conta 125 milioni di utenti in tutto il mondo – le persone possono tenere traccia dei loro allenamenti (a piedi o in bicicletta), incluso il percorso seguito e la durata, e condividerli con gli altri iscritti. Le Monde ha dimostrato che con una semplice ricerca sulla piattaforma – che ha un’ampia sezione simile a un social network – è stato possibile individuare i profili pubblici di alcuni membri della sicurezza di Macron, Biden, Trump e Putin. Monitorando le loro attività su Strava il quotidiano francese è riuscito a ricavare informazioni particolarmente sensibili, come i luoghi in cui questi capi di stato alloggiavano durante precisi viaggi istituzionali all’estero. Per scoprirlo è stato sufficiente analizzare gli allenamenti di alcune loro guardie del corpo, che in genere arrivano sul posto qualche giorno prima per un sopralluogo e per mettere in sicurezza l’area. Esaminando i percorsi degli allenamenti che avevano registrato su Strava, si poteva ad esempio notare che il punto di partenza e di arrivo corrispondevano con la posizione dell’hotel in cui poi effettivamente il leader in questione avrebbe alloggiato. Per comprendere la delicatezza di queste informazioni basta sapere che Le Monde – incrociando semplicemente alcuni dati, tra cui quelli ricavati da Strava – è riuscito a identificare il luogo esatto dove Macron, durante una visita diplomatica in Lituania nel 2020, incontrò Svetlana Tikhanovskaya, leader dell’opposizione bielorussa in esilio.
Strava, the exercise app filled with security holes https://t.co/5RaiizaXBr
— Le Monde in English (@LeMonde_EN) October 27, 2024
Il quotidiano francese, inoltre, sostiene che trovare i profili pubblici di molte delle guardie del corpo di Joe Biden e Donald Trump sia stato tutto sommato semplice. È bastato analizzare i profili aperti delle persone che tra il 2017 e il 2024 avevano corso nei paraggi del centro di addestramento del Secret Service, l’agenzia che si occupa di proteggere i presidenti e gli ex presidenti, che si trova nella periferia di Washington. Dei circa 150 utenti di Strava attivi in quell’area, oltre 20 profili pubblici riportavano spostamenti che corrispondevano con le località in cui i singoli presidenti erano andati in visita ufficiale. Attraverso questo stesso metodo, i giornalisti di Le Monde sarebbero persino riusciti a identificare in anticipo il luogo – tenuto segreto fino all’ultimo – in cui Putin incontrò il dittatore nordcoreano Kim Jong Un nel settembre del 2023. Già qualche anno fa, inoltre, un’altra inchiesta – condotta della rivista Mediapart – mostrò come Strava fosse usata da almeno 200 membri delle forze speciali francesi, che registravano regolarmente i loro allenamenti durante le missioni all’estero.
Quella volta in cui Strava rivelò la posizione di numerose basi militari
Ma non è la prima volta che Strava viene considerata un problema per la sicurezza: nel 2018, ad esempio, l’app pubblicò una prima versione della sua celebre “Global heatmap”, dove vengono visualizzate e messe in evidenza le strade maggiormente frequentate dagli iscritti. Osservata nel suo insieme, la mappa è ancora oggi estremamente luminosa in Europa e negli Stati Uniti, dove i tracker per lo sport sono sempre più diffusi. In particolare nelle aree densamente popolate, essendo Strava molto utilizzata, i percorsi risaltano molto, mentre ad esempio nelle zone desertiche avviene il contrario. Nella versione del 2018 della “Global heatmap” era lo stesso, fatta però eccezione per alcune aree. Pur senza volerlo, infatti, Strava in quel modo finì per rivelare la posizione di decine di basi militari in tutto il mondo. Poco dopo la pubblicazione della cartografia, infatti, uno studente australiano si accorse che, per esempio, nel deserto della Siria erano riportati alcuni percorsi in maniera ricorsiva: in teoria in zone così remote e inospitali non ci sarebbero dovuti essere. Si trattava invece di soldati stanziati in una base militare statunitense, e facendo caso ai tracciati seguiti durante gli allenamenti era possibile intuire anche la struttura interna dell’edificio. Successivamente, le scoperte di questo tipo furono numerose e varie, fino a che Strava non prese provvedimenti. Il problema non era di per sé legato alla possibilità di identificare o meno delle basi militari, considerato che spesso le varie agenzie di intelligence sono a conoscenza della loro posizione, quanto all’opportunità di osservare i percorsi che i soldati seguivano più di frequente. Questi dati avrebbero potuti essere utilizzati per condurre attacchi mirati, o per ricostruire le attività che avvengono all’interno di una base prima di effettuare un assalto.