Cos'è il van pooling?
Wayla è il primo trasporto pubblico non di linea a Milano
05 Novembre 2024
Negli ultimi dieci anni, il carpooling è diventato una componente centrale delle abitudini di trasporto quotidiane in molti paesi occidentali. Questa modalità di trasporto ha l’obiettivo di condividere un’auto o un furgone con altre persone che devono percorrere la stessa strada, al fine di ridurre i costi di viaggio. È simile a prendere un taxi con amici per dividere la spesa, ma in una forma più strutturata e organizzata. In Italia, è recentemente arrivato il primo servizio di van pooling chiamato Wayla. La start-up ha iniziato le sue operazioni a Milano il 31 ottobre, puntando a offrire ai cittadini un’alternativa efficace e sicura nel panorama dei trasporti milanesi. Si tratta di mini autobus non di linea che adattano il percorso in base alle richieste ricevute tramite un’app dedicata, al costo di 11 euro per passeggero. Durante la fase iniziale, il servizio è disponibile solo entro i limiti della circonvallazione 90/91 e opera dal giovedì alla domenica, dalle 19:00 alle 03:00. Come dichiarato dal co-fondatore Alessandro Villa: «Il nostro obiettivo è estendere gradualmente il servizio per coprire anche l’hinterland milanese nel medio termine. La scelta di partire dal centro nasce dalla necessità di servire capillarmente un’area densamente popolata, permettendo al modello di pooling di funzionare efficacemente. Consideriamo anche che il divario tra domanda e offerta esiste nel centro città e aumenta notevolmente nelle ore serali, quando i veicoli in sharing tendono a rimanere nelle periferie dopo essere stati utilizzati dai pendolari».
A differenza di altre metropoli europee, i trasporti milanesi, sebbene tra i più funzionali in Italia, presentano numerose criticità. I mezzi pubblici sono spesso soppressi, in ritardo o soggetti a scioperi, mentre i servizi privati sono difficili da trovare e costosi. I taxi, in particolare, stanno attraversando un periodo di crisi significativo. Chi vive a Milano o la visita frequentemente sa che è spesso impossibile trovare un taxi bianco nelle ore di punta, e l’attesa nelle colonnine designate può superare i 40 minuti. Molte città nel mondo hanno adottato servizi privati di ride-hailing come Uber e Lyft per colmare queste lacune. Tuttavia, in Italia, tali servizi sono stati limitati dal 2017 a causa di regolamentazioni che li considerano concorrenza sleale, rendendo il noleggio con conducente (N.C.C.) l’unica alternativa al taxi tradizionale. Il problema principale, sia per i taxi che per gli N.C.C., rimane il costo elevato. In una qualsiasi sera del fine settimana, attraversare la circonvallazione può costare facilmente 30 euro, cifra che aumenta sensibilmente durante eventi come il Salone del Mobile o la Fashion Week. Chissà se Wayla riuscirà a smuovere finalmente un panorama dei trasporti a tratti drammatico.