Forse Elon Musk sta esagerando con il suo endorsement a Trump
Una forma di attivismo, la sua, con pochi precedenti
28 Ottobre 2024
Fino a non molto tempo fa Elon Musk non era ritenuto un sostenitore accanito di Trump, benché fosse piuttosto chiaro che avesse tendenze politiche conservatrici. Ultimamente, invece, sta investendo moltissime risorse nella campagna elettorale del candidato repubblicano. Quest’estate ha ufficializzato il suo endorsement a Trump e oggi rappresenta di fatto uno dei suoi più importanti alleati. Una forma di attivismo, la sua, che secondo il New York Times è «senza precedenti nella storia moderna». Musk, infatti, ha iniziato anche a impegnarsi di persona per la campagna di Trump, intervenendo ai suoi comizi. Il primo a cui ha partecipato è stato quello di inizio ottobre a Butler, cittadina nello stato della Pennsylvania dove lo stesso Trump qualche mese prima era sopravvissuto a un attentato. Musk, inoltre, ha finanziato con decine di milioni di dollari la campagna elettorale di Trump, ma non è chiaro di preciso quanti soldi abbia investito finora – il New York Times, che riporta la testimonianza di una persona a lui vicina, sostiene che Musk preveda di arrivare a spendere, entro il giorno delle elezioni, circa 500 milioni di dollari.
Cosa sta facendo Elon Musk per favorire Trump
Elon Musk is now on stage at Donald Trump's gross hate rally at Madison Square Garden.
— Art Candee (@ArtCandee) October 27, 2024
He calls himself "dark, gothic MAGA" based on a hat nobody can read.
Bro is so cringe. pic.twitter.com/KaoejQ7YQb
Per sostenere Trump nella corsa alla Casa Bianca Elon Musk ha creato un quartier generale in Pennsylvania, uno degli stati in bilico che potrebbero determinare l’esito delle elezioni, e ha assoldato alcuni manager delle sue aziende per gestire i progetti in favore del candidato repubblicano. Ma l'endorsement di Musk nei confronti di Trump passa anche dal social network di cui è proprietario, X: l’imprenditore, ad esempio, utilizza spesso il suo account – che conta oltre 200 milioni di follower – per promuovere le proposte del candidato repubblicano. Di recente ha anche lanciato una sorta di lotteria rivolta alle persone iscritte ai registri elettorali negli Stati in bilico. Per partecipare è necessario firmare una petizione dove si chiede di tutelare la libertà di parola e il diritto di possedere armi. Il montepremi dell’iniziativa è pari a un milione di dollari al giorno, e fino al 5 novembre verrà assegnato quotidianamente a un vincitore estratto a sorte. La lotteria è vista da molti osservatori come uno stratagemma per indurre il maggior numero possibile di persone, che probabilmente già di per sé sostengono Trump, a iscriversi ai registri elettorali e andare a votare. Chi firma la petizione, infatti, deve fornire anche un numero di telefono, attraverso il quale potrà poi essere contattato non solo in caso di vincita, ma anche per ricevere promozioni in favore del candidato repubblicano. Anche per questo motivo, l’iniziativa è stata messa in dubbio da diversi esperti: potrebbe infatti essere considerata una pratica illecita, che interferisce con il processo elettorale, influenzando il voto di migliaia di persone laddove è ancora molto incerto se vincerà Trump o Kamala Harris. Il democratico Josh Shapiro, governatore della Pennsylvania (uno degli stati in bilico), ha detto che le iniziative di Musk fanno sorgere «serie domande» su come l’imprenditore stia investendo ingenti risorse economiche per la campagna elettorale di Trump.
@davidgokhshtein JUST IN: Elon Musk sat down with Tucker Carlson and made it clear he’s all in for Trump. “If [Trump] loses, I’m fu**ed… How long do you think I’ll be in prison?”
Chavo del 8 Treend - kis
In passato ci sono stati molti casi in cui imprenditori facoltosi hanno sostenuto – finanziariamente o con la partecipazione a eventi – determinati schieramenti politici, ma in pochi hanno dedicato così tante risorse a un singolo candidato. Il sostegno economico di Musk potrebbe addirittura non avere precedenti. Secondo alcune analisi, Musk starebbe puntando sulla possibile vittoria di Trump per ottenere vantaggi dalla sua amministrazione, principalmente sotto forma di taglio delle tasse ed eliminazione di regolamenti nei settori in cui operano le sue aziende. Tuttavia, è possibile che Musk sostenga Trump non soltanto per convenienza, ma anche perché crede realmente alle sue proposte – che però spesso si basano su presupposti falsi o fuorvianti. Resta il fatto che il ruolo assunto da Musk in questa campagna elettorale è piuttosto rischioso. Le sue società, infatti, soprattutto quelle più importanti, dipendono in parte da appalti di natura statale: per questo, di solito, gli imprenditori che si trovano a giocare in campionati del genere cercano di tessere alleanze in ogni partito, così da avere le spalle sempre coperte. A farci caso fino a pochi anni fa anche Musk manteneva questo approccio, tanto che elargiva donazioni sia ai repubblicani che ai democratici. Sbilanciarsi in maniera netta, favorendo un singolo schieramento potrebbe avere ricadute negative, soprattutto se quel candidato non vince: l’ha riconosciuto lo stesso Musk in un’intervista, dicendo che se Trump perde «sono fottuto».