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A Milano c’è un Festival dei Beni Confiscati

Ed è anche arrivato all’11esima edizione

A Milano c’è un Festival dei Beni Confiscati Ed è anche arrivato all’11esima edizione

Dopo la Fashion Week e la Design Week, a Milano sono arrivate anche la Wellness Week, la Wine Week e altre quarantasette “week” per soddisfare ogni possibile nicchia di interesse. Se spesso questi eventi tendono ad avere un sottotono consumistico, la prossima settimana la narrativa si sposterà verso temi estremamente rilevanti nella cultura sociale italiana. A partire dal 26 ottobre, come da undici anni a questa parte, si terrà il Festival dei Beni Confiscati alle Mafie. L’evento ogni anno cerca di far toccare con mano alla gente il mondo della criminalità organizzata, tramite visite degli immobili di ex-proprietà mafiosa e mostre con opere d’arte confiscate. Già da un po’ di tempo, viene percepito un crescente interesse da parte del pubblico per i beni che passano tramite gli organi giudiziari, come visto su TikTok dove il negozio del Tribunale di Milano è diventato virale per gli haul degli user, che lo usano come negozio vintage di lusso.  Chiaramente, il festival non si incentra sulla compravendita, ma cerca il più possibile di informare - soprattutto le generazioni più giovani - sull’infiltrazione della criminalità organizzata in Italia e sulle mosse degli attori istituzionali per contrastarla.

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Tra le attività più interessanti della settimana, oltre a svariati panel e talk, ci sono i tour guidati di alcuni immobili confiscati, che sono stati riutilizzati per asili, scuole e sedi di organizzazioni non governative. Per restare sempre sul tema del retaggio culturale italiano, oltre alla criminalità organizzata, il festival vuole dare spazio anche alla tradizione storico-artistica del Bel Paese con la presentazione della mostra “SalvArti, dalle confische alle collezioni pubbliche”, che aprirà al pubblico il 3 dicembre a Palazzo Reale, dove verranno presentate oltre 90 opere sottratte alla criminalità organizzata. Sebbene nell’immaginario comune la figura del mafioso viva sotto forma di Genny Savastano o Al Capone, spesso i gusti dei criminali ricordano quelli dei grandi critici d’arte: a Massimo Carminati - figura centrale dell’inchiesta di Mafia Capitale - sono stati confiscati un disegno di Renato Guttuso, una copia originale di “Marilyn” di Warhol, una serigrafia di Miró ed alcuni bronzi di Botero. L’intenzione del Comune, come dichiarato dall’assessore al Welfare e Salute Lamberto Bertolè, è quella di dare «senso a una manifestazione concepita per costruire consapevolezza» tramite esperienze in prima persona—che possano essere visitare gli immobili o vedere le opere artistiche che una volta facevano parte della criminalità organizzata. Il Festival dei Beni Confiscati, oltre l'informazione, affascina anche perché da l'occasioni di provare il brivido di, una volta nella vita, entrare a casa del ladro.