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Cosa sono i coliving e perchè sono sempre più diffusi?

Chissà se sono effettivamente una soluzione per il caro affitti

Cosa sono i coliving e perchè sono sempre più diffusi? Chissà se sono effettivamente una soluzione per il caro affitti

Diventati molto popolari in tutto il mondo negli ultimi anni, gli spazi di coliving hanno rivoluzionato il settore della locazione. Si tratta di grandi edifici, solitamente appena ristrutturati, che offrono agli affittuari camere e bagni privati, ma anche enormi cucine e spazi condivisi con venti o più persone. Un mix tra il vivere con coinquilini e avere gli spazi di un hotel, il coliving ha guadagnato estrema popolarità nel Nord Europa e in Asia, dove, in un mondo post-Covid, i nomadi digitali sono cresciuti a dismisura. Ci sono molti fattori che hanno reso gli spazi di coliving una valida alternativa all’affitto tradizionale, il primo tra tutti è la flessibilità delle date. Se in un contratto di locazione normalmente si parla di 18 mesi o 4 anni, nel coliving è il cliente a decidere quando fare il check-in e il check-out: si può restare 3 mesi come due anni. Anche se l’affitto con coinquilini è una soluzione simile, la situazione non sempre ricorda le sitcom iconiche degli anni 2000. Il coliving riesce a cogliere questo desiderio di comunità - soprattutto condiviso dai lavoratori in full smart working - offrendo un equilibrio perfetto tra spazi personali e aree comuni con risorse condivise. Il concetto, però, non è una novità, anzi trova le sue radici già nel XV secolo, con il mecenatismo di Lorenzo il Magnifico. Il mercato attuale degli spazi di coliving è considerato uno dei settori più floridi degli ultimi anni. Nel 2023 è stato valutato a quasi 8 miliardi di dollari e si prevede una crescita fino a 18 miliardi di dollari entro il 2031. In Italia gli spazi di coliving stanno ora iniziando a trovare terreno fertile, ma rispetto ad altri Stati europei il mercato italiano non sembra essere altrettanto florido.

L’idea alla base del coliving può essere ritrovata in vari esempi storici. Già a metà del 1400, le residenze artistiche di Lorenzo il Magnifico riunivano artisti con interessi simili che vivevano insieme per brevi periodi. Il senso di comunità era essenziale per questi artisti, che traevano ispirazione reciprocamente scambiandosi idee e interessi. Analogamente, le boarding house del XIX secolo offrivano alloggio ad artisti e lavoratori che, con il processo di urbanizzazione, si spostavano dalle campagne alle città in cerca di lavoro. Come narrato nel romanzo di Louisa May Alcott Piccole Donne, la boarding house in cui Jo March si trasferisce per sei mesi diventa un punto cruciale per la sua crescita personale, influenzando profondamente la decisione di pubblicare il suo libro. Quando poi le università hanno iniziato ad aprire le loro porte al pubblico, il concetto dietro al coliving si è attuato sotto forma di dormitori universitari, dove in origine ogni studente aveva i propri alloggi personali, condividendo bagni e cucine comuni. Oltre all’idea, la caratteristica che tutti questi predecessori avevano in comune era la convenienza economica, offrendo le necessità primarie a un prezzo irrisorio. Questa particolarità, però, nel tempo si è persa completamente.

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Uno dei fattori principali per l’ascesa del coliving nel mercato è l’attuale crisi immobiliare globale, che rende gli affitti sempre più elevati e rende praticamente impossibile l’acquisto della prima casa. Allo stesso tempo, gli spazi di coliving non sono sinonimo di convenienza economica; infatti, in media una stanza tende a costare intorno ai 900 € al mese, spese incluse. Il target principale del coliving in Italia sono gli expat o gli studenti universitari in scambio: Aparto, uno dei principali coliving a Milano, offre due location -  entrambe alle estremità dei campus della Bocconi. Con la nuova apertura italiana di Cohabs, leader nel settore già presente in Europa e America, si evidenzia che la crisi degli affitti sta spingendo sempre di più l’opzione coliving nel mercato. I dati indicano una preferenza da parte dei cittadini per i contratti transitori, punto di forza di queste strutture. Inoltre, considerando che in molti coliving ci sono anche servizi come palestre, sale cinema, giardini ed eventi organizzati, il prezzo dell’affitto comprende anche attività extra che andrebbero comunque ad aumentare le spese mensili al di fuori dell'affitto. Ma in un mercato immobiliare in piena crisi, dove migliaia di giovani non riescono a trovare alloggio per i prezzi esorbitanti, c’è davvero bisogno della sala cinema in casa? Forse l’attenzione dovrebbe essere spostata su un tipo di alloggio accessibile a tutti - come la boarding house di una volta.