Vedi tutti

M – Il figlio del secolo è una serie clamorosa

Luca Marinelli interpreta Benito Mussolini in un ritratto oscuro del fondatore del fascismo

M – Il figlio del secolo è una serie clamorosa Luca Marinelli interpreta Benito Mussolini in un ritratto oscuro del fondatore del fascismo

Se già potevamo immaginare che M - Il figlio del secolo fosse una bella serie, non si poteva prevedere che, in realtà, sarebbe stata addirittura clamorosa. Dopo una lunghissima attesa, che ha visto l’inizio della produzione ad aprile 2022 saltando più di un festival in cui ci si aspettava di trovarlo, lo show è approdato in anteprima mondiale alla 81esima edizione della Mostra di Venezia, con un Luca Marinelli irriconoscibile nei panni del Duce romagnolo, ruolo che potrebbe consacrarlo sulla scena internazionale, anche e forse più del già conosciutissimo Martin Eden. È infatti intrinseca l’anima globale della serie, la cui direzione è affidata al Joe Wright di Orgoglio e Pregiudizio e Espiazione che, dopo essersi imbattuto nel 2021 durante il tour promozionale del suo Cyrano nel produttore Lorenzo Mieli, si è mostrato interessato nel prendere in mano le redini di un progetto che raccontava una pagina nera della storia italiana: la nascita della figura di Benito Mussolini così come la si è conosciuta nella vita pubblica, scavandone però anche nei meandri del privato. M - Il figlio del secolo è un adattamento del romanzo omonimo di Antonio Scurati (di cui è stata proposta anche una versione teatrale con Massimo Popolizio), primo di una trilogia che comprende anche L’uomo della provvidenza e Gli ultimi giorni dell’Europa. A questo punto, non ci resta che sperare di ritrovare gli altri romanzi di Scurati nelle future stagioni della serie, se confermate.

M – Il figlio del secolo è una serie clamorosa Luca Marinelli interpreta Benito Mussolini in un ritratto oscuro del fondatore del fascismo | Image 525679
M – Il figlio del secolo è una serie clamorosa Luca Marinelli interpreta Benito Mussolini in un ritratto oscuro del fondatore del fascismo | Image 525680
M – Il figlio del secolo è una serie clamorosa Luca Marinelli interpreta Benito Mussolini in un ritratto oscuro del fondatore del fascismo | Image 525681

M - Il figlio del secolo si conclude nel 1925, dopo aver segnato il proprio inizio al 23 marzo 1919. La serie racconta il prisma di partiti, di ruoli, di amori e di posizioni che Benito Mussolini ha ricoperto, riportando in forma letteraria l’ascesa del fascismo in una veste squisitamente pop e dannatamente divertente che, però, non deve certo spaventare. Non per il portato documentato, una delle parentesi più torbide dell’amministrazione pubblica nostrana che ha visto salire al potere corruzione, oppressione e violenza, ma per il rinominato “effetto Gomorra” sulla fascinazione del male che una confezione accattivante può suggestionare. Nulla di più lontano, come in fondo per Gomorra stesso, visto che bisognerebbe sempre circoscrivere a determinati momenti e contesti i prodotti e i fenomeni che generano. Al contrario, è impressionante il portato oscuro di cui M - Il figlio del secolo si fa carico, scavando nel letame di un partito che, come spesso accade a chi trasforma le disillusioni in crudeltà, ha cavalcato l’onda di un malcontento che ha generato soltanto altro odio, altra sofferenza, altra disparità tra chi voleva un’Italia moderna, progressista, unita e chi, invece, desiderava soltanto primeggiare. Partendo anche con dei sogni onesti, del e per il popolo - ricordiamo che Mussolini faceva parte della cerchia socialista che tanto lo ha deluso e allontanato - ma finendo per bramare la gloria personale, la fama e il riconoscimento al di sopra della moralità. Ciò che accade a tanti leader: far credere ai membri di un gruppo di voler fare il loro bene quando in verità l'unico interesse per cui stanno lavorando è il proprio. 

M – Il figlio del secolo è una serie clamorosa Luca Marinelli interpreta Benito Mussolini in un ritratto oscuro del fondatore del fascismo | Image 525683

A fare ancor più rabbia, nella proposta seriale di una destra estrema che ha condotto il Paese in una voragine che avrebbe richiesto sangue e sacrifici per essere poi risanata, è come la strada sia stata spianata di fronte a Mussolini, come chi avrebbe dovuto fargli opposizione abbia invece offerto il fianco - anche in questo caso sono sempre da considerarne i motivi, le difficoltà, le attenuanti. Nel mostrare quante volte l'Italia avrebbe potuto fermarlo, ma non lo ha fatto, M - Il figlio del secolo scoperchia le carte e ci dice che, quando la posta in gioco è alta, allora anche le colpe vanno ben distribuite. La serie di Wright comunica con un contemporaneo che è impossibile non abbinare a ciò che in Italia (ma anche in Europa, come negli Stati Uniti e in altri Paesi dell'Occidente) sta accadendo. Il regista coinvolge il pubblico mettendolo di fronte al proprio riflesso, mostra l'ascesa del fascismo fin dai suoi primi istanti, fin dai primi errori che gli hanno permesso di prendere potere, e infine incoraggia lo spettatore a imparare dal passato.   

M – Il figlio del secolo è una serie clamorosa Luca Marinelli interpreta Benito Mussolini in un ritratto oscuro del fondatore del fascismo | Image 525678
M – Il figlio del secolo è una serie clamorosa Luca Marinelli interpreta Benito Mussolini in un ritratto oscuro del fondatore del fascismo | Image 525682
M – Il figlio del secolo è una serie clamorosa Luca Marinelli interpreta Benito Mussolini in un ritratto oscuro del fondatore del fascismo | Image 525677

Con il disastro che si spiana davanti ai nostri occhi, la regia di Joe Wright erige un prodotto monumentale, una ricostruzione che ha la potenza del suo occhio da professionista e conoscitore di operazioni in costume su una delle sceneggiature più fresche, incisive, folgoranti della serialità italiana (e si potrebbe dire dello stesso cinema). Davide Serino e Stefano Bises dettano i ritmi e i tempi di un Benito Mussolini che comunica con lo spettatore, lancia occhiolini, slogan («Make Italia Great Again»), ma che rivela anche le sue preoccupazioni, i suoi trucchi, le sue perplessità. Wright fa vedere Mussolini quando bluffa e glielo fa ammettere apertamente in una regia che restituisce la grandezza delle scenografie, degli ambienti, delle interpretazioni; mentre la produzione diventa robusta e grandiosa, l'integrità e l'umanità del protagonista si rimpiccolisce. 

@nowit

Muovendosi tra le forme architettoniche innalzate dall’uso della camera, Wright affida il resto del carisma del suo protagonista a un Luca Marinelli che si perde nel fisico, nella voce, nell’istrionica piccolezza dell’istitutore dei fasci. Una performance che ha dell’immenso nel suo saper mutare tono nel lasso di una stessa scena, con un’occhiata veloce mentre rompe la quarta parete e torna immediatamente nell’epoca di quei primi anni del Novecento. Disgraziato, furbo, scaltro, ma anche fortunato e consapevole di questo: tutte le svolte di Mussolini sono svolte nella recitazione di Marinelli, degno delle più gloriose lodi. Personaggio tragico e teatrale di una serie tragica e teatrale, che concilia ragione politica e intrattenimento, di Marinelli vanno elogiati gli impeccabili colleghi Barbara Nicchiarelli e Francesco Russo, oltre un intero cast (ma anche comparse, ruoli secondari, figuranti) esemplare. Con M - Il figlio del secolo ci troviamo davanti ad una delle più grandi serie italiane mai fatte, se non forse proprio la più grande. Ma per coronarla con questo titolo bisognerà aspettare l'uscita in streaming e la ricezione pubblica.