Vedi tutti

I 10 film più attesi del Festival di Venezia 2024

Dal secondo capitolo di “Joker” fino al grande ritorno di Angelina Jolie

I 10 film più attesi del Festival di Venezia 2024 Dal secondo capitolo di “Joker” fino al grande ritorno di Angelina Jolie

La 81ª edizione della Mostra internazionale d'arte cinematografica inizierà domani al Lido di Venezia e si preannuncia come una delle più ricche degli ultimi anni. Con 21 film in gara che riuniscono il meglio del talento filmico internazionale, l’attesa è alle stelle. Sicuramente i due film di grido di quest’edizione sono il sequel di Joker diretto da Todd Phillips con Joaquen Phoenix e Lady Gaga e il biopic di Maria Callas che vede Angelina Jolie diretta dal sempre magnifico Pablo Lorrain – ma questi sono soltanto due dei titoli di una programmazione in realtà ricchissima che toccherà tantissimi generi cinematografici diversi e promette di animare le sale cinematografiche di tutto il mondo. 

Vediamo i dieci film più attesi della Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia 2024.

Joker: Folie A Deux di Todd Phillips

Il tanto atteso sequel del film premio Oscar Joker sarà diretto nuovamente da Todd Phillips e con Joaquin Phoenix che riprende il suo ruolo iconico di Arthur Fleck. Il film esplora ulteriormente la psiche del celebre villain. A fianco di Phoenix, la pop star Lady Gaga si unisce al cast come Harley Quinn, promettendo una performance intensa in questa nuova avventura psicologica in cui il reame del cinecomic si unirà (e ancora non si capisce bene come) con il mondo del musical.

Maria di Pablo Larrain

Maria, il nuovo film del regista cileno Pablo Larraín, racconta gli ultimi anni di vita della leggendaria soprano Maria Callas. Interpretata da Angelina Jolie, il film si concentra sui momenti più intensi della vita personale e artistica della "Divina". Dopo i successi di Spencer e Jackie, Larraín prosegue la sua esplorazione di figure femminili iconiche con uno stile intimo e affascinante, offrendo un ritratto profondo e emozionante della Callas che segnerà anche il ritorno di Jolie sugli schermi, dopo una lunga assenza interrotta solo dal non amatissimo film Marvel Eternals.

Babygirl di Halina Reijn 

Babygirl, diretto da Halina Reijn, è un thriller erotico che vede protagonista Nicole Kidman nei panni di una potente CEO che rischia tutto – carriera e famiglia – quando inizia una torbida relazione con il suo giovane stagista, interpretato da Harris Dickinson. Altri attori di spicco sono Antonio Banderas e Sophie Wilde. Il film esplora i pericoli della seduzione e le conseguenze di un amore proibito, mettendo in luce i lati oscuri del potere e del desiderio ma, presumiamo, invertendo le classiche dinamiche di potere.

The Order di Justin Kurzel

The Order è un thriller criminale ispirato a eventi reali, con Jude Law e Nicholas Hoult nei ruoli principali. Ambientato nel 1983, il film segue un agente dell'FBI, interpretato da Law, che inizia a notare uno schema inquietante dietro una serie di rapine in banca, operazioni di contraffazione e assalti a furgoni blindati che terrorizzano le comunità del Pacifico nord-occidentale degli Stati Uniti. Mentre indaga, si rende conto che i crimini non sono opera di una normale organizzazione criminale, ma di un gruppo radicale di suprematisti bianchi guidati da un carismatico leader, interpretato da Hoult. Il film esplora la radicalizzazione e il terrorismo domestico, offrendo una visione oscura dei movimenti estremisti negli Stati Uniti degli anni '80. Completano il cast Tye Sheridan, Jurnee Smollett, Odessa Young e Marc Maron.

The Room Next Door di Pedro Almodóvar

In The Room Next Door, Ingrid e Martha, due amiche di gioventù che lavoravano insieme in una rivista, si sono separate nel corso degli anni. Ingrid è diventata una scrittrice di romanzi semiautobiografici, mentre Martha è una reporter di guerra. Non si sono più sentite da tempo fino a quando non si ritrovano in una situazione estrema ma inaspettatamente dolce. Il regista, al suo primo lungometraggio in inglese, ha trovato la sua insicurezza svanire dopo le prime letture con le attrici e le prime indicazioni di regia. Sebbene non sia completamente a suo agio con l'inglese, ha apprezzato la disponibilità del cast a superare le barriere linguistiche. Il film, che si basa fortemente sui dialoghi, vede Tilda Swinton e Julianne Moore come protagoniste, e il regista è rimasto colpito dalla loro interpretazione intensa e commovente, che ha trasformato le riprese in un'esperienza emotivamente profonda per tutti coinvolti.

Queer di Luca Guadagnino

Con protagonista Daniel Craig, Queer è un adattamento del celebre romanzo di William S. Burroughs. Il film racconta la storia di un uomo che, dopo la perdita di una persona amata, si lancia in un viaggio oscuro e allucinante attraverso il Messico, alla ricerca di nuove esperienze e connessioni. Guadagnino mantiene il suo approccio stilistico unico e ipnotico, portando sullo schermo un'esplorazione audace della sessualità e dell'identità. Il cast include anche Lea Seydoux e Andrew Scott, che contribuiscono ad amplificare la complessità psicologica del film.

Diva Futura di Giulia Louise Steigerwalt 

Il film con Pietro Castellitto nel ruolo di Riccardo Schicchi e Denise Capezza in quello di Moana Pozzi racconta la lunga storia dei famosi studios pornografici italiani che danno anche il nome al film. La storia segue le vicende di dive come Eva Henger, Moana Pozzi e Cicciolina, ognuna con le proprie motivazioni e dilemmi, rivelando i lati più nascosti della loro vita professionale e personale. Con uno stile viscerale e provocatorio, Steigerwalt affronta i pregiudizi legati alla sessualità e la complessa dinamica del controllo di sé in un mondo dominato dalla performance. Il film non si limita a rappresentare il mondo del porno, ma lo utilizza come lente per esplorare temi più ampi come l'autodeterminazione, la libertà e la lotta contro le convenzioni sociali.

The Brutalist di Brady Corbet 

Già definito come la potenziale sorpresa di questa edizione, The Brutalist narra la vita di László Tóth, un architetto ebreo ungherese che emigra negli Stati Uniti nel 1947. Dopo aver vissuto in condizioni di povertà e lavorato duramente, Tóth ottiene un contratto cruciale che trasforma radicalmente i successivi trent'anni della sua esistenza. Il regista, dopo anni di difficoltà nel far decollare il progetto, esprime la sua gratitudine verso tutti i collaboratori che hanno contribuito a realizzare quello che definisce un “film impossibile”. Nonostante le convenzioni di una dichiarazione formale richiederebbero di parlare dei temi o dell'estetica del film, il regista preferisce focalizzarsi sull’onore di presentare The Brutalist al pubblico della Mostra del Cinema di Venezia in 70mm, esprimendo il suo profondo apprezzamento per il cast, la troupe e la sua famiglia.

Harvest di Athina Rachel Tsangari 

La wild card del festival. Harvest racconta la scomparsa di un villaggio senza nome in un tempo e luogo indefiniti, in un contesto western tragicomico. La storia segue Walter Thirsk, un uomo di città che ha intrapreso l'agricoltura, e Charles Kent, suo amico d'infanzia e proprietario terriero, mentre si confrontano con l'invasione esterna rappresentata dal trauma della modernità. Adattando il romanzo di Jim Crace, il film esplora la nascita della nostra attuale crisi ambientale, ritraendo la fine di una comunità agricola sotto l’assalto di forestieri come un cartografo, un migrante e un uomo d'affari, che simboleggiano il caos portato dalla rivoluzione industriale. La regista lo descrive come una riflessione sul fallimento della rivoluzione e sulla perdita della terra, senza eroi ma solo individui imperfetti, catturati in una sorta di dagherrotipo moderno che mostra le prime crepe della modernità. 

Beetlejuice Beetlejuice di Tim Burton

Nel sequel di Beetlejuice, dopo una tragedia familiare, tre generazioni dei Deetz tornano a Winter River. Lydia, ora adulta e ancora turbata dal passato, vede la sua vita sconvolta quando la sua ribelle figlia adolescente, Astrid, trova in soffitta un antico modello della città e accidentalmente riapre un portale per l’Aldilà. Con problemi che minacciano entrambi i mondi, è solo una questione di tempo prima che il demone dispettoso Beetlejuice ritorni, pronto a seminare il caos.  Il regista, affezionato al primo film, ha voluto realizzare il sequel solo con il consenso del cast originale, che include Michael Keaton, Catherine O'Hara e Winona Ryder oltre che Jenna Ortega. Riflettendo su come Lydia sia cambiata nel tempo, il regista esplora il passaggio dall'essere una ribelle goth a un’adulta, confrontandosi con le trasformazioni che la vita porta con sé. Il film conserva lo spirito del primo, con un uso predominante di effetti speciali pratici e molta libertà creativa. Questo sequel, arricchito da un cast ampio e variegato, è per il regista un progetto molto personale, che celebra il motivo per cui ama fare film.