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OpenAI sta facendo concorrenza a Google con SearchGPT

Tutto quello che c'è da sapere sul nuovo motore di ricerca guidato dall'AI

OpenAI sta facendo concorrenza a Google con SearchGPT Tutto quello che c'è da sapere sul nuovo motore di ricerca guidato dall'AI

Nelle ultime settimane si è parlato molto del futuro dell'Intelligenza Artificiale su Google e sugli smartphone. Meta sta implementando sempre più strumenti in grado di generare risposte e immagini ai prompt degli utenti, mentre Google sta migliorando le prestazioni del proprio sistema AI, Gemini. Per rispondere agli attacchi da parte della concorrenza, OpenAI - che a differenza di Google e Meta non è ancora una multinazionale - sta testando SearchGPT, un motore di ricerca supportato dall'intelligenza artificiale capace di rubare una fetta di mercato ai grandi competitor della start-up californiana. Secondo quanto riportato dai suoi rappresentanti, SearchGPT sarà in grado di rispondere alle ricerche degli utenti in maniera più rapida, di raccogliere link e presentarli in maniera colloquiale come fa già il parente ChatGPT. Oltre a permettere una ricerca più approfondita e precisa del web, grazie a un accordo con alcuni publisher il nuovo progetto di OpenAI potrà accedere a informazioni aggiornate e attendibili. Sarà possibile accedere ai servizi di SearchGPT tramite la piattaforma ChatGPT, ha confermato l'azienda. 

Oltre all'accordo con editor e publisher in grado di fornire notizie e informazioni al nuovo motore di ricerca, tra i progetti che OpenAI sta accudendo in vista del lancio di SearchGPT c'è anche la collaborazione con alcuni content creator. Nicholas Thompson, CEO di The Atlantic nonché ex partner di contenuti con OpenAI, in un recente comunicato stampa di OpenAI si è detto felice che l'azienda AI si stia impegnando per tutelare i giornalisti e gli editor: «La ricerca con l'intelligenza artificiale diventerà uno dei modi principali con cui le persone navigano in Internet ed è fondamentale, in questi primi giorni, che la tecnologia sia costruita in modo da valorizzare, rispettare e proteggere il giornalismo e gli editori. Non vediamo l'ora di collaborare con OpenAI in questo processo e di creare un nuovo modo per i lettori di scoprire The Atlantic». 

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Mentre Google continua a offrire classici serivizi di ricerca, lo scorso maggio ha lanciato Overviews, uno strumento che tramite l'AI fornisce riassunti brevi degli articoli pubblicati online, che però ha riscontrato alcune critiche circa il livello di affidabilità (un articolo di Wired riporta che si consigliava agli utenti di aggiungere la colla alla pizza). In una mossa che potrebbe effettivamente trattarsi di uno scacco matto contro il gigante Google, OpenAI si prepara a uno dei più grandi investimenti di sempre per proteggere la stampa indipendente, assicurarsi che il sito sia sempre aggiornato e lanciare un nuovo programma. Secondo un report di The Information, l'ampliamento dell'azienda e del numero di impiegati coinvolti in OpenAi rischiano di farle perdere 5 miliardi di dollari.