Cos’è il trend dell’aura su TikTok?
Finalmente i social media si interessano alla filosofia
23 Luglio 2024
Il nuovo trend di TikTok preferito dalla Gen Z ha a che fare con "l'aura". Per spiegare di cosa si tratta occorre fare un salto indietro nel tempo, quando in televisione vedevamo i personaggi di DragonBall utilizzare uno speciale strumento oculare per misurare la potenza combattiva dei nemici. Secondo quanto riportano i video virali sui "punti aura", è possibile prendere o perdere punti in base alle scelte di vita, a ciò che ci succede e alle nostre reazioni. Una specie di spinoff di riz (per i nati prima del 2000, è l’abbreviazione di carisma), “aura” rappresenta la nuova frontiera dello slang della Gen Z, una parola a metà tra il mondo del misticismo e quello dei videogiochi. Uno dei meme più antichi di internet si rifà proprio a questo termine, un fermoimmagine di una puntata di DragonBall in cui Piccolo (anche conosciuto come Junior) esclama, spaventato: «Ha un’aura potentissima!». Ancora una volta, l’umorismo digitale prende una piega inaspettata: quella spirituale. Con l’aggiunta di un po’ di nostalgia y2K, che non guasta mai.
@tmlplanet Ho un'aura potentissima! #memerabili #memeperte #perte #stupid #idothat #forza #simpaticissimi #bottiglia #dragonball suono originale - TML
«Quanti punti aura ho perso quella volta in cui il mio capo mi ha spedito a casa perché non la smettevo di piangere», oppure «+100 punti aura» per chi è riuscito a farsi dare un appuntamento romantico anche dopo essersi messo in imbarazzo di fronte alla sua cotta. Il “regolamento” - se così si può chiamare - che bisogna seguire per calcolare a che livello si trova la nostra aura è piuttosto intuitivo: un successo personale equivale a un guadagno in “coolness”, una caduta di stile a una drammatica perdita. Grazie a criteri esecutivi piuttosto semplici, il trend ha trovato popolarità su TikTok in brevissimo tempo: secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, solo tra maggio e giugno i contenuti taggati #aurapoints sono aumentati del 378% sulla piattaforma. Poiché l’algoritmo dell'app tende a promuovere contenuti simili tra loro che dimostrano di performare bene online, è chiaro che i “punti aura” non sono altro che un nuovo mezzo con cui la Gen Z ottiene visualizzazioni e interazioni record. Detto questo, il trend ha anche tutta l’aria di appartenere alla frangia di internet che si occupa di esoterismo, di filosofia e di pratiche spirituali - vedi hopecore, positivismo new age, reality shifting e chi più ne ha, più ne metta.
C’è anche chi fa dei “punti aura” una questione filosofica. Intervistato dal The Guardian, il fondatore di Philosophers’ Magazine Julian Baggini afferma che il fenomeno risulta completamente in linea con la passione della Gen Z per i sistemi di credenze alternative. Ultimamente, sostiene Baggini, «c'è una sorta di zeitgeist che circonda il karma e l'energia in questo momento, ed è per questo che si parla di aura». Nella storia antica, aggiunge nel podcast Overthink l’assistente professoressa di filosofia Ellie Anderson, era stato Aristotele, con la sua etica delle virtù, a produrre uno dei primi metri di giudizio per il carattere di una persona. Insomma, secondo il parere degli esperti, qua si parla di millenni di storia della filosofia, non solo di un breve video su TikTok che racconta di quella volta in cui il cameriere dell'hotel vi ha chiesto il numero di telefono e voi avete risposto «ho un ragazzo», per poi scoprire che intendeva il numero della vostra camera.
@madeofmillions It’s not *that* deep, and a lot of the videos are harmless/funny. But in the context of all the other trends happening on social media, we need to question why this line of thinking keeps popping up. - Can people exist without having every experience or personality trait labeled? Are we allowed to be awkward sometimes? Why do we feel uncomfortable when someone is more humanized? What if we were kinder to ourselves and others? #aura #aurapoints #aurapointmeaning #aurapointdidilose #aurapointphotos #aurapointschool #aurapointslideshow #mentalhealth #learnontiktok #madeofmillions24 original sound - Made of Millions
Che sia attraverso il numero di follower o di punti aura, il motivetto a cui si rifa il successo dei social media è sempre lo stesso. Con un senso di sé ancora in corso di sviluppo, gli adolescenti e i giovani esplorano tutti i mezzi possibili per quantificare il loro valore, che questo corrisponda al livello di intelligenza, di carisma o di attratività. Durante l’ascesa delle prime piattaforme social, tutto ciò che si poteva utilizzare per calcolare la popolarità di un utente era il numero di connessioni che aveva (al tempo si chiamavano "amicizie") o la media di mi piace che racimolavano le sue foto, mentre ora, giunta a uno stadio avanzato delle relazioni digitali, la Gen Z adopera metodi più divertenti e meno letterali per misurare la “coolness” online. Che poi, se ancora non abbiamo inventato una parola in italiano per tradurre il termine senza sembrare degli sfigati, forse è perché il concetto stesso manca di “coolness”. Quanti punti aura si prendono quando smettiamo di preoccuparci di cosa pensa la gente di noi?