Come viaggia la Gen Z?
Le nuove frontiere del turismo responsabile
15 Maggio 2024
Con l’arrivo del mese di maggio e delle giornate di sole, comincia a sentirsi nell’aria l’arrivo della stagione più spensierata dell’anno. Per i giovani, l’estate rappresenta un momento unico in cui poter rilassarsi e staccare la testa da qualsiasi preoccupazione legata al lavoro, alla scuola o all’università; se non per un’intero mese, almeno per un paio di settimane. Sono giorni in cui è possibile investire i propri risparmi per allontanarsi da casa e scoprire mete paradisiache in cui esplorare paesaggi naturali mozzafiato, oppure trovare un momento di pace sulla sdraio di un resort. Se però il concetto di vacanza è sempre stato legato all’idea di relax, la Gen Z sembra aver ribaltato completamente le regole del gioco, come del resto è solita fare quando si tratta di seguire un trend: secondo un recente studio de L’Osservatorio di ScuolaZoo, solo tre ragazzi su 10 dichiarano di cercare esperienze rilassanti, mentre oltre la metà dei giovani viaggiatori intervistati viaggia «spinta dal desiderio di ampliare i propri orizzonti culturali o per trascorrere tempo di qualità all’aria aperta». È sempre più notevole l’interesse generale da parte della Gen Z per i luoghi con una buona qualità dell’aria, così come per le città turistiche che propongono musei e spazi culturali capaci di arricchire le loro competenze per crescita personale.
Secondo il report di ScuolaZoo, il trend che tra i giovani supera qualsiasi altra priorità in fatto di viaggi è il risparmio. Il sondaggio ha rivelato che agli under25 non interessa lo storytelling o il brand che propongono i tour operator quando pubblicizzano le vacanze organizzate, conta più di tutto il rapporto qualità prezzo, fondamentale per il 47% degli intervistati. Ad influenzare le loro scelte sono poi il passaparola, un buon servizio clienti, la personalizzazione delle esperienze e le recensioni online, ma eventuali sconti e prezzi abbordabili hanno sempre la meglio. Nonostante questa affermazione, il report ha scoperto che le spese della Gen Z per le vacanze restano comunque piuttosto elevate: tra i soggetti che hanno partecipato al survey, solo il 26% ha detto di aver speso meno di 500 euro per il suo ultimo viaggio, mentre il restante 74% anche più di 800 euro. L’analisi non solo fa emergere due caratteristiche tipiche delle nuove generazioni, come l’attenzione per il risparmio e l’influenza del community nelle loro scelte di vita, ma dimostra ancora una volta aspetti che ormai si potrebbe dire fanno parte del “tessuto genetico” della Gen Z: l’attenzione per il Pianeta e il bisogno di evasione. Mai come prima, ai giovani viaggiatori non interessa più tanto svagarsi in una località turistica munita di bar e discoteche, perché preferiscono esplorare luoghi autentici e sostenibili in cui disconnettersi. Non a caso, fanno parte della generazione più astemia mai esistita, che ha rilanciato i dumb phone per lasciar perdere anche solo per un paio d'ore i social media e che più che mai si dedica alla propria salute, mentale e fisica.