Siamo in recessione sessuale?
Tre consigli per cercare di rallentarla
18 Aprile 2024
Dopo la pandemia, molti antropologi hanno concentrato il loro lavoro sui condizionamenti esercitati dall’esperienza dell’emergenza sanitaria sulle abitudini della popolazione – in particolare quella occidentale. Tra queste, hanno trovato ampio spazio anche quelle relative ai cambiamenti nella vita sessuale, sui quali, a quattro anni dall’introduzione delle prime restrizioni, sono emersi studi nazionali estesi. In Francia – secondo un sondaggio dell’Institut Français d’Opinion Publique – la frequenza dei rapporti sessuali dal 1970 a oggi sarebbe diminuita del 26%. Lo stesso vale per il numero di persone sessualmente attive – calato di 15 punti percentuali solo negli ultimi diciotto anni. In Francia, inoltre, il 39 % delle donne e il 55 % degli uomini ritiene di non fare abbastanza sesso. Il sondaggio in questione, che è stato commissionato dall’azienda di sex toy Lelo, fa parte di un più ampio studio, ma i ricercatori concordano sul fatto che la pandemia abbia avuto un ruolo centrale nei cambiamenti dell'approccio di molte persone sia al piacere sessuale che alle relazioni sentimentali. Il quotidiano francese Le Monde, per questo, ha raccolto una serie di consigli per affrontare questa possibile recessione sessuale – ecco i tre principali.
1.Non farsi scoraggiare dal passare del tempo
@steven Why men love p*rn more than their partner!!! Relationship therapist guru @Esther Perel original sound - Steven Bartlett
In genere, in coppia, più passa il tempo più subentra una crisi del desiderio. Statisticamente, sono molto rare le coppie che non sentono il peso degli anni, ma questa è considerata una tendenza del tutto normale. Secondo la giornalista Maïa Mazaurette, autrice dell’articolo su Le Monde che nella sua rubrica affronta spesso temi di natura sessuale, la sessualità va rinnovata allo stesso modo in cui si rinnova qualsiasi altra cosa, come una dieta o una libreria: andrebbe perciò aperta a influenze esterne, in termini di fantasie o di sperimentazione di nuove pratiche – individuali e di coppia. Non bisogna dimenticare, poi, che anche la mente è una zona erogena e deve essere coinvolta con le fantasie. Questo vale soprattutto quando si pratica l'autoerotismo: quando non c’è un’altra persona che può favorire l’eccitazione, bisogna imparare a stimolare il desiderio in altro modo.
2.Aumentare la propria presenza offline
@mysecretcase Cosa ne pensate di questo fenomeno? #educazionesessuale #psicologa #sessuologa #sexrecession #recessionesessuale #giovani #autonomia #indipendenza #social #socialnetwork #perte #perteee #virale #videoperte original sound - MySecretCase
Osservando la curva della frequenza sessuale in Occidente, il calo ha coinciso con la diffusione degli smartphone e dei social media. Soprattutto per la fasce più giovani, la possibilità di avere Internet a portata di mano potenzialmente sempre ha condizionato le esperienze quotidiane e i processi di sviluppo – a tutti i livelli, compresa la sfera sessuale. Secondo quanto riporta Le Monde, in media due persone su cinque hanno evitato almeno una volta di fare sesso in favore di altre attività legate allo stare online. In questo senso, è importante allenarsi a riflettere sull’andamento della propria vita sessuale, in coppia e non. Un calo della libido causato da un disquilibrio dei rapporti sociali – a sua volta dovuto da un rapporto ossessivo con la tecnologia, e più spesso con i social media – non è una problematica poi così rara: il modo più utile per affrontarla è parlarne con il partner, nel caso sia direttamente coinvolto, e sforzarsi di conoscersi meglio senza spaventarsi. Non va quindi trascurata l’importanza di lavorare sul proprio desiderio, nel caso anche con il supporto di percorso terapeutico.
3.Concepire il sesso in maniera più aperta
@yoxlyhealth #seggsfacts #seggseducation #uk #psychologyfacts #datingadvice #doctorsoftiktok original sound - Yoxly
«Se quando pensiamo al sesso ci viene subito in mente la penetrazione vaginale, è perché dal punto di vista sociale e culturale è considerata la pratica sessuale per eccellenza», si legge nel libro Vengo prima io della sessuologa Roberta Rossi. Anche se in termini scientifici si parla di “rapporti completi” quando avviene la penetrazione, questa non va considerata il «sesso per eccellenza». Come consiglia lo stesso Le Monde, è necessario essere più consapevoli che l’attività sessuale può essere soddisfacente anche senza prevedere la penetrazione vaginale. Questa pratica non dev’essere vista come “il punto di arrivo”, così come tutte le altre pratiche non sono semplici “preliminari”. Il sesso è fatto da diversi tipi di stimolazioni e interazioni, tutte ugualmente valide e importanti, e non va concepito come un qualcosa caratterizzato da un andamento più o meno prestabilito. Come sostiene il magazine francese Slate, la globalizzazione avrebbe omologato anche la sessualità, a discapito delle particolarità e delle pratiche specifiche.