5 opere di Gaetano Pesce che ricorderemo per sempre
Dalla Serie Up fino alla collaborazione con Bottega Veneta
04 Aprile 2024
Ieri, inaspettattamente e a pochi giorni di distanza dall’inizio della Milan Design Week, ci ha lasciati il grande Gaetano Pesce, uno degli ultimi profeti del design radicale italiano – movimento sperimentale che volle rinfondare concettualmente le discipline dell’architettura e del design ripensando il rapporto tra forma e funzione. Nel corso di quarant’anni di carriera, il percorso di Pesce abbraccia continenti interi, e ha lasciato un'impronta indelebile nel panorama globale del design. Durante la sua illustre carriera, il lavoro di Pesce ha trovato una casa permanente in oltre 30 prestigiose collezioni museali in tutto il mondo, tra cui il MoMA di New York, il Metropolitan Museum of Art e il Centro Pompidou di Parigi. Le sue opere giocose e per certi versi bizzarre sfidano le nozioni convenzionali di eleganza e praticità, mirando invece a stimolare la contemplazione e la riflessione negli spettatori. Come educatore, Pesce ha trasmesso la sua saggezza e la sua visione agli studenti per quasi tre decenni, insegnando architettura da Strasburgo a New York City. I contributi di Pesce al design sono enormi, con pezzi iconici come il divano Tramonto e la poltrona Up 50 – entrati nella storia del design e introducendo al suo interno materiali sintetici come resina e schiuma, capaci di sfumare i confini tra natura e artificio.
Ecco dunque le 5 cose che ricorderemo per sempre di Gaetano Pesce.
1. La Serie Up
La Serie UP, progettata da Gaetano Pesce e prodotta da C&B (poi B&B Italia) a partire dal 1969, rappresenta un'icona del design italiano. Le poltrone, notevoli per il loro aspetto così singolarmente tondeggiante (una di esse finì anche in un film di James Bond) degli anni '60 e '70, sono esposte in musei di tutto il mondo. Comprende sette sedute, ognuna ispirata all'anatomia umana, con la UP7 che richiama il frammento del Colosso di Costantino oggi esposto ai Musei Capitolini. Nonostante la breve commercializzazione fino al 1973, le poltrone ottennero un grande successo, diventando simboli del periodo e del design radicale e sono a oggi considerate tra i più celebri prodotti di design di quegli anni.
2. L’Organic Building di Osaka
@japanpropertycentral Organic Building, Osaka. Designed by Gaetano Pesce and built in 1993. Office spaces tend to be priced around ¥11,000/tsubo (¥3,330/m2) per month. Some of the tenant soaces are maisonettes. The top floor has its own roof terrace. #gaetanopesce #architecture #osaka #japan #japanarchitecture #japanesearchitecture #japanrealestate #realestate #biophilicdesign #大阪 #建築 #不動産 Tea Errors - Jack Stauber's Micropop
L'Organic Building di Osaka, un progetto firmato dall'acclamato architetto italiano Gaetano Pesce nel 1989 e completato nel 1993, rappresenta una pionieristica espressione di architettura ecocompatibile. L'edificio di nove piani presenta una facciata esterna composta da pannelli di cemento rivestiti in acciaio rosso, punteggiati da "tasche" in fiberglass che ospitano oltre 80 varietà di piante native, grazie a un sistema di irrigazione e drenaggio controllato. Questa iniziativa all'avanguardia è stata riconosciuta come un monumento urbano dalla città di Osaka, sottolineando il suo ruolo innovativo nel promuovere il verde verticale e l'architettura sostenibile.
3. La collaborazione con Bottega Veneta
Nel 2022, Gaetano Pesce ha collaborato con Mathieu Blazy per creare 400 sedie in resina utilizzate durante la sfilata SS23 di Bottega Veneta. Ogni sedia è stata realizzata individualmente, seguendo la tecnica preferita di Pesce, e presentava un design irregolare che ne esprimeva la singolarità. Un ulteriore punto di interesse è stato il coinvolgimento dell'iconica supermodella Kate Moss, che ha posato nuda sulle sedie per promuovere il lancio della campagna di vendita, sottolineando l'unicità e la sensualità delle sedie Come stai?. Successivamente, nel 2023, Pesce ha allestito un'installazione immersiva chiamata Vieni a Vedere presso la boutique milanese del brand durante la Milano Design Week. Questa installazione ha presentato due borse speciali, My Dear Mountains e My Dear Prairies, disegnate da Pesce e realizzate con un'aerografia a mano, riprendendo le sfumature acquerellate del disegno originale di Pesce, mentre My Dear Prairies è stata lavorata a crochet con pelle in sette colori diversi, che ricreano la varietà cromatica delle praterie americane.
4. L’Italia in Croce
L'Italia in Croce, tra le più provocatorie opere di Pesce, presentata nel 2009, rappresenta un crocifisso di sette metri imponente e sanguinante, circondato da panche per la preghiera, una fonte battesimale e candele tricolori. Questa installazione, presentata al Teatro dell'Arte e alla Triennale di Milano, è un richiamo per gli italiani a recuperare e valorizzare la loro creatività. L’obiettivo era quello di risvegliare un senso di azione e reazione nel popolo italiano, invitandoli a passare dall'atteggiamento pessimista all'ottimismo propositivo e alla costruzione di un futuro migliore. Questo progetto, originariamente concepito negli anni '70, venne realizzato decenni più tardi grazie al sostegno coraggioso della Triennale. Con un crocifisso che simboleggia l'Italia ferita e sanguinante, Pesce pone l'accento sul bisogno di un impegno politico attivo e creativo per affrontare le sfide del presente e del futuro, invitando il mondo politico a proporre e realizzare progetti significativi per il progresso del Paese e per il benessere dei giovani.
5. Sessantuna
Sessantuna è un'opera celebrativa creata dallo scultore e designer italiano Gaetano Pesce in collaborazione con l'azienda italiana Cassina per commemorare i 150 anni dell'unità d'Italia. L'opera, nata da un precedente progetto di design industriale del 1980 chiamato Sansone, consiste in sessantuno tavoli unici fatti a mano, realizzati versando resina mescolata ai colori della bandiera italiana in uno stampo e lasciati solidificare a freddo. Ogni tavolo è unico per forma e colori, rappresentando una specifica area geografica o avvenimento storico italiano. Le gambe dei tavoli sono indipendenti e possono essere ruotate liberamente. L'opera, che misura circa 25 x 20 metri, simboleggia l'Italia come una grande signora divisa in sessantuno parti, inclusi gli arcipelaghi. Pesce ha scelto il nome Sessantuna in riferimento all'anno 1861, fondazione del Regno d'Italia. L'artista ha espresso grande soddisfazione per il risultato finale, non solo per l'opera elaborata ma anche per l'ambiente culturale che si è formato durante il processo di realizzazione. La firma dell’allora Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano sul tavolo numero 40, "Ventotene", durante una visita nel 2010, ha sottolineato l'importanza culturale dell'opera.