Presto i resi non saranno più gratuiti
Forse lo shopping sarà meno compulsivo
02 Gennaio 2024
Stando a quanto riporta il New York Post, presto i resi potrebbero non essere più gratuiti: negli Stati Uniti, Amazon ha iniziato ad addebitare $1 per coloro che li effettuano, ma anche colossi dell'abbigliamento come H&M e Abercrombie & Fitch hanno detto no ai resi gratuiti: $5,99 e $7, queste sono le rispettive cifre che pagheranno i clienti intenti a restituire gli articoli acquistati sui loro e-commerce. Questo cambiamento è partito dal Regno Unito: Zara ha fatto da apripista iniziando ad addebitare una cifra pari a £1,95 ai clienti intenti a restituire uno o più capi acquistati online. Si tratta di una svolta molto importante, che presto potrebbe essere introdotta nel resto dei Paesi europei e non. L'opzione dei resi gratuiti sta diventando sempre più difficile da gestire dal punto di vista logistico ed economico, anche per giganti del calibro di YOOX, H&M e Zara. Secondo i dati raccolti e divulgati della National Retail Federation, solo negli Stati Uniti, i clienti hanno restituito circa il 17% della merce totale acquistata nel 2022, generando una cifra che ammonta a $816 miliardi. In base alle informazioni fornite dalla società di servizi di vendita Inmar Intelligence, i rivenditori spendono $27 per gestire il reso di un articolo del valore di $100 acquistato online.
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Sta per cambiare qualcosa anche in Italia: il merito è sempre di Zara, che ha reso i resi gratuiti solamente se la merce viene restituita all'interno di uno store fisico, una strategia smart che permetterà anche di aumentare il traffico all'interno dei propri punti vendita. In alternativa, stando a quanto riportato anche da La Repubblica, il costo per ogni richiesta di restituzione è di €4,95, che verrà detratto dal rimborso. Stando a quanto si legge su H&M Italia, i resi sono gratuiti solamente per i membri del brand, per i non membri viene detratta una cifra pari a €2,99. Per quanto riguarda Abercrombie & Fitch, invece, a partire dal 24 gennaio 2024, come spiega il sito, sarà possibile restituire la merce indesiderata solamente tramite un corriere predefinito dal brand o negli store fisici. Con tutte le probabilità del caso si tratterà di un cambiamento lento e graduale, eppure portare pazienza sembra essere l'unica soluzione: si tratta di un piccolo ed importante passo per le aziende - con i suoi lavoratori - e per l'ambiente.