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La vita di Louise Bourgeois

L'artista intergenerazionale che continua ad affascinare il mondo intero

La vita di Louise Bourgeois  L'artista intergenerazionale che continua ad affascinare il mondo intero

Esploratrice intraprendente del conscio e dell'inconscio, Louise Bourgeois è un'artista multidisciplinare che ha saputo esplorare senza timore vari mezzi artistici, emergendo come una figura di spicco dell'espressionismo astratto, del surrealismo e dell'arte femminista. La creativa franco-americana ha lasciato un'impronta indelebile non solo su generazioni di artisti, di designer e di musicisti, ma anche su personalità come Kanye, che si è ispirato a lei per la copertina del suo album Donda, nel 2021. Nata a Parigi il 25 dicembre 1911 in una modesta famiglia proprietaria di una galleria di arazzi antichi, Bourgeois è stata introdotta al mondo dell'arte fin dall'infanzia, quando si divertiva riempiendo i motivi degli arazzi usurati conservati dai suoi genitori. Nel 1930, ha intrapreso un corso studi alla Sorbona in matematica e geometria, discipline che elogiava per il loro rigore, ma la morte della madre del 1932 e i traumi familiari conseguenti l'hanno spinta a verso l'arte. Questa scelta è diventata una forma di terapia, una pratica che ha trasformato le sue esperienze più dolorose in opere d'arte stimolanti. Oggi, Louise Bourgeois è riconosciuta come una delle più grandi artiste del mondo, una scultrice il cui lavoro trascende i confini del suo sesso, come lei stessa ha spesso sottolineato.

 

Gli inizi di un'esplorazione senza paura

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Per affrontare la perdita della madre, che per altro incoraggiava il desiderio della figlia di entrare nel mondo dell'arte, Bourgeois inizia a studiare all'École des Beaux-Arts e all'École du Louvre, oltre che in diverse accademie indipendenti come l'Académie Colarossi, fondata dallo scultore italiano Filippo Colarossi. Vogliosa di imparare dai migliori e di lanciarsi al di fuori dei confini di un'aula, Bourgeois cerca di acquisire esperienze professionali iniziando a visitare i migliori studi di Parigi, imparando le tecniche di alcuni artisti affermati. In questo periodo diventa allieva di Fernand Léger, di Paul Colin e di André Lhote, apprendistati che però hanno spinto Bourgeois a mettere in discussione la dominazione patriarcale che regnava nel mondo dell'arte all'inizio del XX secolo,. Bourgeois apre la sua galleria accanto allo showroom di arazzi del padre, e comincia ad esporre diversi artisti, tra cui Henri Matisse e Suzanne Valadon, affianco ai suoi disegni e alle sue stampe, prima di incontrare il futuro marito, il professore d'arte americano Robert Goldwater. La loro relazione si rivela cruciale per l'artista, che saluta rapidamente Parigi e si stabilisce a New York per unirsi al suo nuovo sposo. Sono rimasti insieme fino alla morte di Goldwater, negli anni '70, e lui è sempre stato un grande sostenitore del suo lavoro.

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Gli anni '40 hanno rappresentato numerosi sfide per l'artista francese, che intanto cercava di ambientarsi in un nuovo paese e di farsi strada nel mondo dell'arte newyorchese, il tutto mentre cresceva tre figli. Nel 1946, ha realizzato una delle sue serie di dipinti più conosciute: Femme Maison, che esplora il ruolo delle donne nel mondo. L'opera sostituisce le teste delle donne con case per esplorare il tema del femminismo e della domesticità. Tuttavia, Bourgeois respinge l'idea che la sua arte debba essere definita "femminista", dichiarando: «Non c'è un'esperienza femminile nell'arte, almeno non nel mio caso, perché non è solo essere una donna a dare un'esperienza diversa.» Nonostante questa affermazione, la sua opera presenta prevalentemente soggetti femminili man mano che avanza nella vita, come Autoportrait Torse (1963-1964), Janus Fleuri (1968) o La Bonne Mère (2003). Bourgeois afferma che le sue opere affrontano problemi precedenti al genere, anche se la crescita del movimento femminista negli anni '70 ha contribuito alla sua fama di artista. Le sue opere erano sessualmente esplicite, tattili e provocatorie, ed ispiravano le donne a rivendicare il proprio potere. Nel 1976, la sua serie Femme Maison è apparsa sulla copertina del libro di Lucy Lippard, From the Center: Feminist Essays on Women's Art, facendone un'icona del movimento artistico femminista.

Esplorare i temi del dolore e del trauma nel nome dell'arte

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Negli anni '70, Louise Bourgeois si è affermata sulla scena artistica di New York, arrivando persino a tenere corsi in alcune delle migliori scuole d'arte della città, nonché in scuole pubbliche. In questo periodo si è concentrata principalmente sulla calcografia e sulla scultura, due pilastri essenziali della sua carriera artistica. All'inaugurazione della sua prima retrospettiva, organizzata nel 1982 al Museo d'Arte Moderna, l'artistaa ha affermato che il suo lavoro era puramente autobiografico e costituiva, in un certo senso, un modo ossessivo di rivivere i traumi della sua infanzia e lavorare alla sua guarigione. In questo periodo ha creato alcune delle sue sculture più iconiche, tra cui Destruction of the Father. Quest'opera, che presenta elementi bulbosi color carne sospesi sopra ed intorno ad un tavolo stilizzato, può essere considerata una delle sue più oscure, poiché trasporta lo spettatore sulla scena di un crimine in cui il padre viene distrutto dai figli. È evidentemente un'ode alla complessa relazione che aveva con suo padre, emergendo come una delle sue creazioni più stimolanti. In questo periodo, il New York Times descriveva il suo lavoro come «carico di tenerezza e violenza, accettazione e sfida, ambivalenza e convinzione,» una descrizione variegata che allude alla difficoltà di definire il suo stile artistico e le sue ispirazioni.

L'opera più famosa di Bourgeois potrebbe essere stata realizzata alla fine degli anni '90, quando il ragno è diventato il soggetto centrale della sua espressione artistica. Maman, una struttura imponente in acciaio e marmo alta 9 metri, ha generato sei edizioni in bronzo aggiuntive, raffigurando un ragno con zampe massicce che ricoprono ampie superfici. Nonostante la sua imponente statura, l'artista ha descritto l'opera come «un'ode a mia madre», spiegando che sua madre era una tessitrice, proprio come i ragni, intelligente, utile e protettiva. Installata in vari luoghi, tra cui di recente al Qatar National Convention Centre a Doha, Maman ha stabilito un nuovo record d'asta per una scultura realizzata da un'artista donna nel maggio 2023, venduta per 34 milioni di euro alla Sotheby's di New York. Anche l'impronta di Bourgeois sulla moda è notevole, con Simone Rocha che ha creato un vestito ispirato a Maman per la sua collezione BA, presentata alla nuova mostra Echo. Wrapped in Memory al MoMu di Anversa, che esplora il legame tra memoria e abbigliamento. Bourgeois aveva un'affinità particolare per il tatto e il tessile fin dai suoi esordi nell'officina di arazzi dei suoi genitori, e negli anni ha coltivato persino una grande amicizia con il designer Helmut Lang, per il quale ha partecipato a diverse campagne pubblicitarie prima della sua morte. Bourgeois è scomparsa nel 2010 a causa di un'insufficienza cardiaca, ma ha continuato a creare opere d'arte fino alle sue ultime settimane. Nel corso di diverse decadi, ha consolidato la propria carriera e ispirato una generazione di creativi a esplorare i loro ricordi più oscuri in un'esperienza catartica volta a guarire e ispirare.