È possibile acquistare un brandello dell'abito indossato da Trump durante l'arresto

Il primo mug shot scattato ad un ex presidente degli Stati Uniti continua a fare storia. Seguendo la scia di viralità scaturita dalla pubblicazione delle sue foto segnaletiche dello scorso agosto, Donald Trump è tornato a far parlare di sé con una campagna anti-convenzionale. Quest’estate, le immagini che raffigurano il volto del politico accusato di criminalità organizzata sono state utilizzate dal suo partito per la raccolta fondi della sua prossima candidatura, stampate su tazze, su magliette e su poster con la catchphrase «Never Surrender». Visto il successo del merch lanciato lo scorso agosto, MAGA e il suo portavoce hanno deciso di spingersi oltre il limite della credibilità, trasformando il completo blu indossato dall’ex presidente in un cimelio da collezione. Adesso, per pochi “fortunati”, è possibile acquistare parte dell’outfit indossato da Trump per il suo mug shot. 

La vendita dei pezzi di stoffa del completo di Trump è partita questa settimana, ed è stata lanciata da NFT INT, la società proprietaria della licenza delle carte collezionabili digitali del mug shot. Acquistando il set in edizione limitata “Mugshot Edition”, si possono ottenere dei pezzi della cravatta rossa e dell’abito blu indossato da Trump nell’ormai storica fotografia. Sul sito di NFT INT, il completo viene definito «Il manufatto storicamente più significativo della storia americana.» Per l’iniziativa, l’artista Clark Mitchell ha realizzato 47 carte digitali su cui è stato raffigurato Trump in diversi contesti e costumi. Capitan America, Lincoln e Iron Man sono solo alcuni degli spunti artistici che hanno ispirato le opere di Mitchell. Le digital cards sono in vendita al prezzo di $99, mentre il kit con i pezzi di stoffa appartenuti a Trump, una carta reale e autografata e un invito a cena nella sua lussuosa residenza a Mar-a-Lago costano $4,653. 

L’iniziativa della società NFT INT si aggiunge alle innumerevoli campagne politiche di MAGA a sostegno del proprio leader. Sebbene possa sembrare una tattica assurda, si sta rivelando piuttosto proficua: all’inizio di agosto, cioè prima che il famoso mug shot fosse realizzato, l’ente governativo di controllo etico Citizens for Responsibility and Ethics in Washington riportava ufficialmente che Trump fosse in possesso di $2,8 milioni in un portafoglio di criptovalute, guadagnati dalle vendite di NFT. Ispirati dal collezionismo di figurine sportive che, a volte, in America include pezzetti di tuta degli atleti raffigurati, NFT INT ha prodotto questa nuova collezione decantando il mug shot - e il completo - come un «pezzo di storia.» L’abito è persino stato autenticato da MEARS, una società che si occupa di confermare la veridicità degli sports memorabilia. Le differenze tra la fanbase degli atleti di rugby o di football e quella di Trump, accusato di aver incitato i suoi seguaci all’assedio di Capitol Hill del 6 gennaio 2021, sono diventate pressoché impercettibili. 

Ma qual’è il vero valore di un “cimelio storico” inestimabile, se viene reso in brandelli - 2024 pezzetti, per l’esattezza - in favore di una campagna politica? È chiaro che il solo vero intento del progetto di NFT INT è di monetizzare la viralità del mug shot di Trump, non omaggiare la sua persona. Secondo quanto osservato dalla storica del Fashion Insitute of Technology, Summer Anne Lee, al New York Times, la vendita ricorda il culto che si crea attorni ai resti degli abiti dei martiri religiosi, perché «implica che il signor Trump è un santo che ha attraversato prove e tribolazioni per il Paese», aggiunge Lee. Si dice che «one man’s trash is another man’s treasure», ma se il trash porta all’odio, alla violenza e alle rivolte, occorre che anche i non credenti prestino attenzione.