Perché tutti i loghi delle grandi marche stanno cambiando
Ogni lustro cambi gusto
06 Dicembre 2023
Succede a volte di andare a comprare i propri prodotti preferiti al supermercato, in farmacia o al bar, e di non incontrare l’etichetta della marca che fino a pochi attimi prima si era certi di conoscere come il palmo della propria mano. Dalla firma del latte che usate per allungare il caffè la mattina a quella della cola che il barista aggiunge al rum del vostro drink il sabato sera, i loghi delle grandi marche stanno cambiando. In meglio, in peggio? Non è facile da stabilire. Quel che è certo è che alle nuove generazioni non piace il corsivo, così i brand più sensibili al marketing stanno rapidamente cambiando font, bannando il corsivo dai propri loghi.
In un articolo di The Atlantic, Drew Giplin Faust racconta che la Gen Z americana sta disimparando a leggere il corsivo, rimosso a partire dal 2010 dall’educazione standard del Paese. Dato che le lezioni di scrittura su tastiera stanno sostituendo sempre più quelle a mano, la conoscenza collettiva del suddetto carattere ha cominciato a scomparire. E i brand più amati dai giovani si stanno lentamente adottando a questa nuova misura: lo scorso mese, la società farmaceutica Johnson & Johnson ha presentato il nuovo logo, una versione modernizzata dell’iconica scritta rossa - che aveva 137 anni - dalle lettere distintamente separate tra loro. Negli ultimi anni hanno subito la stessa fine Google, Spotify e Pinterest, e mentre questa settimana si è aggiunto alla lista anche la firma della catena di abbigliamento Eddie Bauer, alcuni utenti su X (che giusto qualche mese fa si chiamava ancora Twitter) hanno scherzato sul possibile rebranding di Coca-Cola, trasformando l’iconico corsivo arzigogolato in uno stampatello minuscolo ultra-minimal.
Proud to finally announce our work for @CocaCola, in collaboration with @MrCraigWard, to re-imagine their iconic logo for the next 131 years. Coming soon to a can near you. #branding #typography pic.twitter.com/LClEGdMMHw
— Jules Ehrhardt (@ezyjules) September 27, 2023
Nonostante il trend sia stato evidenziato sia dai recenti cambiamenti in campo di marketing, sia nelle scuole, è possibile che il corsivo non sia ancora pronto a lasciarci per sempre. Mentre alcuni sottolineano come, nel corso dei secoli, le tecnologie hanno influenzato le nostre abilità di scrittura e di comprensione - basti pensare all’arrivo della macchina da scrivere e alla sparizione della penna d’oca a inchiostro - altri si stanno muovendo per riportare in voga l’insegnamento del corsivo nelle aule scolastiche americane, promettendone la rinascita. Secondo un articolo del Wall Street Journal, sono sempre di più gli stati degli USA che implementano lezioni aggiuntive di scrittura “vintage”, se così si può chiamare. Aspettando l’inversione della tendenza, viene da chiedersi quale sarà il prossimo logo a cambiare volto e a sconvolgere i consumatori: c’è chi punta su Instagram, che pur avendo rivoluzionato l’icona è rimasto fedele allo stesso font di sempre, oppure su altri nomi mainstream come Kleenex, Kellogg’s, o addirittura Disney. Effettivamente, la D dell’azienda di animazione assomiglia parecchio ad una G.