Il momento per brillare di Ayra Starr

Abbiamo incontrato la giovane hitmaker Ayra Starr poco dopo aver scoperto che il suo nome era in lizza per la migliore performance musicale africana ai Grammy Awards 2024: «Ero nella tappa del tour di Manchester quando ho scoperto che Rush [il suo singolo] era stato nominato. È davvero un momento surreale per me: un bellissimo culmine di tutte quelle notti insonni e ore interminabili in studio...». Dopo aver cantato a Chicago e a New York, la ventunenne dalle iconiche treccine lunghe fino ai fianchi, dai tacchi alti e dai volant al seguito si è recentemente esibita nel famoso locale KOKO di Londra, una performance seguita da due serate consecutive al Bataclan di Parigi. «In tour è un vortice» ci ha raccontato il suo manager Seyi poco prima che ci sedessimo a chiacchierare con Ayra. «È gratificante vedere la sua crescita e come i fan siano entrati in contatto con il suo talento e con la sua autenticità. È sempre stata fuori dal comune e ora sta portando la sua musica ad un pubblico globale.» Inutile dire che fare un'intervista da seduti non è semplice a pochi istanti dalla fine di uno show ma, effettivamente, non esiste momento migliore per scoprire da vicino l'ascesa fulminea di una star come Ayra.

Ho incontrato Ayra Starr per la prima volta l'anno scorso all'afterparty di Burberry; una serata indimenticabile che avrebbe salutato per sempre la partnership tra l'ex direttore creativo Riccardo Tisci e la maison. Facendo girare le teste di tutti gli ospiti, Ayra si era seduta proprio accanto al designer, mescolandosi con altri nomi di spessore come Naomi Campbell e Irina Shayk. Come una vera supernova, si era inserita con grazia tra le star del fashion system.

La cantante nigeriana-beninese - nata Oyinkasola - è sempre stata all'altezza del suo nickname celestial being. I suoi singoli afrobeat hanno accumulato decine di milioni di stream in breve tempo, proiettando il suo nome tra le migliori playlist al mondo, compresa quella di Barack Obama. Il successo di Ayra Starr non è una sorpresa: la sua musica ha stravolto la industry con un'ondata di canzoni allegre dai testi potenti, un manifesto per l'empowerment giovanile. Da Bloody Samaritan, in cui la cantante ripete che nessuno può «uccidere» la sua «vibe», fino a Sability, un grido di battaglia e un appello all'azione tratto dal gergo sabi (originariamente ispirato alla parola inglese "Savvy"). Ayra Starr è ben più matura di quanto possa suggerire la sua età, avendo iniziato l'università a circa 15 anni. La giovane artista è in costante evoluzione. «Ultimamente amo sperimentare nuovi sound in studio, trovare ispirazione in luoghi inaspettati e concedermi momenti di calma per ricaricare la mia creatività.» La sua versione più recente, una ballata d'amore Rhythm & Blues, raffigura l'amore in modo audace e poetico.  

Guardare Ayra Starr sul palco è impressionante. Si muove con dinamicità mentre i ventilatori del palco spostano i volant dei suoi outfit per un effetto ancora più drammatico. Ayra riesce a comandare il pubblico sfruttando la danza e le interazioni con i fan, che la osservano con tenerezza, come se fosse un'amica. Nonostante un'estetica angelica, il suo stile y2k ed etereo non deve essere sottovalutato; c'è un lato sexy ed elegante nel modo in cui si presenta. Non è necessariamente per l'approvazione o lo sguardo degli altri: trasmette grande sicurezza di sé. La sua voce pronta - piena di trilli e acuti - è abbastanza forte da competere con qualsiasi cantante del suo genere. Una volta incontrata, dopo il concerto, mi chiedo immediatamente come una giovane star come lei mantenga la sua luminosità al 100%, specialmente durante un tour così ricco di tappe. «Il tè al limone e zenzero è un salvavita per la mia voce. Prendersi cura di sé è cruciale in tour! Medito per rimanere concentrata. Nei giorni liberi, do priorità al riposo, trascorro del tempo con i miei cari ed esploro l'atmosfera unica di ogni città. Queste cose non sono non-negoziabili per me; si tratta di trovare un equilibrio tra gli show e i viaggi.»

Malgrado abbia a tutti gli effetti raggiunto il livello di diva, Ayra Starr ha una personalità molto simile alla Girl Next Door che ha dato il titolo alla sua collaborazione con Tyla. Ci racconta che tra le sue richieste di camerino ci sono, «sushi e una massaggiatrice sul set, il lusso supremo. Non potrei mai dimenticare un tocco essenziale di casa con il cibo nigeriano – per ancorarlo e connettermi con le mie radici anche on the road.» Passando da eventi di piccola portata ad una trazione mediatica e tangibile senza paragoni, il suo talento adesso riesce a risplendere in un tour internazionale di quaranta date. Viene automatico chiederle quale sia stata la sua tappa preferita e con quale pubblico si è divertita di più. «Ogni città ha un'energia unica... ma se dovessi sceglierne una, l'amore che ho provato a Londra è stato eccezionale. L'entusiasmo dei fan e l'atmosfera vibrante lo hanno reso un momento eccezionale. Nel complesso, è stato un viaggio incredibile, connettersi con i miei Mobstarr in ogni città è stato un momento forte.»

Mentre il suo ultimo singolo racconta il suo amore per le muse d'arte, mi chiedo se gli ultimi incontri con i suoi fan l'abbiano ispirata a scrivere nuovi pezzi. «Assolutamente. L'energia e le esperienze di questo tour sono state incredibili, ho già suonato un brano inedito per alcuni dei miei fan,» ha raccontato la cantante. «Inoltre, la nomination ai Grammy significa molto per me. È una convalida del percorso artistico e un omaggio alla passione e alla creatività che ho investito in ogni nota e in ogni parola. Tutto questo alimenta il mio impegno a creare musica con cui le persone possano rispecchiarsi.»