Huawei avrebbe registrato il brevetto per Vision Pro molto prima di Apple
Il complicato lancio del nuovo headset Apple sul mercato cinese
14 Giugno 2023
Tra le controversie che hanno accompagnato il nuovo lancio di casa Apple, una in particolare potrebbe diventare spinosa sul lungo termine: il nome. Un inaspettato contenzioso tra Apple e Huawei per il possesso del marchio Vision Pro potrebbe difatti mettere in pericolo il futuro del nuovo headset nel mercato asiatico. Secondo quanto riportato da Repubblica l’azienda cinese di telecomunicazione avrebbe registrato il nome Vision Pro nel lontano 16 maggio 2019 e Apple non potrebbe dunque usarlo per commercializzare in Cina il suo visore a realtà aumentata. Il brevetto 38242888 dell’ufficio cinese per la proprietà intellettuale assegna infatti a Huawei l’utilizzo esclusivo del marchio per dispositivi appartenenti alla fascia 9 (gamma di prodotti che spazia dai dispositivi fotografici, cinematografici e di segnalazione e include dispositivi di realtà virtuale da indossare e molti altro) e su Vision Pro l’azienda di Shenzhen avrebbe pertanto diritti esclusivi per 10 anni, fino al 27 novembre 2031. Al momento Huawei ha due linee di prodotti sotto questo nome: il visore smart Vision Glass e i televisori Vision Smart Screen. Il nome Vision Pro nello specifico non è al momento utilizzato ma potrebbe essere stato registrato in previsione di futuri modelli della serie Vision Smart Screen.
Opps! Huawei filed for the "Vision Pro" Trademark China back in 2019 which will likely force Apple to rebrand their Headset https://t.co/wKB9PObFOT pic.twitter.com/8GhrgtNI8t
— Patently Apple (@PatentlyApple) June 12, 2023
Conflitti di questo tipo sono in realtà molto comuni nel mondo della tecnologia, basti pensare alla più famosa disputa legale tra Apple Corporation, l’etichetta discografica dei Beatles e il gigante tecnologico fondato da Jobs. L’azienda si era impegnata a non usare il nome Apple per iniziative e prodotti legati alla musica, ma il boom di iTunes rese il proposito difficile da mantenere, tanto che Apple fu costretta a pagare una cifra spropositato, pare vicina ai 500 milioni di dollari. Ma quale sarà in questo caso il destino di Vision Pro sul territorio cinese e quanto dovrà pagare Apple per sfruttare un nome che, fino ad oggi, sembra l’unico vero punto forte di un prodotto tutto sommato debole?
Prima del lancio, in molti avevano scommesso su un altro nome per il nuovo visore Apple: Reality Pro, che resta registrato dall’azienda e potrebbe essere utilizzato in Cina per vendere il visore senza conflitti. Oppure Tim Cook potrebbe entrare in trattative con Huawei per acquisire il marchio Vision Pro in Cina: Apple potrebbe così mantenere il nome d'origine senza infrangere alcun copyright. Con ogni probabilità quest'ultima opzione comporterebbe tempi lunghi, ma il tempo non pare un problema, visto che, nella migliore delle ipotesi, il Vision Pro potrebbe essere in vendita in Cina solo dal 2025. Terza possibilità, Apple potrebbe decidere di non commercializzare il visore nella Repubblica Popolare, soluzione tutto sommato inverosimile considerate le potenzialità e la vastità del mercatato cinese.