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Il digital detox della Gen Z passa per i dumb phone

Sempre più nativi digitali rifiutano la vita online

Una certa narrativa pressapochista è solita descrivere i giovani come perennemente immersi nel mondo digitale, incapaci di distinguere la luce del giorno dal riflesso dello schermo, un battaglione di Hikikomori da smartphone. Ma il rapporto tra nativi digitali e tecnologia è ben più contradditorio e sfaccettato di quel che ci si aspetterebbe da una gioventù cresciuta tra i fasti di instagram e i ritmi incalzanti di TikTok. Una buona parte della Gen Z si sta difatti rivoltando contro la vita “connessa” scegliendo una quotidianità offline e dal gusto vintage. È il caso del collettivo Luddite Club, un gruppo di ragazzi di New York che rifiuta ogni forma di tecnologia e preferisce passare i pomeriggi giocando a carte e esercitandosi con lo skate a Central Park, ma è anche il caso, ben più blando seppur altrettanto significativo, di quella fetta di gioventù che ricorre sempre più frequentemente ai “dumb phone”. Un report del Wall Street Journal evidenza la necessità crescente dei ragazzi nati tra il 1997 e il 2012 di mettere da parte l'esperienza delle "notifiche infinite" ed è proprio in questo contesto che il mercato dei cosiddetti "dumb phone" sta trovando terreno fertile.

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Ma che cos'è un dumb phone? Si tratta di smartphone con poche e semplici funzionalità, modelli economici che possono solamente effettuare chiamate, ricevere messaggi e sfruttare alcune funzionalità di base moderne, come accedere al 4G, giocare a qualche videogioco come Snake e così via. Certo, la volontà non è propriamente quella di tornare ai cellulari degli anni 2000, bensì quella di ridurre le distrazioni, rimanendo al contempo connessi, qualora risulti necessario, ai "servizi di base" offerti dall'era del Web. In linea generale, un buon numero di ragazzi appartenenti alla Gen Z (e non solo) sta utilizzando un dumb phone come dispositivo secondario: in quei momenti in cui si sente di aver bisogno di un po' di "digital detox", l'iPhone o lo smartphone viene lasciato a casa, passando a un dumb phone. Ciò può avvenire, ad esempio, quando si esce per socializzare, nonché in qualunque contesto in cui non si vuole essere distratti dalle classiche applicazioni. 

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Negli Stati Uniti, le vendite di feature flip phone sono aumentate nel 2022 per aziende come HMD Global mentre si prevede che le vendite di dumb phone raggiungeranno i 2,8 milioni nel 2023. La casa produttrice dei telefoni Nokia, continuano a vendere milioni di dispositivi mobili utilizzati nei primi anni 2000, tra cui i cosiddetti "feature phone", i tradizionali telefoni a scorrimento dotati di funzioni aggiuntive come il GPS o l'hotspot. Aziende come Punkt e Light stanno rispondendo a questa tendenza vendendo dispositivi orientati a coloro che desiderano passare meno tempo sui social media e su YouTube è possibile trovare una serie di influencer che pubblicizzano questi telefoni. «Parte della Gen Z è stanca degli schermi - ha detto Jose Briones alla CNBC, influencer specializzato in cellulari Y2K e moderatore del subreddit "r/dumbphones" - sanno come sta influendo sulla salute mentale e stanno cercando di fare dei tagli». Se il revival della tecnologia degli anni 2000, tra headphone e digicam, è nato da un interesse estetico delle nuove generazioni verso un periodo abbastanza vicino da risultare relatable e abbastanza lontano da poter essere storicizzato, il trend dei dumb phone evidenza una necessità prettamente funzionale di una generazione stanca di quella cultura egotica, narcisista e competitva che i social media hanno reso quotidianità.